Firma Biometrica: caratteristiche, ambito di applicazione e valore legale
Negli ultimi anni la firma biometrica è entrata a far parte del mondo delle firme elettroniche grazie all’avvento delle nuove tecnologie. Nelle righe seguenti verranno fornite informazioni approfondite sulla firma biometrica, sulla firma grafometrica e sul loro valore dal punto di vista legale.
Cos’è la firma biometrica
Il termine “riconoscimento biometrico” fa riferimento ad un sistema informativo che ha l’obiettivo di identificare un determinato soggetto tenendo conto di una o più caratteristiche biologiche (oppure comportamentali). Tali elementi, una volta acquisiti da banche, assicurazioni, società di servizi, studi professionali, vengono posti a confronto con i dati recepiti e conservati in precedenza.
Le due acquisizioni vengono poi confrontate per la verifica del firmatario. La tecnologia si avvale, in queste fasi, di appositi sensori di acquisizione. Attraverso il sistema è assicurata l’identificazione del firmatario e la sua connessione “univoca” alla firma stessa. È stata l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, mediante un provvedimento datato 31 gennaio 2014, ad autorizzarne l’impiego nel nostro Paese.
L’introduzione della firma biometrica ha così messo a disposizione uno strumento in grado di incrementare la sicurezza, agendo da deterrente contro i tentativi di frode, furto d’identità e contraffazione di firma, e riducendo gli sprechi, sia a livello cartaceo che di tempo.
Cos’è la firma elettronica grafometrica
Sono diverse le tipologie di firme rientranti nella definizione di “firma biometrica“. Tra queste ultime merita un approfondimento quella grafometrica, una firma elettronica particolare. Al firmatario viene richiesto di apporre una firma per mezzo di una penna elettronica su una sorta di tablet (o pad di firma); la piattaforma è progettata appositamente per individuare le caratteristiche dinamiche della firma.
I dati biometrici raccolti dal dispositivo sono molteplici, e comprendono la pressione esercitata, il tratto e la velocità di firma. Tali informazioni vanno a “fondersi” in modo permanente con il documento sottoscritto, permettendo agli stessi dati di non poter essere modificati.
La firma grafometrica ha valore legale?
Dalla sua introduzione, non sono pochi coloro che hanno messo in dubbio il valore legale della firma elettronica grafometrica. Per poter fornire una risposta corretta in proposito è necessario fare riferimento alla vigente normativa.
In base a quanto stabilito dalla legge, la firma elettronica grafometrica (e la firma biometrica) è parificata alla firma autografa. Pertanto la firma sul “tablet” ha valore di “piena prova” solamente nel caso in cui il firmatario la riconosca come propria. Qualora la firma sia contestata sarà la controparte (ad esempio una banca, un’assicurazione o un professionista) a dover dimostrare la genuinità della firma, ricorrendo ad un perito nominato dal giudice.
I software per la firma grafometrica
Il rapido sviluppo di software per il riconoscimento biometrico sta portando ad un sempre più frequente utilizzo della biometria nelle firme elettroniche di cui la grafometria ne rappresenta l’esempio più diffuso.
Poter disporre di suite apposite consente una gestione ottimale, rispondendo ai requisiti richiesti da normative e regolamenti. I software migliori sono quelli in grado di assicurare l’integrità di un documento, la riconducibilità assoluta a l’identità del firmatario e, allo stesso tempo, la non ripudiabilità. Solo in questo modo un software può garantire al documento elettronico un valore legale pari a quello di un documento cartaceo con firma autografa. Tra i software che hanno riscontrato l’apprezzamento del pubblico rientra IDSign, è progettato per gestire tutte le tipologie di firma elettronica, in qualsiasi luogo, modalità e con qualsiasi device.