Rating ESG o di sostenibilità: guida per ottenere un buon punteggio
In che modo valutare la sostenibilità di un’impresa? Un tempo la valutazione di un business sarebbe stata di tipo unicamente economico. Negli ultimi anni fortunatamente hanno guadagnato sempre più importanza le tematiche ambientali e sociali, spingendo anche le imprese ad agire in modo più sostenibile a 360 gradi. Ed esiste anche un metodo per valutare la sostenibilità complessiva di un’azienda: si parla per l’appunto del Rating ESG, acronimo quest’ultimo che sta per Environmental, Social e Governance (ovvero ambiente, sociale e governance). Ma cos’è nel concreto e come si calcola il Rating ESG per un’azienda? Quali sono le componenti chiave che compongono questo punteggio? E ancora, conoscendo i vantaggi di avere una buona valutazione, quali sono i passaggi necessari per migliorare il proprio Rating di sostenibilità aziendale?
Rating ESG cos’è?
Partiamo con lo spiegare cos’è il Rating ESG di un’azienda. Vale la pena ricordare prima di tutto il fatto che questo acronimo è stato usato per la prima volta nel 2005, indicando per l’appunto una visione ampia del concetto di sostenibilità. Si capisce quindi che, dal punto di vista di un’azienda, il Rating ESG rappresenta un giudizio sintetico che certifica la sostenibilità di un certo business, di un fondo o di un titolo dal punto di vista ambientale, sociale e di governance. È possibile individuare i punti di riferimento essenziali delle logiche ESG in due grandi “documenti” del processo verso un mondo più sostenibile: da una parte l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dall’altra gli Accordi di Parigi del 2015.
Prima di vedere quelle che sono le componenti chiave del Rating di sostenibilità è bene specificare che questi rating vengono calcolati ed elaborati in modo ufficiale da delle agenzie specializzate che, a partire dalle informazioni raccolte nei documenti aziendali, in documenti pubblici e durante dei sopralluoghi e degli incontri, possono sintetizzare il livello di sostenibilità complessivo con un Rating ESG. Un punteggio positivo indica che l’oggetto della valutazione crea del valore non solo per l’investitore, ma anche per la società nel suo complesso. Vediamo ora quali sono gli elementi fondamentali di un Rating di sostenibilità aziendale.
Le componenti chiave di un Rating di sostenibilità
Sono tre i gruppi di dati che vengono presi in considerazione dalle agenzie di rating per esprimere un punteggio finale. Ecco quali sono gli elementi principali in ogni categoria.
I criteri ambientali ESG
Visti i cambiamenti climatici in corso è sempre maggiore l’attenzione per le performance ambientali delle aziende o delle organizzazioni. Ecco che allora prima di tutto, per esprimere una valutazione da questo punto di vista, vengono prese in esame le effettive emissioni di anidride carbonica e degli altri gas a effetto serra di cui l’organizzazione è responsabile. Quali sono le emissioni dirette e indirette, legate per esempio al processo produttivo dell’impresa, al riscaldamento dei suoi locali, al trasporto dei prodotti? Viene poi valutato l’utilizzo delle risorse naturali, a partire dall’acqua, per poi valutare per esempio la gestione dei rifiuti, prendendo in esame la raccolta differenziata, il riciclo e via dicendo. Si capisce quindi che un’impresa che sfrutta energia da fonti rinnovabili, che gestisce correttamente i rifiuti e che promuove la biodiversità avrà un buon punteggio per quanto riguarda la sostenibilità ambientale.
La componente sociale ESG
Il secondo punto del Rating ESG è dedicato all’impatto sociale dell’ente preso in esame, nella consapevolezza che le aziende hanno una responsabilità sociale oltre che ambientale, nei confronti dei dipendenti, dei collaboratori e in generale della comunità in cui l’impresa si trova. Gli impatti possono essere diversi, sia positivi (la creazione di nuovi posti di lavoro, lo sviluppo di nuove competenze, la promozione di un ambiente lavorativo sereno e inclusivo, la collaborazione con altre realtà) sia negativi (non investire nella formazione, trascurare la sicurezza, non proteggere i dati personali).
