Aprire una pokeria: quanto costa e qual è l’iter burocratico da seguire
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Ormai da diversi anni anche in Italia è spopolata la “poke-mania”. Il poke è infatti uno dei piatti più richiesti del momento, tramite le piattaforme di delivery o al ristorante. Gusto, possibilità di consumarlo d’asporto e prezzi contenuti hanno reso questo piatto della tradizione hawaiana un vero must sulle tavole del nostro paese.
Quella di aprire una pokeria è un’idea di business che attira sempre più imprenditori. In questo contenuto vedremo come aprire una pokeria passo dopo passo, dall’iter burocratico ai requisiti tecnici fino alle strategie per gestire il tuo ristorante con strumenti digitali all’avanguardia.
Pokeria: cos’è?
La pokeria, come suggerisce il nome, è un locale che propone piatti a base di poke. In hawaiano la parola “poke” significa “tagliato a pezzetti” e si riferisce ai piccoli pezzi di pesce che sono alla base di questa preparazione. L’internalizzazione di questa ricetta ha prodotto oggi la diffusione delle “poke bowl”, preparati con nuovi ingredienti che vengono disposti armonicamente su un letto di riso.
Mentre nella ricetta tradizionale il poke è formato da pesce, sale e frutta secca, in Italia le varianti hanno portato all’utilizzo dei più disparati ingredienti. In genere chi consuma poke sceglie una base (riso sushi, riso integrale oppure insalata) una o due proteine (pesce come tonno, salmone, gamberi, spigola, surimi, carne come il pollo oppure proteine vegetali come il tofu), quattro o cinque condimenti (ad esempio verdure, pomodori, avocado o alcuni condimenti provenienti dall’oriente, come edamame, alga wakame e alga nori) e una salsa per condire il tutto.
La peculiarità di una pokeria deve quindi essere quella di offrire piatti personalizzabili, consentendo alla clientela di scegliere tra base, fonte proteica, verdura e salse. La flessibilità, abbinata alla freschezza e alla leggerezza degli ingredienti, ha reso questo piatto un’opzione vincente tra le fasce d’età più giovani e attente a un’alimentazione sana, anche perché viene preparato sul momento, come alternativa ai classici fast food.
Quanto costa aprire una pokeria?
Quando si decide di aprire un’attività come una pokeria, va considerato l’investimento economico da sostenere. La spesa iniziale varia a seconda della città in cui si intende aprire una pokeria, dalle dimensioni del locale, dalle attrezzatture necessarie e dal personale. Ecco alcune tra le voci di spesa principali.
- Investimento iniziale: ovvero tutto quello che riguarda la licenza per esercitare la professione, l’arredamento e la cucina, in base alle dimensioni del locale.
- Locazione: le spese per l’affitto dipendono dalla posizione della pokeria. Inoltre, potrebbero rendersi necessarie delle spese per la ristrutturazione dei locali.
- Attrezzature: frigoriferi, abbattitori, banchi refrigerati, affettatrici. Il costo iniziale varia a seconda del livello di qualità scelto.
- Licenze e permessi: autorizzazione sanitaria, licenza di somministrazione di alimenti e bevande, certificazioni per la sicurezza e l’igiene. Anche questi costi impattano sul bilancio e devono essere sostenuti prima di avviare l’attività.
- Costo del personale: il numero dei dipendenti varia in base al volume d’affari e alla grandezza del locale.
- Marketing: campagne mirate servono a farsi conoscere prima dell’apertura. Deve essere quindi definito un budget per l’advertising.
Considerati questi fattori, per aprire una pokeria la spesa si aggira tra i 50.000 e i 100.000 euro.
Aprire una pokeria: l’iter burocratico
Per poter avviare una pokeria è importante soddisfare determinati requisiti legali e burocratici. In ordine cronologico, dunque, questo è l’iter burocratico da seguire:
- aprire una partita IVA;
- effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese;
- comunicare al Comune di appartenenza l’avvio dell’attività;
- ottenere il permesso per affiggere l’insegna;
- aprire posizioni INPS e INAIL;
- registrare le posizioni contributive per la distribuzione delle bevande e dei cibi;
- comunicare all’Agenzia delle Dogane la vendita di alcolici;
- adeguare il sistema di aspirazione dei fumi;
- mettere tutti gli impianti a norma;
- rispettare gli standard igienici, di sicurezza, agibilità e urbanistica;
- ottenere il nullaosta sanitario da parte della ASL locale.
Per quanto riguarda i requisiti da possedere dal titolare, invece:
- aver compiuto 18 anni di età;
- non avere in carico condanne o fallimenti;
- possedere l’attestato SAB (Somministrazione di Alimenti e Bevande);
- ottenere le certificazioni HACCP;
Gestire la pokeria con gli strumenti giusti
Al pari di qualsiasi altro ristorante, una pokeria richiede una conduzione efficiente per mantenere elevati standard qualitativi e soddisfare la clientela. L’utilizzo di un software gestionale può aiutare nella gestione, tenendo ogni aspetto del business sotto controllo in un solo device.
Soluzioni come Cassa in Cloud di TeamSystem sono ideali per semplificare l’operatività e per la gestione dei piatti composti. Il software per la ristorazione di TeamSystem assicura una gestione completa dello stato della sala e dalla cucina, delle comande e del canale di food delivery, fornendo un’autonomia maggiore nell’ordinazione e nel pagamento, per un servizio più veloce, con meno errori e con una crescita del valore medio dello scontrino.
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