Investimenti PNRR nella Cybersecurity per rafforzare le difese di aziende e PA

L’importanza della cybersecurity – per la transizione digitale delle aziende – è sempre più evidente. Il miliardo di euro stanziato, tra PNRR e ulteriori fondi governativi, rende chiara l’intenzione italiana di sviluppare – concretamente – le infrastrutture necessarie per incrementare la sua sicurezza digitale. Siamo davvero ad una svolta?

Il ruolo cruciale della Cybersecurity nella trasformazione digitale

Con l’avanzare della digitalizzazione dei processi e l’aumento degli attacchi informatici, per le aziende diventa fondamentale proteggersi da episodi di violazione e sottrazione di dati sensibili (Data Breach). Secondo il rapporto Clusit, – pubblicato ad Ottobre 2023 – sulla sicurezza ICT in Italia, il fenomeno del cybercrime non solo non mostra segni di rallentamento, ma intensifica la sua presenza (+86% nel primo semestre 2023 rispetto ai numeri del 2018). Considerato che questa analisi prende in esame solo gli attacchi che hanno avuto successo, causando danni significativi, risulta evidente che rispetto al periodo 2011-2017, negli ultimi cinque anni ci sia stato un significativo cambiamento nei livelli globali di sicurezza informatica e che questo non sia stato adeguatamente affrontato con un aumento sufficiente delle misure difensive adottate.

PNRR: un’opportunità per investire nella Cybersecurity

il Programma Nazionale di Rilancio e Resilienza (PNRR) – finanziato dall’Unione Europea – è una bella opportunità per dedicarsi agli investimenti sulla sicurezza informatica. L’obiettivo dichiarato di questo investimento è quello di:

• rafforzare l’ecosistema digitale nazionale potenziando i servizi di gestione della minaccia cyber.
• migliorare la connessione tra Pubblica Amministrazione, fornitori di tecnologia e imprese.

In questo senso, la cybersicurezza svolge un ruolo multifunzionale:

• proteggendo le informazioni sensibili;
• garantendo la continuità operativa;
• preservando la reputazione delle aziende.

In aggiunta, dobbiamo ricordare che la sicurezza dei dati è necessaria per il rispetto delle normative sulla privacy, le quali stanno diventando sempre più severe.

Il ruolo cruciale dell’AI generativa

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa sta crescendo significativamente nell’ambito lavorativo di un numero sempre maggiore di aziende. Tuttavia, ci troviamo ancora in una fase iniziale dello sviluppo di questa tecnologia, per questo motivo, risulta difficile predire con precisione cosa riserverà il futuro. Kaspersky, leader mondiale nella cybersecurity e produttore di uno degli antivirus più diffusi al mondo, ha condotto una ricerca nel quarto trimestre del 2023. L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di aziende italiane con almeno 100 dipendenti. I risultati indicano che quasi il 100% di queste aziende integra regolarmente strumenti di intelligenza artificiale generativa nelle attività quotidiane.

IAG e Cybersecurity: rischi e opportunità

L’intelligenza artificiale generativa (IAG) si fa largo in ambito cybersecurity, sia sul fronte offensivo che su quello difensivo. Per questa ragione, i team di sicurezza informatica e gli hacker fanno un uso strategico di questa tecnologia, creando una competizione dinamica in costante evoluzione. Grazie alla possibilità di creare facilmente nuovi contenuti quali:

• testi;
• immagini;
• musica e video.

Questa tecnologia apre la porta a varie possibilità, in cui i cybercriminali possono utilizzarla per perpetrare attacchi informatici sempre più complessi e sofisticati. Pertanto, è cruciale acquisire una comprensione approfondita delle varie implicazioni legate all’IA, al fine di affrontare in modo approfondito le sfide connesse a questa innovazione.

Fabrizio Saviano, Dirigente Sicurezza in ambito banking ha dichiarato:

 “Se usata bene, può migliorare la protezione dei sistemi e la qualità della vita delle persone. Se usata male, può compromettere la privacy, la sicurezza e il funzionamento dei servizi essenziali alla sopravvivenza del genere umano. Per questo motivo, ognuno di noi deve mettere nel proprio calendario del 2024 l’uso responsabile dell’AI e deve cominciare a salvare la propria fetta di mondo”.

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