Sostituto d’imposta: cos’è e a cosa serve

03.03.2025 - Tempo di lettura: 7'
Sostituto d’imposta: cos’è e a cosa serve

Quando si parla di dichiarazione dei redditi tramite modello 730, il sostituto d’imposta gioca un ruolo chiave. Definire chi è il sostituto d’imposta è un’operazione semplice, ma spesso non è altrettanto facile stabilire il perimetro della sua attività. Ecco perché conoscere il concetto di sostituto d’imposta è fondamentale per evitare errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi e per ottenere conguagli e rimborsi fiscali.

In questo articolo capiremo qual è il ruolo del sostituto d’imposta, quali sono le sue funzioni, come va indicato nella dichiarazione dei redditi e cosa accade se ci si dimentica di farlo.

Cos’è il sostituto d’imposta nel 730

Si definisce sostituto d’imposta chi, per legge, sostituisce in tutto o in parte il contribuente nei rapporti con l’amministrazione finanziaria, trattenendo le imposte dovute da compensi, salari, pensioni o altri redditi erogati, e versando, successivamente, le stesse allo Stato.

Il pagamento delle imposte può prevedere infatti l’intervento di un sostituto d’imposta che trattiene, all’atto della corresponsione del reddito, una parte o tutta l’imposta dovuta dal sostituito (persona fisica o giuridica) e poi la riversa all’AE per conto di quest’ultimo.
Il sostituto, oltre a effettuare le ritenute, deve anche versarle all’AE, inviare le certificazioni attestanti l’avvenuta esecuzione delle stesse (c.d. CU) e presentare un’apposita dichiarazione (c.d. Mod. 770).

È quindi un oggetto pubblico o privato che prende il posto del contribuente e può essere identificato come una sorta di intermediario tra contribuente ed erario.

Chi è il sostituto d’imposta, quindi? Possono ricoprire il ruolo di sostituto d’imposta diversi soggetti, come (artt. 23 c. 1 e 29 c. 1 DPR 600/73):

  1. a) società di capitali, di persone e assimilate anche se irregolari, residenti;
    b) associazioni professionali residenti;
    c) società ed enti di ogni tipo, con o senza personalità giuridica, non residenti, limitatamente ai redditi corrisposti da una loro S.O. o base fissa in Italia ( AE 25 giugno 2021 n. 449);
    d) società fiduciarie, anche non residenti, per le quote di società residenti a loro intestate da parte di fiducianti residenti (Ris. AE 19 maggio 2008 n. 201/E);
    e) enti pubblici e privati, diversi dalle società, residenti, di natura commerciale o non commerciale, comprese le Amministrazioni dello Stato;
    f) persone fisiche che esercitano imprese commerciali o agricole, comprese quelle familiari, o che esercitano arti o professioni;
    g) curatore fallimentare e commissario liquidatore;
    h) aziende coniugali non gestite in forma societaria;
    i) condominio.

Di contro, non possono ricoprire il ruolo di sostituto d’imposta le persone fisiche che non svolgono attività economiche. Tipicamente il ruolo del sostituto d’imposta viene ricoperto dal datore di lavoro, da enti pensionistici o da banche, che hanno quindi l’obbligo di trattenere le imposte dovute dai redditi erogati e di versarle.

A cosa serve il sostituto d’imposta

Come stabilito dalla legge n.600 del 1973, il sostituto d’imposta è un soggetto che sostituisce il contribuente nell’adempimento dei suoi obblighi fiscali e si occupa di versare i tributi da parte del dipendente. Un esempio tipico è quello del datore di lavoro che sostituisce i propri dipendenti, detraendo l’imposta sulle persone fisiche dal compenso lordo mensile. Il sostituto d’imposta può operare in due modi:

  • A titolo d’imposta: estingue l’obbligazione del sostituito in relazione al reddito cui si riferisce (es. interessi su c/c percepiti da persone fisiche non imprenditori).
    Tale reddito quindi non concorre alla formazione del reddito complessivo del sostituito e non deve essere dichiarato (es. reddito da collaborazione coordinata e continuativa). Va dichiarato solo se il sostituito percepisce anche  altri redditi che devono essere dichiarati autonomamente (es. fondiari, occasionali, ecc.).
    Nella maggior parte dei casi, le ritenute operate nei confronti delle persone fisiche non imprenditori né professionisti o dei soggetti non residenti sono d’imposta
  • A titolo d’acconto: è solo un’anticipazione del tributo dovuto su quanto percepito e non estingue l’obbligazione del sostituito, che deve indicare i redditi nella propria dichiarazione, calcolare l’imposta globalmente dovuta (mediante l’autotassazione e scomputare da questa le ritenute subite

Il sostituto d’imposta è una figura centrale per garantire la correttezza e l’efficienza del sistema fiscale. Ha il compito di raccogliere le imposte direttamente alla fonte (trattenendo le tasse dovute e versandole), di effettuare il conguaglio fiscale (in caso di datore di lavoro dipendente) correggendo eventuali differenze tra le imposte versate e quelle dovute, e di semplificare la dichiarazione dei redditi per il contribuente, che non deve preoccuparsi di effettuare pagamenti separati.

Come indicare il sostituto d’imposta nella dichiarazione dei redditi

Accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “Sostituto d’imposta” del modello 730 precompilato occorre indicare i dati di chi (datore di lavoro o ente pensionistico) effettuerà il conguaglio. Si può scegliere il sostituto tra quelli proposti dall’Agenzia oppure indicarne uno nuovo (ad esempio, in caso di cambio di lavoro nell’anno di riferimento della dichiarazione) oppure indicare l’assenza del sostituto d’imposta.

Se il sostituto d’imposta non è cambiato rispetto alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, l’utente lo troverà già selezionato. I dati del proprio sostituto d’imposta da inserire nel Modello devono contenere codice fiscale, denominazione del sostituto e i suoi dati identificativi.

Cosa succede se non hai indicato un sostituto d’imposta per la tua dichiarazione

L’indicazione corretta del sostituto d’imposta nel modello 730 è fondamentale per evitare problemi, come ad esempio il mancato rimborso fiscale o l’addebito di imposte non versate.

Nella dichiarazione precompilata, se non è presente alcun sostituto tenuto a effettuare il conguaglio (per esempio, perché è stato perso il lavoro), occorre selezionare la voce “Nessun sostituto“. In questo caso, se dalla dichiarazione emerge un credito, il rimborso viene erogato dall’Agenzia delle Entrate; se, invece, emerge un debito, l’utente deve effettuare il pagamento tramite il modello F24.

Come facilitare la compilazione della dichiarazione dei redditi

Comprendere il ruolo del sostituto d’imposta e le modalità di indicazione nella dichiarazione dei redditi è un’operazione fondamentale per tutti i contribuenti. Per i professionisti del settore, come i Consulenti del Lavoro, la gestione delle dichiarazioni dei redditi dei propri clienti può rivelarsi un compito laborioso e complicato.

Grazie a software come TeamSystem Studio, però, è possibile semplificare l’intero processo. Il gestionale offre supporto nella redazione e nella gestione delle dichiarazioni dei redditi, compresa la corretta indicazione del sostituto d’imposta. Il software consente di automatizzare la raccolta dei dati necessari a compilare il modello 730, gestendo in modo centralizzato le dichiarazioni di più clienti e assicurando che ogni modello venga compilato e inviato correttamente, con tutte le informazioni relative al sostituto d’imposta.

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