Ricevuta fiscale
Ricevuta fiscale: cosa è e che differenze ci sono con quella non fiscale
La ricevuta fiscale è un documento contabile rilasciato da determinate categorie di contribuenti (commercianti e artigiani) esonerati, salvo specifica richiesta del cliente, dall’emissione della fattura. Essa documenta una vendita di beni o una prestazione di servizi. L’obbligo di certificazione dei corrispettivi mediante corrispettivo telematico o ricevuta fiscale sostituisce quello di emissione della fattura per quelle attività che si pongono in rapporto diretto con il privato consumatore, caratterizzate da operazioni commerciali veloci ed immediate difficilmente conciliabili con i tempi della fatturazione.
Quali dati deve contenere una ricevuta fiscale
Una ricevuta fiscale deve contenere alcune specifiche informazioni, tra cui:
- un numero progressivo univoco che identifichi la ricevuta;
- la data di emissione del documento;
- i dati identificativi dell’emittente (nome e cognome, ragione sociale, codice fiscale e partita iva, indirizzo);
- la descrizione e la quantità dei beni venduti o dei servizi offerti;
- l’aliquota IVA applicata e il totale del corrispettivo da pagare.
La ricevuta fiscale deve essere prodotta in duplice copia, una per il cliente e l’altra per il fornitore, e deve essere emessa per ogni pagamento ricevuto. Se la prestazione resa non è assoggettabile a IVA, o comunque contiene voci non assoggettabili ad IVA per un importo superiore a 77,47 euro, sulla ricevuta fiscale deve essere apposta una marca da bollo da 2 euro, il cui costo può essere addebitato al cliente (in tal caso, però, costituirà ricavo per il fornitore).
Differenza tra fattura e ricevuta fiscale
Le principali differenze tra ricevuta fiscale e fattura sono sostanzialmente tre:
- la ricevuta fiscale può essere emessa esclusivamente verso soggetti privati consumatori, mentre la fattura può essere emessa sia verso consumatori che verso soggetti passivi IVA;
- nella fattura devono essere indicati nel dettaglio anche i dati del cliente;
- nella ricevuta si può indicare il totale lordo del corrispettivo, mentre nella fattura occorre distinguere imponibile e IVA.
Differenza tra ricevuta fiscale e ricevuta non fiscale
Un’altra importante differenza è quella tra ricevuta fiscale e ricevuta non fiscale. Quest’ultima, detta comunemente ricevuta generica, è un documento non obbligatorio per legge, che può essere emesso anche da privati per attestare il pagamento di un bene o di un servizio, ad esempio nel caso di vendita di oggetti di seconda mano.
Ricevuta fiscale: cos’è cambiato dal 1° luglio 2019
Il 1° luglio 2019 è una data molto importante per la fiscalità: non solo è stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica, ma è iniziata anche la graduale sostituzione di scontrini e ricevute fiscali con i c.d. corrispettivi telematici, completata il 1° gennaio 2021 con l’introduzione di un documento commerciale unico, che può essere emesso esclusivamente utilizzando un registratore telematico (RT) o una procedura web messa a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate.
Dal 1° gennaio 2021, pertanto, tutti gli operatori devono aver attivato un registratore telematico o devono utilizzare la procedura web per trasmettere ogni ricevuta all’Agenzia delle Entrate. Lato cliente finale, cambia poco: anziché ricevere uno scontrino o una ricevuta fiscale, gli viene consegnato un documento commerciale che può essere conservato come garanzia del bene o del servizio pagato, per effettuare il cambio merce o come prova d’acquisto.