Food Trend 2020: pizza, pokè e veg meat. In Italia la cena si ordinerà online
L’Italia, patria del buon vivere, del buon cibo e di tavole apparecchiate, potrebbe nascondere tra le pieghe delle sue tovaglie una verità diversa, altra rispetto all’immaginario classico che ci vuole a casa a pranzo, magari davanti a un piatto di spaghetti. In realtà nel 2020 gli italiani dedicano meno tempo al cibo, alla sua preparazione e al suo consumo, ma quando si parla di mangiare si fanno molto esigenti, e perennemente divisi tra la rassicurante confort zone della tradizione culinaria made in Italy e gli ultimi food trend, a loro volta responsabili di un considerevole turnover imprenditoriale nel settore risto.
Il Rapporto annuale sulla Ristorazione 2019 di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi racconta uno scenario italiano complesso, fatto di consumi e abitudini alimentari che si adattano a una società che va sempre più veloce, sempre più informata e attenta al proprio benessere. Il 97% degli intervistati dichiara di considerare cibo e salute un binomio imprescindibile: la salute, e quindi il benessere, dipendono da ciò che si mangia. E la conseguenza di questa percezione è riscontrabile nell’aumento del consumo di verdure, di superfood e veg meat, a discapito di carne rossa, sale, frutta, pane e pasta.
Lost in the supermarket
Il 50,1% degli intervistati preferisce acquistare solo il necessario giorno per giorno, una controtendenza sulla spesa che rispecchia il generale calo dei consumi alimentari dentro casa: gli italiani, specialmente under 35 anni e che vivono al Nord, riconosco il piacere della convivialità e del relax del “mettersi a tavola” (44,6%), ma hanno sempre meno tempo per farlo, e per questo il 30,2% sceglie il food delivery come soluzione tempestiva al proprio bisogno; tra le motivazioni la poca voglia di uscire per il 31,1% e l’incapacità, o voglia, di mettersi dietro ai fornelli per più di 30 minuti per il 31,5%.
Il pranzo, il grande punto di riferimento per gli italiani, oggi diventa una pausa pranzo, un lasso di tempo in cui ricaricarsi con un piatto gustoso ma veloce, l’incombenza della sua preparazione ricade solo sul 32,7% degli intervistati. Lo scettro passa così al momento conclusivo della giornata: la cena, il 53% cucina ogni giorno per il pasto più importante della giornata, quando non va al ristorante o quando non ordina una pizza online.
Food trend 2020: il cool diventa accessibile
Se cucinare in casa si scontra con la scarsità di tempo, gli italiani non rinunciano al gusto e si affidano ai ristoranti. L’89% degli intervistati considera le strutture che offrono ristorazione un luogo di importante valore sociale e culturale e ritengono che le proposte dei ristoranti riescano a gestire meglio il fenomeno di allergie e intolleranze e la richiesta di piatti più salutari.
Gli all you can eat perdono terreno perché considerati un’opzione accessibile ma non stimolante, contrariamente, alcuni nuovi format della ristorazione rappresentano l’anello di congiunzione tra ristorante classico e fast food, e sono in grado di assicurare un’esperienza stimolante che abbandona i fissi menù tradizionali a favore di formule nuove, veloci e percorsi degustativi. In questo nuovo contesto emergono i ghost restaurant, le dark kitchen e le cloud kitchen, realtà fluide che si fanno sempre più spazio nel mare magnum dell’offerta sulle piattaforme di food delivery, tagliano costi importanti (personale, arredi), riducono sprechi e sono sempre più libere di reinventarsi con nuove proposte estemporanee che strizzano l’occhio ai nuovi food trend, pronte e consegnate a casa in un attimo.
Foodcast 2020: cosa mangiano gli italiani oggi
Il pokè, la sfiziosa bowl composta da un mix di frutta, verdura, riso e pesce nel 2018 ha visto una crescita inarrestabile registrando il 4.000% di richieste perché è perfetta per un pranzo veloce in ufficio o una cena a casa con gli amici; in piena linea con queste attuali abitudini di consumo e stili di vita, la ristorazione etnica, figlia della globalizzazione, negli ultimi cinque anni attesta una crescita del +40%.
La pizza continua a essere al primo posto tra i cibi più amati e ordinati, successivamente si trovano hamburger e panini, preferibilmente sempre più gourmet e veg all’insegna del benessere. I piatti della tradizione comunque non vengono scalzati dalle nuove entrate, piuttosto si reinventano e diventano fruibili non solo alla domenica a casa dei parenti, ma ogni giorno tramite le piattaforme di food delivery.
Non a caso, nel 2018 ordinare pasti tramite piattaforma vale in Italia 1,1 miliardi e il fenomeno non accenna a fermarsi, così come non si ferma il sempre vigile popolo dei rider che sfreccia nelle arterie stradali di metropoli e province. Secondo la recente inchiesta di Altroconsumo, su un campione di 2500 persone il 35% ha ordinato cibo almeno una volta in tre mesi. L’86% di questi si fa recapitare il cibo a casa, il restante sceglie di farsi portare il pranzo in ufficio, ma in ogni caso lo strumento più utilizzato per gli ordini è l’app.
Self Order App è la soluzione
Self Order App è l’app iOS e Android di Cassa in Cloud completamente personalizzabile che consente di stabilire un contatto diretto tra ristorante e cliente in modo veloce e pratico. Il cliente scarica l’app brandizzata, consulta il menu, sceglie piatti, tipo di pagamento e tipo di consegna, mentre l’ordine viene registrato e la comanda inviata in tempo reale in cucina.