Come funziona e cosa cambia con lo scontrino fiscale
Lo scontrino digitale è attivo dal 2019 ed è diventato obbligatorio per tutti gli esercenti dal 1° gennaio 2020. Come funziona? Quali sono le nuove norme previste per il 2022? Ne parliamo approfonditamente in questo articolo di TeamSystem.
Cos’è lo scontrino digitale
Lo scontrino digitale, conosciuto anche come telematico o elettronico, è un meccanismo che obbliga gli esercenti che svolgono attività di commercio al minuto a memorizzare e trasmettere i corrispettivi in via telematica all’Agenzia delle Entrate.
Si tratta di una contromisura che ha seguito l’introduzione della fatturazione elettronica ed è stata attivata il 1° gennaio 2020dal Governo italiano, con il fine di contrastare l’evasione fiscale.
Chi ha l’obbligo di scontrino digitale
La normativa prevede l’obbligo di scontrino digitale per tutti i soggetti descritti nell’art. 22 del D.P.R. n. 633/1972, ovvero i commercianti al minuto e simili. Tuttavia, il decreto del 10/05/2019 del Ministero delle Finanze ha previsto l’esonero di alcune categorie:
- Tabaccai
- Giornalai
- Venditori di prodotti agricoli che applicano il regime speciale
- Chi presta servizi di telecomunicazione, tele radiodiffusione ed elettronici resi a committenti che agiscono al di fuori dell’esercizio d’impresa, arte o professione
- Chi presta servizi di trasporto pubblico di persone e veicoli con qualunque mezzo esercitato, per i quali i biglietti di trasporto, compresi quelli emessi da biglietterie automatiche, assolvono la funzione di certificazione fiscale
- navi, aerei o treni nel corso di un trasporto internazionale
Come funziona lo scontrino digitale 2022
Per emettere lo scontrino digitale i commercianti devono obbligatoriamente dotarsi di registratori di cassa telematici, in grado di gestire al meglio l’operatività elettronica.
I registratori di cassa telematici devono rispettare determinate regole previste dall’Agenzia delle Entrate e sono gli unici strumenti che consentono sia di memorizzare che trasmettere in modalità digitale i corrispettivi quotidiani.
L’obbligo di dotazione del registratore di cassa telematico è attivo dal 1° gennaio 2021, anche se successive proroghe hanno spostato il termine al 1° gennaio 2022. Tra le principali novità del 2022 c’è anche l’adeguamento obbligatorio, sempre dal 1° gennaio 2022, al nuovo tracciato per registratori di cassa, denominato XML 7.0, un sistema pensato principalmente per garantire una sempre più corretta liquidazione dell’IVA.
Cosa inserire nello scontrino telematico?
Lo scontrino fiscale digitale sostituisce in toto lo scontrino cartaceo e le ricevute, anche nei dati obbligatori che devono essere inseriti.
In particolare, è necessario inserire nel documento telematico i seguenti dati:
- Data di emissione;
- Ora di emissione;
- Denominazione o ragione sociale, oppure nome e cognome, dell’emittente;
- Numero della P. Iva che identifica l’emittente;
- Descrizione dei beni ceduti o dei servizi offerti;
- Corrispettivo complessivo e corrispettivo pagato.
Attraverso la procedura telematica la memorizzazione delle operazioni è quotidiana, mentre i tempi per la trasmissione dei dati all’Agenzia dell’Entrate non devono essere superiori ai 12 giorni.
Scontrino digitale 2022: le sanzioni
Ovviamente la normativa prevede anche delle sanzioni per chi, volontariamente o meno, omette l’emissione dello scontrino fiscale digitale.
In questi casi la sanzione amministrativa è pari al 100% dell’Iva evasa, con un limite minimo fissato comunque a 500 euro. Ciò significa che la mancata emissione di uno scontrino di 1 euro, ad esempio per un caffè, comporta una sanzione minima di 500 euro. Stessa ammenda pecuniaria per chi produce uno scontrino minore rispetto al valore reale di acquisto.
Sono previste sanzioni anche per la gestione dei registratori di cassa. Nello specifico:
- Ammenda da 1.000 a 4.000 euro per chi non installa il registratore di cassa telematico;
- Ammenda da 250 a 2.500 euro per chi non ripara tempestivamente il registratore.
Sono da evidenziare anche sanzioni accessorie per chi viene trovato a non emettere scontrini per 4 volte in 5 anni. Nel dettaglio è prevista una sospensione della licenza (o autorizzazione) per svolgere la propria attività per un lasso di tempo che va da 3 giorni a 1 mese. Se l’importo complessivo delle 4 omissioni supera i 50.000 euro la sospensione può essere compresa tra 1 mese e 6 mesi.
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