La governance aziendale e l’ESG
Il terzo gruppo di aspetti presi in considerazione per il calcolo del rating ESG ha a che fare con la governance aziendale. Si parla quindi dell’insieme di processi e di regole aziendali che caratterizzano l’impresa. Qui gli elementi che vengono presi in considerazione possono essere i più differenti: il livello di trasparenza, la diversità del consiglio, la presenza di efficaci sistemi per la gestione del rischio, la promozione di una forte etica aziendale, lo sviluppo di una cultura organizzativa di qualità, e così via.
I vantaggi di un buon Rating ESG
Un’azienda ha grossi vantaggi nel poter vantare un buon Rating ESG. I benefici, va sottolineato, possono essere tali anche senza richiedere un’effettiva valutazione da parte di un’agenzia di rating: un’impresa che agisce in modo sostenibile ha già di per sé dei vantaggi. Detto questo, non ci sono dubbi che ottenere un buon Rating di sostenibilità è prezioso per incrementare la fiducia degli investitori e in generale degli stakeholder, con l’azienda che avrà più facilità nell’attirare e nel trattenere gli investimenti. Agire in modo sostenibile permette inoltre di ridurre i rischi normativi, di migliorare la propria reputazione nei confronti di consumatori, personale e potenziali candidati, nonché di ottenere delle performance finanziarie migliori.
Come si misura il Rating di sostenibilità
Visti i tanti aspetti che devono essere considerati per esprimere un punteggio di sostenibilità, non stupisce troppo il fatto di scoprire che attualmente esistono i più diversi modelli di calcolo del Rating ESG: stando all’ESG European Institute ci sarebbero più di 600 ESG scoring diversi al mondo. Questo significa che ogni agenzia di rating utilizza degli approcci diversi, e che quindi i vari punteggi possono essere confrontanti con un margine minimo di errore quando questi sono stati restituiti dalla medesima agenzia. Con il tempo l’obiettivo è quello di arrivare a un metodo unico o perlomeno omogeneo per il calcolo del Rating ESG.
Ma come fare per migliorare il proprio punteggio?
Come aumentare il punteggio del Rating ESG
Ecco alcuni tra gli interventi principali per aumentare il proprio Rating ESG.
- Mitigare l’impatto ambientale riducendo le emissioni di gas a effetto serra: le emissioni di anidride carbonica e di altri gas inquinanti hanno un peso importante nel calcolo del punteggio ESG aziendale, ed è quindi bene sviluppare una strategia che permette di ridurre l’impatto da questo punto di vista. Si parla del passaggio alle rinnovabili e, nel frattempo, di compensazioni delle emissioni non immediatamente riducibili o azzerabili;
- Promuovere pratiche sostenibili: introdurre nuove modalità di lavoro, come lo smart working totale o parziale oppure come la settimana corta permette di migliorare l’ambiente lavorativo, di ridurre lo stress dei collaboratori e di ridurre le emissioni per gli spostamenti;
- Digitalizzare l’azienda: la digitalizzazione è cruciale per aumentare il livello di sostenibilità nel suo complesso, a partire dall’eliminazione dell’utilizzo della carta per ridurre l’impatto ambientale per arrivare fino ai più moderni strumenti fintech, per gestire al meglio il rischio;
- Garantire sicurezza e privacy: a livello di governance, per aumentare il Rating ESG, è molto importante proteggere le informazioni sensibili personali, dai dati dei clienti fino a quelli dei collaboratori e dei fornitori; si capisce quindi che, vista la necessità di digitalizzare i processi, diventa importante mettere in capo delle soluzioni affidabili per la tutela della privacy e per la cybersecurity.;
- Maggiore trasparenza: infine, per incrementare il Rating ESG aziendale è bene aumentare la trasparenza dei processi, lavorando per esempio sulla tracciabilità di ogni decisione e azione.