Rating aziendale: cos’è e come migliorare quello della tua azienda
Per diminuire i costi del credito bancario, per accreditarsi sul mercato, per accreditare l’impresa nella quotazione in borsa, per agevolare l’accesso a strumenti alternativi di finanziamento: tutto questo è possibile a patto di poter vantare un buon rating aziendale. Ma cos’è nel concreto questo strumento, così importante per imprese di ogni dimensione e di qualsiasi settore? Come si calcola il rating di un’azienda, e cosa può fare l’impresa per migliorarlo, così da favorire la crescita del proprio business? Ecco un breve approfondimento sulle tecniche giuste da introdurre per il suo miglioramento.
Cos’è il rating aziendale?
Ancora prima di spiegare cos’è il rating aziendale, è bene chiarire perché si tratta di un elemento così prezioso per un’impresa: con un rating elevato è possibile accedere a migliori condizioni di finanziamento, laddove invece un punteggio basso può limitare fortemente le opportunità di crescita della medesima azienda. A questo punto, è possibile definire il rating aziendale come uno strumento di analisi di merito del credito in modo affidabile, al punto da permettere delle solide previsioni sulle oscillazioni dell’impresa; è dunque giusto guardare a un rating aziendale alto come a una certificazione di affidabilità nei confronti di soggetti terzi. Ancora più nel concreto, il rating aziendale si presenta come una votazione alfanumerica, attraverso una scala crescente, anche se va detto che esistono delle differenze notevoli tra i modelli usati dai vari istituti che emettono la votazione: in linea di massima, è possibile dire che la lettera A esprime la massima affidabilità, laddove le lettere C e D esprimono situazioni di incertezza e a rischio.
Il caso classico di impiego del rating è quello fatto dall’istituto bancario in procinto di valutare un prestito a un’azienda: il calcolo verrà realizzato nel concreto dalla banca stessa o da un istituto esterno, e in base al rating aziendale risultante si capirà se l’azienda risulta più o meno meritevole di credito. Non è tutto qui, in quanto il punteggio sarà usato anche per capire quale potrà essere la somma concessa e quali saranno le condizioni del finanziamento.
Come si calcola il rating dell’azienda
Vediamo ora, a livello generale, come viene calcolato il rating aziendale. Si tratta di un’operazione molto complessa, che prevede sia delle analisi quantitative, a partire per esempio dai bilanci, sia delle analisi quantitative, prendendo in considerazione il mercato in cui opera l’impresa, la sua evoluzione storica e via dicendo. Sono dunque tanti e diversi i fattori che concorrono a comporre il rating aziendale finale: non stupisce quindi che le più avanzate agenzie di rating, come per esempio modefinance, utilizzino a questo scopo degli algoritmi di AI.
A questo punto vale dunque la pena vedere quali sono le tecniche a disposizione dell’impresa per migliorare il proprio rating aziendale e mantenerlo alto.
Come migliorare il rating aziendale
Come muoversi per mantenere alto il rating aziendale? Per prima cosa è bene assicurarsi di poter contare su uno strumento di controllo efficace come TeamSystem Check Up Impresa, che permette alle aziende di monitorare e gestire efficacemente la loro salute finanziaria, così da diventare un alleato ideale nella strategia per mantenere o migliorare il loro rating. È poi necessario conoscere quelli che sono i principali fattori che influenzano positivamente o negativamente la definizione del rating aziendale da parte degli istituti di credito e delle agenzie specializzate, e muoversi successivamente di conseguenza. Si parla dunque di:
- evitare gli sconfinamenti. Se degli sconfinamenti temporanei riguardanti l’utilizzo dei crediti concessi non costituiscono fattori gravi, degli sconfinamenti continuativi, e quindi superiori ai 90 giorni consecutivi oppure al di sopra dei 180 giorni complessivi, possono essere molto penalizzanti per l’impresa al momento della valutazione del suo merito creditizio;
- non saltare nessuna rata. Tra i fattori più importanti per avere un rating aziendale alto c’è la regolarità nel pagamento delle rate dei prestiti. È bene quindi evitare di saltare i rimborsi, per non avere a che fare con delle segnalazioni presso la Centrale dei Rischi;
- movimentare i conti correnti. Tra i comportamenti consigliati per mantenere un rating aziendale di buon livello c’è anche quello di evitare di avere dei conti correnti con saldi negativi per lunghi periodi. Dei prestiti a medio-lungo termine possono essere in questo caso una buona soluzione;
- distribuire equamente i crediti a rischio. Nel caso di crediti che si riconoscono fin da subito come rischiosi, il consiglio è quello di distribuirli omogeneamente tra i diversi istituti di credito, in modo da assicurarsi dei buoni mandamentali.