Soluzioni di digitalizzazione adottate dalle imprese
Durante l’evento di presentazione della piattaforma AGYO di TeamSystem, tenutosi il 26 gennaio scorso, è stata presentata dall’Ing. Irene Facchinetti – Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – una ricerca avente lo scopo di indagare il Ruolo delle soluzioni di Digitalizzazione adottate dalle imprese a supporto dei processi.
Il campione coinvolto nella ricerca è formato da aziende italiane: 308 imprese di settori diversi. Di esse, l’80% sono imprese di grandi dimensioni (che hanno un fatturato di oltre 50 mln €) e il 20% è rappresentato da realtà di più piccole dimensioni.
La ricerca analizza sia processi interni (gestione documentale, workflow, conservazione digitale e fatturazione elettronica) sia i processi di interfaccia (quelli relazionali tra clienti e fornitori). E prende in esame 5 punti:
- Il grado di digitalizzazione del nostro Paese.
- Gli investimenti fatti dalle imprese nella digitalizzazione dei processi.
- Il rendimento derivante dall’investimento delle imprese nel digitale.
- Le criticità tipiche della digitalizzazione.
- Le priorità delle imprese italiane.
1. Il grado di digitalizzazione del nostro Paese.
In termini di processi interni, è stato osservato che:
- Il 64% del campione analizzato utilizza la soluzione di gestione elettronica documentale; l’8% lo farà nel prossimo anno; e l’84% lo fa già da 2 anni.
- Diminuisce la percentuale di imprese che hanno adottato i workflow digitali; diminuisce anche % di imprese che vuole investire e c’è chi dichiara di non essere interessata a soluzioni di questo tipo.
- Il 43% delle aziende utilizza la conservazione digitale; mentre il 39% dichiara un mancato interesse; e il 74% utilizza lo strumento di conservazione digitale da oltre 2 anni.
In termini di digitalizzazione di processi di interfaccia, è stato analizzato che:
- Il 63% del campione utilizza il formato elettronico strutturato (portali o API) per scambiare dati tra clienti, fornitori e altri tipi di attori coinvolti.
- Il 67% delle aziende coinvolte nella ricerca afferma di iniziare a veicolare le fatture in formato digitale. Con “formato digitale” si intende qualsiasi formato elettronico (XML; pdf veicolato via mail, ecc.).
- Dopo l’obbligo di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione, il 47% del campione si è adeguato; l’1% ha deciso di interrompere i rapporti lavorativi con la PA; metà del campione dichiara di non avere tra i propri clienti gli enti pubblici.
Inoltre, considerando due variabili – grado di digitalizzazione e tempo – sono stati individuati 5 diversi gradi di digitalizzazione:
- Gli Infanti. Sono coloro che hanno da poco iniziato il percorso di digitalizzazione.
- Gli Adolescenti. Sono coloro che stanno proseguendo la strada della digitalizzazione.
- Gli Adulti. Sono caratterizzati da una certa maturità del grado di digitalizzazione.
- I Peter Pan. Caratterizzati dalla “sindrome di Peter Pan, hanno interrotto il percorso digitale.
- I Gamberi. Sono coloro che hanno iniziato la digitalizzazione, si sono pentiti e vogliono tornare indietro.
In riferimento al campione di 308 aziende, è stato osservato che:
- Il 13% delle aziende sono “infanti”. Adottano soluzioni di fatturazione elettronica e conservazione digitale.
- Il 23% sono “adolescenti”. Uniscono alla gestione documentale e alla fatturazione elettronica uno scambio elettronico strutturato (di fatture, ordini, ecc.).
- Il 36% sono “adulti”. Cercano di ampliare l’orizzonte della digitalizzazione.
- Il 19% sono “Peter Pan”. Caratterizzati dall’incertezza tra infanti e adolescenti.
- Nessuno si classifica, fortunatamente, come “gambero”.
2. Gli investimenti fatti dalle imprese nella digitalizzazione dei processi.
- Investimenti fino a 5.000€ (il 22% del campione analizzato);
- Investimenti tra 5.000€ e i 10.000€;
- Investimenti tra 10-50.000€;
- Investimenti oltre 50.000€ (oltre il 20% delle aziende considerate nella ricerca).
3. Il rendimento derivante dall’investimento delle imprese nel digitale.
- Il 66% del campione vede ripagato l’investimento nella digitalizzazione;
- Il 22% non si sente ancora ripagato, ma è confidente che l’appagamento ci sarà;
- Il 9% sente che non sarà ripagato.
Un’osservazione interessante deriva dall’incrocio tra investimento sostenuto e il rendimento. La maggior parte (31%) di coloro che dice di aver investito fino a 5.000€ afferma anche che non verrà ripagato. E questi sono classificati tra gli Infanti e i Peter Pan: non hanno un progetto a lungo termine.
4. Le criticità tipiche della digitalizzazione.
Il 30% dichiara di non aver riscontrato nessuna criticità nel percorso di digitalizzazione. Il 70% dichiara invece di essersi scontrato con alcune criticità. Quali?
- Inerzie culturali e resistenze al cambiamento (il 36% del campione);
- Mancanza di tempo e risorse (il 26%);
- Normativa complessa e poco chiara (il 15%);
- Benefici attesi poco comunicabili (l’8%);
- Costi eccessivi (l’8%).
5. Le priorità delle imprese italiane.
Quali sono le priorità per le imprese in termini di digitalizzazione?
- La gestione elettronica documentale;
- La conservazione digitale;
- La fatturazione elettronica.
L’Ingegner Irene Facchinetti conclude dicendo che tutte le soluzioni devono, però, per forza convergere e che l’interesse al digitale è oggi molto sentito. La fatturazione elettronica alla Pubblica Amministrazione ha certamente mosso qualcosa e può essere considerata da buon auspicio per proseguire il percorso di digitalizzazione delle imprese.