I servizi di Digital Finance come strumenti per… migliorare il Bilancio
I servizi finanziari da sempre hanno l’obiettivo di migliorare la stabilità dell’impresa e, di conseguenza, anche la sua immagine riflessa nel Bilancio d’esercizio. La leva digitale abilita la possibilità di effettuare azioni rapide e tempestive. Dall’applicazione della leva digitale ai servizi finanziari nasce il Digital Finance, un insieme di strumenti innovativi per la pianificazione finanziaria.
Una delle parole chiave che caratterizza ogni servizio di Digital Finance è “velocità”. Come abbiamo già avuto modo di dettagliare in altri contributi (in particolare, si rimanda alla guida TeamSystem sul Digital Finance), la potenza dei servizi di Digital Finance sta proprio nell’associare l’innata rapidità di attivazione e fruizione, tipica del “mondo digitale”, ai tradizionali servizi finanziari (in estrema sintesi: i pagamenti, la cessione del credito e il monitoraggio dello stato di salute dell’impresa). In particolare, la cessione del credito – ampiamente praticata dalle imprese italiane attraverso l’anticipo fatture o il factoring – nella sua forma digitale più innovativa – ovvero la cessione del credito direttamente dal gestionale – diventa talmente semplice da poter essere effettuata con pochi immediati click e direttamente dal proprio sistema informatico.
La cessione del credito dal gestionale (ne è un esempio concreto il servizio “INCASSA SUBITO” di TeamSystem, tra i primi provider di ERP a proporlo sul mercato italiano) avviene in questo modo: tra le fatture emesse e in scadenza nei prossimi “n” giorni (diciamo, indicativamente, 90 giorni), un algoritmo seleziona quelle che risultano “anticipabili”, analizzandone alcune caratteristiche come, per esempio, il valore nominale della fattura, la tipologia di fornitura e il cliente debitore. All’utente è quindi sufficiente cliccare accanto a queste fatture “anticipabili”, direttamente dall’ambiente del proprio sistema gestionale, per attivare il servizio di cessione del credito e ricevere, nell’arco di poche ore, l’accredito di una quota importante (diciamo, sempre indicativamente, circa il 90%) del valore nominale di ogni fattura selezionata. A valle dell’effettivo pagamento della fattura da parte del cliente che l’ha ricevuta, viene poi accreditata anche la quota-parte residuale, ovviamente al netto del costo del servizio. In questo processo, con semplicità e rapidità vengono contestualmente conseguiti due importanti risultati:
- l’abbattimento dei rischi sui tempi di pagamento per lo specifico credito;
- la trasformazione tempestiva, nei mastrini del Bilancio, di una voce presente in qualità di “credito verso i clienti” in un più liquido e tangibile flusso di “cassa in ingresso”.
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La semplicità dipende dall’integrazione digitale del servizio di cessione del credito con il gestionale, in quanto non richiede passaggi in altri ambienti e permette una completa operatività che non porta ad appuntarsi dati o a smarrirsi nei “copia-incolla”; la rapidità sta tutta nei click, che sostituiscono le raccolte di documentazione, l’invio di una o più mail, le consultazioni per valutare l’applicabilità del servizio o addirittura i passaggi allo sportello. Tutto avviene direttamente dalla propria postazione di lavoro, ovunque questa si trovi – quindi, eventualmente – anche in Smart Working.
L’impatto di questa comoda modalità operativa digitale non è da leggere solo nell’efficienza portata all’utente, che può gestire con serena tranquillità e in meno tempo alcune importanti procedure amministrative, quanto piuttosto nella capacità, per l’impresa, di poter agire con immediatezza sulle leve della pianificazione finanziaria. Un’impresa che pianifica la gestione finanziaria, infatti, può migliorare l’efficacia e l’efficienza con cui ottimizza i flussi della propria liquidità e, al contempo, tenere sotto controllo l’andamento di alcuni indicatori di Bilancio; inoltre, può permettersi di intervenire tempestivamente, se e quando diventa necessario farlo.
