B2B

B2B: cosa è e che differenza c’è con B2C

La sigla B2B è l’acronimo di business-to-business e indica tutte quelle transazioni commerciali effettuate tra imprese o tra gruppi privati. 

Capire cosa significa B2B e qual è la differenza tra B2B e B2C (business-to-consumer) è fondamentale per chi fa impresa. 

Vediamo allora nel dettaglio il significato di B2B, tutte le principali differenze tra il mercato B2B e quello B2C e alcuni esempi di B2B e B2C che possano facilitare l’approfondimento. 

Cos’è il mercato B2B e cosa significa B2B 

Il significato di B2B è business-to-business, espressione inglese che viene utilizzata anche in Italia per riferirsi a tutti quegli scambi commerciali che avvengono tra aziende. Di fatto, questa espressione viene comunemente associata ai rapporti stabiliti tra le imprese lungo la catena di valore, prima che i prodotti arrivino al consumatore finale. 

Come vedremo più avanti, ciò sta a significare che ogni attività B2C genera necessariamente degli scambi nel mercato B2B che includono tutte le transazioni tra un’azienda e i suoi fornitori, o tra aziende appartenenti allo stesso settore, per la produzione e la distribuzione della merce. 

Differenza tra B2B e B2C 

Il marketing business-to-business (B2B) presenta differenze sostanziali dal marketing business-to-consumer (B2C), dove lo scambio avviene tra azienda e consumatore finale. Certamente in entrambi i casi si tratta di vendere beni o servizi a una persona, ma ciò avviene in mercati di riferimento profondamente differenti. 

Il marketing B2B punta, infatti, a vendere ad altre aziende mettendo in atto strategie utili a semplificare il processo di acquisto, risparmiando così preziose risorse (sia in termini di tempo che di denaro). Per questo motivo è la logica a guidare gli acquisti B2B, mentre gli acquisti B2C (ovvero dei consumatori) prevedono anche un aspetto emozionale. 

La più grande differenza tra B2B e B2C è proprio il cliente a cui ci si rivolge. Nel business-to-business sia venditori che acquirenti sono società, organizzazioni o enti pubblici e il cliente finale è un’altra azienda con tutte le persone che la amministrano. Nel mercato business-to-consumer il cliente finale è invece il consumatore ed è per questo che ogni attività B2C genera degli scambi di tipo B2B, finalizzati a produzione, forniture, rifornimenti e aggiornamenti degli articoli prodotti. 

Ambiti applicativi ed esempi di B2B e B2C 

Assimilato il significato di B2B e B2C, è possibile fare degli esempi pratici per maggiore chiarezza. 

Per il mercato B2B, possiamo ad esempio citare il mondo dell’informatica e in particolare la produzione dei computer. Per ogni PC venduto al pubblico c’è infatti una filiera di produzione utile a reperire i piccoli e i grandi componenti che caratterizzano il dispositivo e che permettono che questo funzioni correttamente. Il produttore deve acquistare tutti questi articoli dai suoi fornitori per poterli assemblare e creare il prodotto finale destinato alla vendita. 

Tra gli esempi di B2C possiamo invece pensare a tutti quegli attori di mercato (che siano venditori diretti o produttori) in grado di vendere direttamente ai consumatori. È il caso di molti rivenditori online che utilizzando le piattaforme di e-commerce e Social Commerce per rivolgersi direttamente al pubblico di consumatori. 

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