Sconto in fattura
Come applicare lo sconto in fattura e quali benefici offre
Lo sconto in fattura è la riduzione del prezzo originale di vendita di un prodotto o servizio, applicata direttamente dal fornitore al cliente finale. L’entità dello sconto deve essere indicata in fattura, al fine del calcolo dell’IVA e il totale dell’importo da pagare.
Lo sconto in fattura si traduce in una modalità di rimborso fiscale che avviene già al momento del pagamento, con la cifra ridotta direttamente sulla fattura del fornitore e non con le detrazioni fiscali dell’IRPEF distribuite in 10 anni in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. L’azienda fornitrice ha la possibilità di utilizzare il credito acquisito in compensazione oppure di cederlo a banche o intermediari finanziari.
Come funziona lo sconto in fattura
Questa riduzione della spesa ai fini fiscali è stata introdotta dal Decreto Rilancio, emanato nel 2020 e rivisto negli anni successivi.
In particolare, il Decreto Legge n. 34/2020 ha previsto lo sconto in fattura, in parallelo alla cessione del credito, per le spese rientranti nel superbonus e nei bonus casa ordinari, dalla detrazione per le ristrutturazioni fino all’ecobonus.
Questo meccanismo ha consentito di fatto di anticipare la detrazione con la modalità di cessione del credito.
Chi può usufruire dello sconto in fattura? Ad oggi la possibilità di optarvi è fortemente limitata, tenuto conto dei diversi provvedimenti che nel corso degli ultimi anni ne hanno ridotto l’efficacia, culminati con il blocco generalizzato introdotto con il Decreto Legge n. 39/2024.
Con il provvedimento di cui sopra é stata cancellato lo sconto in fattura e la cessione del credito per i lavori effettuati dopo l’entrata in vigore delle nuove norme (30 marzo 2024), per i lavori effettuati da IACP, cooperative di abitazione a proprietà indivisa ed enti del terzo settore.
Si tratta dei soggetti rimasti esclusi dal primo blocco del meccanismo di monetizzazione dei bonus fiscali introdotto con il DL n. 11/2023.
Chi può accedere allo sconto in fattura
Alla luce delle misure che hanno progressivamente limitato il ricorso allo sconto in fattura, restano pochi i casi in cui é ancora possibile optarvi.
Ad oggi questa modalità alternativa di utilizzo dei bonus fiscali continua ad applicarsi solo per gli interventi realizzati su immobili danneggiati da eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009 e da quelli accaduti a partire dal 24 agosto 2016 nei comuni dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
Una deroga che opererà fino ad esaurimento del fondo appositamente stanziato, pari a 400 milioni di euro per l’anno 2024, dei quali una quota parte a 70 milioni coprirà esclusivamente gli eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009.
Da segnalare che, in ogni caso, i nuovi limiti introdotti dal DL n. 39/2024 sono stati accompagnati da un regime transitorio che consente l’applicazione delle regole precedentemente in vigore per le spese relative a lavori per i quali, prima del 30 marzo 2024:
- risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), in caso di lavori per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico, effettuati non da condomini,
- risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la stessa Cila, in caso di lavori per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico, effettuati da condomini,
- risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, in caso di lavori per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico, in caso di demolizione e ricostruzione di edifici,
- risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario, se gli interventi non riguardano l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico,
- siano già iniziati i lavori, oppure, nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, sia stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo, se gli interventi non riguardano l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e per quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo.
La stessa deroga si applica anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per lavori rientranti nel superbonus 110%, relativamente agli edifici situati in comuni terremotati dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Medesime regole anche per immobili danneggiati dagli eventi meteorologici verificatisi a partire dal 15 settembre 2022, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con le deliberazioni del Consiglio dei ministri del 16 settembre 2022 e 19 ottobre 2022, situati nei territori della regione Marche, per i quali, entro il 30 marzo 2024, sia stata presentata la documentazione sopra elencata oppure istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Come funziona lo sconto in fattura
Dal punto di vista pratico, il meccanismo dello sconto in fattura è semplice.
In luogo dell’utilizzo diretto del bonus fiscale, il contribuente che effettua spese per lavori edilizi può chiedere che sia l’impresa ad applicare la detrazione come riduzione del costo da sostenere.
Il beneficio si applica per l’appunto come sconto sul valore della fattura. L’impresa potrà recuperare l’importo in compensazione ovvero mediante cessione ad altri soggetti.
A titolo di esempio, ci sono delle tipologie di lavori, previste dal Bonus Ristrutturazione o dall’Ecobonus, che consentono al committente di beneficiare del 50% della spesa, sempre tramite la modalità dello sconto in fattura e nei casi in cui è ancora possibile. Per far sì che sia valido ai fini fiscali, è necessario pagare i lavori tramite bonifico o bollettino postale, indicando codice fiscale del cliente e codice fiscale o partita IVA del fornitore.
Quando scade lo sconto in fattura?
Al netto delle misure di limitazione, lo sconto in fattura si applica fino al 31 dicembre 2024 per i lavori rientranti nei bonus edilizi ordinari, relativi quindi ad esempio ai seguenti casi:
- manutenzione straordinaria;
- risanamento conservativo;
- lavori di efficientamento energetico;
- restaurazione o ripristino di immobili danneggiati da calamità;
- sostituzione pavimenti;
- rifacimento infissi;
- impermeabilizzazione di tetti;
- ritinteggiatura pareti esterne o interne.
Esclusivamente per i lavori di cui all’articolo 119 del DL Rilancio, ossia per il superbonus, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2025.
Sconto in fattura: esempio pratico
La simulazione dello sconto in fattura da parte di un’impresa è piuttosto semplice. Se un privato cittadino commissiona dei lavori a un’impresa di ristrutturazione edilizia, una volta formulato il preventivo dovrà all’azienda solo l’importo determinato dallo sconto. Se si applica lo sconto del 50%, i lavori con un ammontare di spesa di 100mila euro verranno ridotti in fattura a 50mila euro, cifra che il cliente dovrà al fornitore.
I 50mila euro rimanenti potranno essere scalati dall’azienda dalle tasse, oppure ceduti come credito alle banche. Si tratta di una modalità molto semplice e agevole per il cittadino, che non dovrà anticipare soldi con l’idea di vederli detratti nei successivi dieci anni ma potrà immediatamente beneficiare dello sconto.