Rating di legalità nelle visure del Registro Imprese
Dall’autunno prossimo l’indicazione del rating di legalità sarà inclusa nelle visure del Registro Imprese.
Introdotto a seguito di un accordo tra Agcom ed Infocamere, il rating permette di avere più informazioni sull’affidabilità delle aziende. In particolare, il rating, parametro attribuito dall’Autorità garante della Concorrenza, ha come obiettivo primario quello di commisurare il rispetto della legalità delle imprese.
Sono le aziende stesse a richiedere il rating: a seconda di come si comportano dal punto di vista della legalità possono ricevere una, due o tre stelle.
Ad aprile di quest’anno, le imprese con rating di legalità erano 3.460 e si concentravano soprattutto in:
- Emilia Romagna
- Veneto
- Lombardia
- Lazio
- Puglia.
In relazione agli aderenti, spiccano soprattutto le PMI. Infatti, il 90% delle realtà dotate di rating rientra nella categoria delle piccole e medie imprese. Di queste, la maggioranza è di piccole dimensioni (massimo 50 operatori e 10 milioni di fatturato) e opera nell’ambito manifatturiero.
Quali sono le condizioni per ottenere il rating di legalità?
- Le aziende devono avere un fatturato minimo di 2milioni di euro nell’ultimo esercizio;
- E devono essere presenti nel Registro Imprese da un periodo di almeno due anni.
Per fare domanda bisogna spedire all’Antitrust l’apposito modulo. Inoltre, il rating ha una durata massima di 2 anni e può essere revocato se l’impresa in possesso perde i requisiti necessari.
Il rating è particolarmente richiesto dalle imprese: il suo ottenimento, infatti, massimizza le possibilità di accedere ai finanziamenti. Il rating è concesso solo alle realtà considerate virtuose secondo i requisiti stabiliti dalla Legge sulla Concorrenza del 2012 e dal Regolamento Agcom.