Comprendere la probabilità di default per garantire il successo aziendale

06.08.2024 - Tempo di lettura: 5'
Comprendere la probabilità di default per garantire il successo aziendale

La probabilità di default è un indicatore critico per la gestione del rischio in ambito aziendale. Nel contesto finanziario attuale, saper gestire il rischio è un aspetto cruciale per determinare il successo di ogni impresa. Tra i rischi principali che si trova a fronteggiare un’azienda c’è quello di credito, che è strettamente legato alla probabilità di default (PD). Vediamo di cosa si tratta e come effettuare il calcolo probabilità di default.  

Cosa si intende per default? 

In ambito finanziario si parla di default, o di insolvenza, quando un soggetto (pubblico o privato) non è in grado di rispettare le regole e le scadenze previste da un contratto stipulato e non riesce, pertanto, a ripagare il suo debito.  

Secondo l’agenzia di rating Standard & Poor’s, si ha una situazione di default quando vengono meno la capacità o la volontà di un debitore di tener fede agli impegni finanziari relativi a un’obbligazione rispetto ai termini originari.   

Questa situazione, in un’azienda, può verificarsi per diversi motivi, tra cui: 

  • problemi di liquidità; 
  • cattiva gestione dei flussi di cassa; 
  • eventi economici imprevisti; 
  • variazioni improvvise dei mercati. 

Il default non si traduce automaticamente nel fallimento dell’impresa, ma equivale soltanto a una difficoltà nel rispettare i termini di pagamento concordati all’interno di un contratto stipulato tra due o più parti. Ovviamente le ricadute negative impattano tanto sul debitore quanto sul creditore. Per un’impresa possono sopraggiungere gravi perdite finanziarie e danni di immagine e reputazione.  

Cos’è la probabilità di default 

La probabilità di default è un indicatore che quantifica la possibilità che un debitore, che sia esso un’azienda, un ente o un individuo, non adempia ai propri obblighi di pagamento. L’inadempienza riguarda sia il capitale prestato che gli interessi che vengono a maturare su di esso. Conosciuta anche come tasso di insolvenza, la probabilità di default può essere stimata su dati storici (in questo caso si parla di “probabilità di default fisica”) oppure estrapolata da quotazioni di strumenti finanziari come corporate bond e credit default swap: in questo secondo caso si parla di “probabilità di default neutrale al rischio”.  

Il periodo di tempo considerato per valutare la probabilità di default di un’impresa è di solito di 12 mesi e la misurazione avviene lungo una scala di punteggio che va da 0 a 100.  

Perché è importante valutare il rischio di default? 

Valutare la probabilità di default garantisce la sopravvivenza sul lungo periodo di un’azienda. Ecco alcuni dei motivi perché per un’impresa è consigliato valutare il rischio di default. 

  • Gestire il portafoglio di crediti: valutando il tasso di insolvenza è possibile ridurre le perdite potenziali. Il monitoraggio consente di definire strategie di credito e di ridurre le perdite complessive. 
  • Assumere decisioni informate: un’azienda che concede prestiti deve valutare con attenzione la possibilità di default dei potenziali debitori, individuando così se sia opportuno o meno stanziare un finanziamento e stabilendone le condizioni. 
  • Valutare l’affidabilità delle controparti: al punto di cui sopra è strettamente collegato anche quello riguardante la solidità finanziaria delle controparti. Un’impresa, tramite la valutazione della probabilità di default, può verificare l’affidabilità dei partner agli obblighi contrattuali. 
  • Determinare i prezzi: prestiti e obbligazioni sono influenzati dal rischio di default a loro associato. Conoscere la probabilità di default consente di minimizzare i rischi di insolvenza. 
  • Tassi di interesse: valutare correttamente la probabilità di default consente di fissare tassi di interesse conformi a livello di rischio associato ai clienti in base alla loro solidità creditizia. 
  • Mantenere la stabilità finanziaria: un’adeguata valutazione del rischio di default permette di evitare crisi con ripercussioni sul lungo termine, garantendo anche la stabilità finanziaria dell’impresa.  

Come si calcola la probabilità di default? 

La probabilità di default può essere calcolata attraverso metodi quantitativi e qualitativi. I metodi quantitativi si basano su modelli statistici di credit-scoring fondati su diverse informazioni relative all’impresa valutata: di carattere demografico, economico-finanziario, settoriale e di pagamenti pregressi. I modelli di credit scoring restituiscono poi un punteggio di rischio (credit risk score) sulla solvibilità aziendale, che misura la probabilità di default dell’impresa. 

Lo scoring creditizio si configura come un termometro essenziale per la salute finanziaria di vecchi o nuovi clienti e permette di assumere decisioni informate sulla gestione del credito commerciale, definendo tempi e condizioni di pagamento e ottimizzando i flussi di cassa.  

Ulteriori metodi di calcolo quantitativi possono includere modelli di regressione (che studiano la relazione tra due o più variabili), la valutazione del rapporto debito/capitale o l’analisi storica dei flussi di cassa. I metodi qualitativi, invece, sono fondati su giudizi esperti e analisi dei fattori in grado di influenzare le capacità di un debitore di ripagare – o meno – un debito contratto. Altri fattori qualitativi analizzabili riguardano la gestione aziendale, la reputazione del soggetto debitore e la trasparenza finanziaria. 

Qual è l’impatto della probabilità di default sulle decisioni aziendali? 

La probabilità di default ha un impatto significativo sulla solidità finanziaria e sulla possibilità di ottenere finanziamenti a condizioni favorevoli. Un’azienda con un’elevata probabilità di default vede altamente limitate le sue possibilità di espandere il proprio mercato e di ottenere investimenti, con ricadute negative sulle opportunità di business a medio e lungo termine. La probabilità di default resta, infatti, un fattore chiave per decidere se concedere o meno una linea di credito a un debitore e delinea anche le condizioni.  

Di contro, a una bassa probabilità di default corrispondono condizioni migliori di accesso al credito e agli investimenti, una maggiore fiducia da parte degli stakeholder (dagli investitori ai partner commerciali, fino ai clienti). Il tutto a vantaggio dei profitti e della sostenibilità aziendale.  

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