Franchising
Franchising: cos’è e come funziona
Il franchising, detto anche affiliazione commerciale, è una formula di collaborazione tra due imprenditori per la produzione o distribuzione di servizi e/o beni, indicata per chi vuole avviare un nuovo business, ma non vuole partire da zero, e preferisce affiliare la propria impresa a un marchio già affermato.
Nato negli Stati Uniti e diffusosi in Europa fin dagli anni Sessanta, il termine franchising ha un significato ben preciso: deriva infatti dal sostantivo franchise, che significa licenza, e dal relativo verbo (to) franchise, ovvero concedere in licenza.
Con il modello di affiliazione commerciale, gli affiliati possono creare rapidamente un’attività basata su un marchio collaudato, avendo accesso immediato agli strumenti e alle infrastrutture necessarie. I tipi più comuni di franchising sono focalizzati sull’offerta di un servizio, ad esempio negozi o ristoranti, ma ci sono anche una serie di franchising di prodotti, come abbigliamento e profumeria.
Il franchising in Italia
Nonostante la prima affiliazione commerciale sia nata a Fiorenzuola d’Adda nell’ormai lontano 1970, fino alla L. n. 129 del 6 maggio 2004 in Italia non esisteva una normativa di riferimento per il contratto di franchising, che di fatto si è costruito nella pratica commerciale e affinato nelle aule dei tribunali.
Nella prassi, in sostanza, il contratto di franchising veniva descritto come un sistema di collaborazione tra un produttore (o rivenditore) di beni o fornitore di servizi e un distributore, giuridicamente ed economicamente indipendenti, ma legati da un contratto in cui rivestono importanza fondamentale due aspetti:
- la trasmissione dal franchisor al franchisee di una serie di diritti a fronte di una prestazione prevalentemente economica;
- la stretta integrazione tra le parti nello svolgimento della loro attività d’impresa.
Con la L. n. 129/04 il legislatore ha dettato una serie di norme che impongono al franchisor una serie di doveri nella fase dell’informativa precontrattuale, tesi a fornire al potenziale franchisee dettagliate informazioni sul franchisor e sulla sua rete, mentre il contenuto del contratto è lasciato alla libera determinazione delle parti, nel rispetto della normativa generale in tema di obbligazioni e contratti, dettata sia a livello nazionale (Codice Civile, Codice della Proprietà Industriale) sia a livello comunitario (Reg. UE 330/2010).
Come funziona il franchising
Stabilito che cos’è il franchising, vediamo come funziona in concreto. Come detto, si tratta di un contratto sottoscritto tra due soggetti giuridicamente indipendenti:
- il franchisor (casa madre o affiliante) che possiede un marchio con cui vende prodotti o eroga servizi;
- il franchisee (affiliato), che intende avviare un’attività imprenditoriale vendendo gli stessi prodotti o servizi del franchisor.
Tendenzialmente, il modello di affiliazione commerciale – franchising funziona meglio per le aziende che sono facilmente duplicabili e che hanno già dimostrato di essere redditizie.
In sintesi, l’affiliante concede all’affiliato la possibilità di utilizzare il suo marchio e la sua immagine per vendere i suoi prodotti o erogare i suoi servizi, mettendogli a disposizione tutte le conoscenze e competenze necessarie ad avviare un business di successo (c.d. know how).
L’affiliato riceve dunque formazione, consulenza e assistenza per l’avvio dell’attività commerciale, compreso ogni strumento e servizio necessario alla sua gestione, come l’arredo, i software, il materiale per le campagne marketing e quant’altro necessario per condurre con successo l’attività.
Dal canto suo, il franchisee dovrà mantenere degli standard minimi imposti dalla casa madre, a cui dovrà riconoscere sia un gettone d’ingresso nella rete, sia una percentuale sugli utili conseguiti (le c.d. royalties sul fatturato) a cui a volte si aggiunge anche un canone periodico, per esempio un contributo alle campagne pubblicitarie svolte dalla casa madre a livello nazionale.