Aprire un franchising: istruzioni d’uso di Cassa in Cloud

04.10.2018 - Tempo di lettura: 6'

Aprire un franchising significa inaugurare un circolo virtuoso, iniziare un rapporto totalizzante che trova le fondamenta nella fiducia, applicare una formula contagiosa di successo per un business che accontenta più imprenditori e che li unisce sotto il segno di un unico marchio che resiste e persiste sul mercato. Aprire un franchising è un’opportunità interessante che, grazie alle sue caratteristiche uniche di flessibilità, permette di affrontare al meglio i periodi di crisi.

Il franchising è un business per imprenditori indipendenti che non vogliono partire da zero, è una forma di affiliazione commerciale basata sulla buona fede, lealtà e riservatezza degli imprenditori e ha una doppia cittadinanza perché nasce negli Stati Uniti ma contemporaneamente anche in Francia. Approda negli anni ’70 in Italia, qui mette radici e raccoglie in pochi anni frutti importanti.

La procedura per aprire un franchising necessita di una collaborazione tra imprenditori giuridicamente ed economicamente autonomi l’uno dall’altro: l’affiliante franchisor e l’affiliato franchisee.

Nel contratto di franchising, Il franchisor concede ai suoi franchisees il diritto, e impone l’obbligo, di intraprendere un’attività economica in base alla formula di business da lui elaborata in cambio di un corrispettivo finanziario (diritto di entrata o royalties). Il franchisee può e deve usare il nome commerciale, i marchi commerciali e distintivi, i marchi di servizio, il know-how, i metodi commerciali e le strategie, le procedure e gli altri diritti di proprietà industriale e intellettuale del franchisor; il franchisee si impegna a far propria la politica commerciale e l’immagine del franchisor, nel loro interesse reciproco e in quello dei clienti. In tutto questo processo il franchisee non viene mai lasciato da solo perché il franchisor deve fornirgli un supporto continuativo di assistenza commerciale e tecnica.

Tipologie di franchising.

  • franchising di distribuzione: il franchisor possiede un bagaglio di know-how messo a punto e sperimentato sul campo con successo, queste competenze vengono trasmesse insieme all’uso dei marchi al franchisee a fronte di un corrispettivo, ovvero un diritto di entrata o attraverso canoni periodici.
  • franchising di servizi: il franchisee non vende nessun prodotto ma offre la prestazione di servizi inventati e sperimentati dal franchisor. In questa tipologia rientrano le attività di intermediazione immobiliare, ristorazione, agenzie di viaggi, servizi al turismo, istituti di formazione e settore bellezza.
  • franchising industriale: oltre a essere partner commerciali, il franchisor e il franchisee sono imprenditori d’industria; il primo concede al secondo la licenza del brevetto di fabbricazione e i marchi, trasmette tutta la tecnologia, il know-how e le tecniche di vendita al franchisee, insieme a una costante assistenza tecnica, quest’ultimo produce e commercializza il prodotto nella propria unità secondo i criteri del franchisor.

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Legge 129/2004: la disciplina del franchising.

Il riferimento normativo dell’affiliazione commerciale presenta e chiarisce definizioni, ambito di applicazione, forma e contenuto del contratto di franchising, obblighi delle parti, obblighi precontrattuali di comportamento, conciliazione, annullamento, norme transitorie, ambito di applicazione, informazioni e disposizioni finali. Vuoi aprire un franchising? Consulta ogni punto della Legge 129/2004 e il Regolamento per la disciplina dell’affiliazione commerciale pubblicati da Assofranchising, l’associazione italiana del franchising.

Etica europea: le buone maniere del franchising.

Il Codice Etico per il franchising europeo è la guida definitiva di autodisciplina ai comportamenti che franchisor e franchisee devono assumere a livello europeo nella relazione di franchising. È approvato da tutte le associazioni nazionali di franchising iscritte alla EFF (European Franchise Federation). La condotta degli attori si deve basare su dei principi generali di etica: buona fede, equità, correttezza, trasparenza e lealtà; una base imprescindibile di fiducia reciproca e necessaria per un rapporto di franchising sano e durevole. Questo atteggiamento virtuoso si applica in fase preliminare, contrattuale e post contrattuale. Dai un’occhiata al nuovo Codice Etico del Franchising Europeo pubblicato da Assofranchising.

