ESG: la valutazione della sostenibilità nell’era post Covid
L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese e il mondo intero ha portato a un’accelerazione del tessuto imprenditoriale italiano verso modelli di business più sostenibili.
Questo contesto storico ha portato le aziende a modificare il proprio business in ottica sostenibile, ma la cultura della sostenibilità presenta ancora importanti lacune da colmare. È importante, infatti, prendere consapevolezza del fatto che gli aspetti green sono solo uno dei temi fondamentali di questa nuova visione: se l’attenzione delle aziende è rivolta solo all’ambiente e non si integra con altre tematiche come quelle sociali, di governance ed economiche, si corre il rischio di perdere la giusta direzione a livello imprenditoriale.
Non solo i tassi: credito a rischio per le aziende senza politiche ESG
Recenti studi hanno dimostrato che le imprese che hanno ricevuto valutazioni di sostenibilità elevate hanno riscontrato performance creditizie maggiori rispetto alla media del settore. Viceversa, le imprese con valutazione ESG media o bassa hanno subito un deterioramento creditizio più elevato. Questa situazione rischia di amplificarsi in un contesto in cui, con l’aumento dei tassi, l’accesso al credito si farà più difficoltoso.
A complicare ulteriormente le cose, poi, c’è la transizione ESG, che rischia di precludere ampie disponibilità di risorse alle imprese ancora escluse dalla tassonomia UE o non ancora adeguatamente attrezzate per raggiungere questi obiettivi. L’accesso al credito sarà di conseguenza sempre più difficile, mentre le imprese che attuano politiche ESG potranno accedere a un numero sempre più ampio di alternative di finanziamento con tassi maggiormente agevolati.
Ma la questione non riguarda solo il tema del credito: anche l’accesso ai bandi di gara pubblici così come l’accesso alle filiere di fornitura, infatti, sono fortemente condizionati dalla valutazione di criteri ESG e dal rispetto degli indicatori di sostenibilità.
Un aspetto controverso è rappresentato però dal fatto che, come detto sopra, al di là di singoli comportamenti virtuosi, questi benefici sono appannaggio in particolare dei settori oggi previlegiati dalla tassonomia decisa in sede comunitaria. Di fatto l’Unione Europea ha adottato una tassonomia che consente di definire in modo univoco quali siano gli investimenti sostenibili per contrastare il fenomeno del greenwashing.
L’UE è sempre più attiva riguardo a queste tematiche e muove in modo concreto i propri passi lungo diverse direttrici, quali:
- la transizione verso una sostenibilità ambientale, che possiamo definire verde;
- il rafforzamento di tutti quei processi di inclusione a livello sociale;
- il raggiungimento di innovazioni tecnologiche e digitali volte al raggiungimento di obiettivi sostenibili.
La ricerca è sempre più rivolta agli assetti economici “green”. Alle imprese viene infatti richiesto di definire obiettivi concreti e sostenibili e di incorporarli all’interno delle proprie strategie, con lo scopo di riformulare processi produttivi a basso impatto sull’inquinamento e di erogare beni e servizi nel rispetto dell’ambiente.
La EU Taxonomy Regulation svolge un ruolo importante, andando a stilare un quadro normativo europeo incentrato sulla sostenibilità. Grazie a tale tassonomia è possibile mappare i settori produttivi con un sistema di classificazione che identifica le attività economiche che raggiungono livelli di prestazione tali da fornire un “contributo sostanziale” ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali. Il raggiungimento di almeno uno dei sei obiettivi non deve però arrecare danni significativi rispetto a nessuno degli altri cinque. Tale tassonomia va a costituire la base per indirizzare gli investimenti delle imprese verso un’economia responsabile e sostenibile.
ModeFinance, società del gruppo TeamSystem e agenzia di rating riconosciuta a livello europeo, grazie alla tecnologia sviluppata e alla propria esperienza fa parte, insieme ad importanti centri di ricerca sia privati che pubblici, del progetto europeo TranspArEEnS, volto allo sviluppo di un modello di scoring per le PMI sui temi EE (ovvero, efficientamento energetico) e ESG.
La soluzione di TeamSystem: Check Up Impresa
Misurare la sostenibilità non è più solo una moda. Disporre dei dati ambientali, sociali e di governance è diventata, infatti, una questione di sopravvivenza in un mondo economico-finanziario altamente competitivo.
In questo contesto così sfidante è fondamentale garantire risposte alle nuove esigenze degli studi professionali, sempre più sollecitati ad offrire supporto e consulenza ai propri clienti. Quello che però costituisce una grande sfida per chiunque si occupi delle valutazioni finanziarie, come i Commercialisti e gli Studi professionali, è la complessità della misurazione e della classificazione dei fattori ESG. Dunque, è necessario sviluppare nuove competenze e dotarsi di strumenti adeguati che consentano di valutare e monitorare le performance dell’azienda in termini di sostenibilità.
Per questo TeamSystem, insieme a modefinance, ha realizzato Check Up Impresa, la soluzione innovativa per l’automazione del processo di analisi e monitoraggio della salute d’impresa, in grado di individuare i segnali di uno squilibrio economico, finanziario e patrimoniale prima del manifestarsi della crisi.
Il servizio di valutazione ESG di modefinance, integrato in Check Up Impresa, fornisce la valutazione delle performance di sostenibilità tramite la raccolta di dati ambientali, sociali e di governance. La modellistica proprietaria di modefinance, fondata su principi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, si basa su due filoni – quello statistico (quantitativo) e quello di ricerca da parte degli analisti (qualitativo) – e conduce all’analisi di performance ESG del soggetto rispetto ai principali indicatori di sostenibilità.
All’interno di Check Up Impresa è possibile elaborare un ESG Core Assessment attraverso l’analisi di alcuni KPI (Key performance Indicators) universamente riconosciuti ma non ancora ufficialmente classificati a livello globale, frutto del meticoloso lavoro di ricerca del team ESG di modefinance.
Quali sono gli indicatori per i quali l’attività di una PMI è valutata come sostenibile?
Il modello raccoglie un insieme di operazioni che, tramite determinate azioni volte su edifici, case e imprese, vanno a ridurre, regolare e di conseguenza ottimizzare il rapporto tra fabbisogno energetico e il livello di emissioni; con l’obiettivo di garantire sia un minor consumo di energia e delle fonti energetiche in generale sia un risparmio in termini economici.
Una volta completata l’analisi autoguidata attraverso la valutazione degli indicatori di gestione del rischio e dei risultati raggiunti dall’azienda, Check Up Impresa restituisce un Report che fornisce una valutazione ESG su una scala di 7 classi (da S1 a S7, rispettivamente dallo score migliore a quello peggiore) definendo l’azienda dinamica, consapevole oppure fragile.
Per concludere, la valutazione ESG misura la sostenibilità a medio-lungo termine, l’impatto sociale e ambientale e le opportunità di crescita sostenibile di una determinata azienda. In questo contesto, il sistema di valutazione ESG di Check Up Impresa si fonda sulle più moderne tecnologie di Intelligenza Artificiale e sulla raccolta di dati per ottenere risultati quanto più accurati e affidabili, sia a livello finanziario che a livello sociale, ambientale e di governance.
Tutte queste caratteristiche hanno l’obiettivo di rendere la valutazione ESG uno strumento accessibile a tutti, per permettere alle PMI di incrementare il valore del proprio brand, migliorare le relazioni con gli stakeholder e ridurre i costi di finanziamento, il tutto rendendo il mondo nel quale viviamo un luogo più etico e più sostenibile.