Per fare un esempio concreto, la riduzione del valore dei crediti commerciali, a favore di un incremento nelle disponibilità di cassa, consente di migliorare diversi indicatori, il più noto dei quali è forse il Cash-to-Cash Cycle (C2C), che stima il periodo di tempo medio tra quando un’azienda paga i propri fornitori e quando riceve, a sua volta, il pagamento dai propri clienti. Il Cash-to-Cash Cycle si ottiene sommando ai giorni di copertura delle scorte, la durata in giorni dei crediti verso i clienti e poi sottraendo la durata in giorni dei debiti verso i fornitori.
Un C2C che cresce rapidamente potrebbe voler dire che sono aumentate eccessivamente le scorte, che immobilizzano capitale, oppure che i clienti stanno dilazionando i loro tempi di pagamento: dinamiche che potrebbero portare a tensioni di carattere finanziario. D’altro canto, un C2C che si abbassa altrettanto rapidamente può indicare una difficoltà nel far fronte alla domanda del mercato oppure un eccesso di esposizione verso i fornitori, non riscontrata da un duale aumento dei livelli di scorta (di materia prima, semilavorati o prodotti pronti da commercializzare), che dovrebbe ragionevolmente essere compensato da puntuali motivazioni strategiche. Pertanto, a parità del livello di scorte, operare per ridurre il valore dei crediti può portare a una contrazione del Cash-to-Cash Cycle e denotare quindi una certa rapidità nel far funzionare la catena del valore dell’impresa. A fronte, invece, di un incremento delle scorte – potenziale esito di un percorso pianificato oppure sfortunato – la riduzione dei crediti commerciali può contribuire a calmierare l’effetto sul C2C. Infine, nel caso più ovvio, cioè quando i crediti commerciali tendono a crescere perché i clienti ritardano i loro pagamenti, andare a snellirne il peso con operazioni di cessione può “ridare ossigeno” a una liquidità altrimenti potenzialmente a rischio di sofferenza.
In conclusione, è ovvio che le caratteristiche di velocità, rapidità e semplicità che la leva digitale porta nei servizi finanziari risultano particolarmente apprezzabili in situazioni di tensioni impreviste, oppure quando ci si vede costretti a dover migliorare “all’ultimo” la fotografia di fine anno, quella poi rappresentata nel bilancio di esercizio. Tuttavia, il modo migliore per sfruttare efficacemente il grande potenziale dei servizi di Digital Finance (che abilitano le cessioni dei crediti, ma anche innovativi e flessibili strumenti di pagamento, così come analisi diagnostiche continuative sui rischi della bilancia incassi-pagamenti per prevenire le tensioni di cassa) è quello di inquadrarli nell’alveo della più consapevole e responsabile pianificazione finanziaria: come strumenti di uso quotidiano, chirurgico oppure massivo e, solo a fronte di particolari necessità, come “utili salvagente”. Essere capaci di prevedere, bilanciandoli, flussi in ingresso e in uscita consente, infatti, di attivare per tempo e al momento opportuno il servizio più utile: una cessione di crediti o una richiesta di anticipo (che sono poi le due facce della stessa medaglia).
Non di rado – purtroppo – nelle PMI si sottostima la rilevanza di una solida capacità di pianificazione finanziaria, interpretandola come se fosse un’esclusiva necessità soprattutto delle grandi imprese. È, invece, un’opportuna area di competenza, quella della pianificazione finanziaria, che è più che opportuno avere in ogni organizzazione, anche – e forse “soprattutto” – nelle più piccole. Navigando nell’oceano del business, infatti, può essere vitale sia tenersi a debita distanza dalle grandi tempeste sia cercare di evitare le imprevedibili onde anomale: quelle che si vedono all’ultimo momento e possono creare sgradevoli problemi, soprattutto alle realtà più piccole.