Franchisor, l’azienda madre.

L’affiliante, l’iniziatore dell’attività, il custode dell’anima dell’impresa, o molto più semplicemente, il franchisor. Colui che prima di avviare una rete di franchising deve aver precedentemente inaugurato con successo un concetto di business nel mercato pertinente al suo settore, per minimo un anno e almeno in una unità pilota. Il franchisor possiede i diritti legali per l’uso del nome, del marchio e qualsiasi altra identificazione del prodotto, del servizio o della tecnologia che vuole disporre in franchisee. Ha l’obbligo di riconoscere il franchisee come imprenditore indipendente e mai in nessun modo come un suo dipendente; a quest’ultimo deve fornire tutte le informazioni di politica commerciale e di vendita on line, una formazione iniziale e una continua assistenza di natura commerciale e tecnica, in modo che possa aprire un franchising in tutta sicurezza. Inoltre il franchisor deve incoraggiare i suoi franchisee a trasmettergli feedback sull’attività, investire in mezzi finanziari e di personale per promuovere il marchio e la sua innovazione nel futuro.

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Il franchisor deve introdurre strategie creatrici di valore per i clienti e generatrici di un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti del mercato, ma in tutto questo importante lavoro potrebbe commettere alcuni sbagli.

Aprire un franchising: vade retro errore!

Ecco i più comuni errori del franchisor: per riconoscerli (ed evitarli) nelle azioni di tutti i giorni.

  • Non seguire con attenzione lo sviluppo della propria rete.
  • Non curare la promozione della rete sul territorio, senza investre i ritorni della pubblicità nella comunicazione del marchio.
  • Non curare l’informazione e lo scambio di opinioni con la propria rete, il rischio è quello dell’isolamento e dell’uscita dal marketing di posizione.
  • Non affidarsi a un buon sistema cassa negozio.
  • Non formare permanentemente i franchisee.
  • Abbassare la guardia sul controllo della rete, il rischio è rappresentato dal sorgere dei pluri-franchisee.
  • Abbassare la guardia sul controllo del concept, il rischio è la manifestazione di deviazioni gravi nell’utilizzo della business idea.
  • Consentire pratiche gestionali non corrette e nefaste per i franchisee, il rischio sono i futuri problemi a tutta la rete.
  • Cadere nella tentazione del proprio tornaconto, dando priorità assoluta alla centrale di acquisto, il rischio di far fallire tutta la rete è alto perché si tradiscono gli scopi della franchisee.

Franchisee, l’azienda figlia.

L’altra parte del cielo del franchisor: l’affiliato, ovvero l’imprenditore associato alla rete in franchising. Prima di diventare tale con un contratto, questo imprenditore deve valutare i vantaggi economici dell’affiliazione e prendere coscienza delle proprie potenzialità, anche attraverso un’attenta e preventiva valutazione del franchisor. Richiedi in ogni caso al tuo commercialista o a un avvocato specializzato tutti i consigli per aprire un franchising senza timori, Cassa in Cloud è il gestionale negozio Cloud sta dalla tua parte e ti consiglia al meglio per selezionare la franchise perfetta per servizio e per retail.

Stai pensando di diventare franchisee? Ecco cosa devi sapere e richiedere al franchisor prima di fare qualsiasi cosa.

  • Ragione sociale e forma societaria.
  • Anno di fondazione del franchisor e di avvio della rete.
  • Numero totale di punti di vendita diretti e numero totale dei punti in franchising, in Italia e all’estero.
  • Assicurarsi che il franchisor abbia già sperimentato sul mercato la propria formula commerciale.
  • Ipotesi di superficie media del punto di vendita.
  • Collocazione ottimale del punto vendita per una migliore previsione dei costi di affitto.
  • Numero di addetti necessario alla conduzione dell’attività.
  • Identificare il bacino di utenza per la sopravvivenza dell’unità, con l’obiettivo di dimensionare l’area in cui l’affiliato svolge la sua attività, evitando il rischio letale di improduttività.

