Proteggere il sé digitale: la sicurezza della propria identità digitale nel cyberspazio

25.11.2024 - Tempo di lettura: 7'
Proteggere il sé digitale: la sicurezza della propria identità digitale nel cyberspazio

Le password sono il principale punto di difesa contro le minacce alla nostra identità digitale e ricoprono un ruolo essenziale nella protezione della vita privata online. Tuttavia, la loro gestione e conservazione rappresentano spesso un anello debole nella catena della sicurezza informatica.

 

Nell’era digitale, il sé digitale rappresenta l’identità e la presenza di una persona nel mondo virtuale, ovvero l’insieme delle informazioni, delle interazioni e delle tracce che ciascuno di noi lascia in rete attraverso l’uso di dispositivi digitali, piattaforme online e tecnologie connesse. Ecco perché siamo sempre più esposti a rischi legati alla vulnerabilità delle informazioni personali e la protezione dell’identità online è diventata una priorità imprescindibile che richiede un approccio consapevole, nonché strumenti e strategie mirate.

Le password: un baluardo di difesa vulnerabile

Le password rappresentano, ancora oggi, uno strumento essenziale per la protezione dell’identità digitale; tuttavia, sono anche uno degli anelli più deboli nella catena della sicurezza informatica e una loro gestione inadeguata rappresenta spesso il punto di partenza di violazioni e frodi.

Per aiutare utenti e aziende a migliorare la sicurezza delle password, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha pubblicato linee guida pratiche, che offrono consigli su come conservare le credenziali in modo sicuro, riducendo il rischio di violazioni. Queste linee guida hanno l’obiettivo di migliorare la sicurezza digitale, sia per i fornitori di servizi online, sia per gli sviluppatori di software, definendo le migliori pratiche e le misure tecniche per la conservazione accorta delle password al fine di prevenire accessi non autorizzati.

I rischi, spesso sottostimati

Molte violazioni dei dati personali sono spesso direttamente collegate ad abitudini scorrette o insufficientemente orientate alla protezione delle proprie credenziali. Incidenti come i furti di identità trovano per esempio origine nell’archiviazione di credenziali in database non adeguatamente protetti con funzioni crittografiche robuste. Questo problema è aggravato dall’usanza diffusa (e un po’ degenere) di molti utenti di utilizzare la stessa password per accedere a più servizi online, anche “sensibili”. Immaginando che un singolo hacker riesca ad accedere a quella password, ragionevolmente potrebbe provarla su molteplici possibili accessi. Ed ecco che un qualsiasi link su cui registrarsi potrebbe trasformarsi inconsapevolmente in una delle principali cause di furto d’identità. In situazioni come quella descritta, oggettivamente poco sicura, la compromissione di un’unica credenziale può portare a violazioni “a cascata” su molteplici piattaforme.

Inoltre, una volta sottratti, username e password possono essere vendute sul dark web o impiegate in attività fraudolente oppure attacchi tipo-ransomware: una forma di cybercriminalità in cui si minaccia di divulgare o vendere le credenziali sottratte se non viene pagato un riscatto (solitamente in criptovaluta), facendo leva su rischi di danni reputazionali o finanziari.

L’importanza della cultura della sicurezza digitale

Spesso trascurata ma cruciale, la cura nella tutela delle proprie chiavi di accesso digitali e segrete previene azioni dei malintenzionati. Anche per questo, nelle linee guida si sottolinea l’importanza di adottare comportamenti virtuosi per la creazione, l’utilizzo e la protezione delle proprie credenziali, promuovendo il ricorso a password “forti”.

Da questo scenario emerge bene che un punto fondamentale su cui aziende e Istituzioni oggi dovrebbero agire per svolgere il ruolo centrale che gli compete, è quello di sensibilizzare le persone sull’importanza di saper gestire le password. Un risultato raggiungibile non solo promuovendo conoscenze tecniche, ma anche diffondendo una pervasiva cultura della sicurezza digitale. Per farlo è possibile ricorrere a campagne di sensibilizzazione e comunicazione, orientate a spiegare i rischi legati alle password deboli e a migliorare le “pratiche” per la loro gestione. Per agire più in profondità, è raccomandabile anche promuovere, in ambito lavorativo, formazione periodica per i dipendenti specialmente nelle aziende che trattano dati sensibili. Infine, vale la pena anche incentivare l’uso di strumenti sicuri e sistemi che prevengano potenziali rischi, ricorrendo anche a controlli periodici per scoprire se le nostre credenziali siano state violate.

Mentre le password restano oggi uno strumento centrale per l’autenticazione, si stanno sviluppando anche tecnologie che potrebbero ridurne, nel tempo, l’importanza. Ne sono un esempio, i sistemi di autenticazione biometrica (impronte digitali, riconoscimento facciale ecc.) o le chiavi di sicurezza costituite da strumenti hardware. Tuttavia, la transizione verso un mondo senza password è ancora lontana e, per il momento, è essenziale ed auspicabile che gli utenti imparino a gestirle correttamente.

Una responsabilità condivisa

La corretta gestione delle credenziali è una responsabilità condivisa tra utenti, aziende e fornitori di servizi. Promuovere comportamenti virtuosi e la consapevolezza dei rischi, nonché l’adozione di strumenti dedicati alle verifiche e al monitoraggio periodico della sicurezza, non solo migliora la protezione individuale, ma contribuisce a rafforzare l’intero ecosistema digitale. In un contesto di minacce informatiche sempre più sofisticate, la consapevolezza e la prevenzione restano le armi più efficaci per costruire un futuro digitale più sicuro.

Verso un futuro digitale più sicuro

Proteggere il Sé Digitale non è solo un’opzione, ma una necessità per costruire un ecosistema digitale sicuro e affidabile. L’investimento in tecnologie avanzate, insieme a una diffusa educazione alla sicurezza, è la chiave per prevenire le minacce del presente e per affrontare con fiducia quelle del futuro. Le password, pur essendo considerate da alcuni un sistema obsoleto, rimangono uno dei pilastri fondamentali della sicurezza online. In questo contesto, proteggere il sé digitale significa proteggere noi stessi e investire nella sicurezza oggi ci permette di costruire un domani digitale più sicuro e affidabile.

Per tenere sotto controllo la sicurezza delle identità digitali, piattaforme come TeamSystem Cybersecurity permettono di verificare in modo semplice e immediato se le credenziali associate a un indirizzo e-mail siano state coinvolte in una violazione dei dati e quindi se password o altre informazioni personali siano esposte nel dark web.

In un mondo sempre più interconnesso, proteggere il sé digitale equivale a proteggere sé stessi. Solo con una combinazione di tecnologia avanzata e consapevolezza collettiva potremo garantire un futuro digitale in cui sicurezza e fiducia siano i pilastri fondamentali.

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