Quanto mi costa aprire un franchising?

Devi tenere in considerazione i costi di start up, i costi di affitto del locale ospitante, le spese per la comunicazione pubblicitaria, un’eventuale ristrutturazione del locale e all’arredo, oltre al pagamento all’azienda madre: diretto (diritto d’ingresso, ovvero una cifra fissa da versare al momento della stipula di contratto) o indiretto (le royalties, ovvero una percentuale che il franchisor richiede al franchisee proporzionata al giro d’affari e concordate in maniera libera tra gli attori).

Nel contratto di franchising devono essere indicati:

  • Contratto di affiliazione commerciale redatto per iscritto, pena la nullità.
  • Caso del contratto a tempo determinato (non inferiore a tre anni): assicurarsi della durata minima sufficiente all’ammortamento dell’investimento.
  • Ammontare degli investimenti e le spese di ingresso da sostenere per aprire un franchising.
  • Modalità di calcolo e pagamento delle royalties ed eventuale incasso minimo del franchisee.
  • Eventuale esclusiva territoriale rispetto ad altri franchisee o al franchisor.
  • Specifica del know-how fornito dal franchisor, insieme alle caratteristiche dei servizi da lui offerti: assistenza tecnica e commerciale, progettazione, allestimento e formazione.
  • Condizioni di rinnovo, risoluzione o eventuale cessione del contratto di affiliazione.

“Il contratto deve espressamente indicare l’ammontare degli investimenti e delle eventuali spese di ingresso che l’affiliato deve sostenere prima dell’inizio dell’attività” Legge 129/2004.

aprire un franchising - punti vendita

Win Win per franchisor e franchisee.

Essenziale per la vita di un franchising è l’incontro e il dialogo tra franchisor e franchisee. Occasioni di scambio di informazioni, per buona prassi, devono avvenire una volta al mese o al massimo una volta ogni due mesi; anche la presenza di un consiglio di franchisee o di un animatore di rete (che facilita i processi partecipativi) è un elemento che fa la differenza e che dobbiamo adottare se vogliamo che la rete punti all’innovazione e a un successo tangibile. Nel gestire le rispettive attività vige l’obbligo, per franchisor e franchisee, di salvaguardare l’immagine e la reputazione della rete. Aprire un franchising significa impegno condiviso ma anche vantaggi in comune, perché se vince il franchisor vince anche il franchisee.

Con Cassa in Cloud semplifichi la gestione della catena di negozi.

Perché aprire un franchising?

  • per ridurre il rischio d’impresa e di fallimento, il franchisor ha già testato in passato il business concept sul mercato e molti difetti o problemi sono stati risolti.
  • per sfruttare tutti i benefici derivanti da un’economia di scala, tutti i franchisee se uniti possono acquistare a condizioni migliori rispetto ad azioni mosse individualmente.
  • per avere un importante supporto pubblicitario e di promozione direttamente dall’azienda madre.
  • per acquisire un bagaglio di competenze e un know-how già collaudato.
  • per avere maggiori probabilità di successo con prodotti e servizi già testati sul mercato.
  • per usufruire sempre di un’assistenza nella gestione amministrative e di management con corsi di aggiornamento e una formazione puntuale.
  • per aumentare la presenza del proprio business concept sul territorio, con l’aiuto di altri imprenditori franchisee.

Il Know-How: un patrimonio da condividere.

Tutto quello che concerne competenze e abilità operative di un’attività deve essere considerato come una risorsa di grande valore. L’insieme di tutto questo inestimabile “sapere pratico” non brevettato derivante dall’esperienza sul campo, garantisce l’uniformità di tutta la rete e un vantaggio competitivo da sfruttare.

“Il know-how deve essere segreto, sostanziale e identificato.”

Per aprire un franchising il passaggio di know-how da azienda madre ad azienda figlia è uno step fondamentale: il franchisor trasmette il Manuale Operativo al franchisee con tutte le conoscenze necessarie per far funzionare l’attività.

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