L’automazione dei pagamenti: come l’AI sta rivoluzionando il settore finanziario delle PMI

24.09.2024 - Tempo di lettura: 8'
L’automazione dei pagamenti: come l’AI sta rivoluzionando il settore finanziario delle PMI

Quando si effettua una transazione aziendale è fondamentale valutare attentamente la società, individuando i suoi punti di forza, le eventuali debolezze e rischi nascosti che possono influenzare il successo dell’operazione. La due diligence è lo strumento adatto allo scopo. Si tratta, infatti, di un’indagine approfondita e sistematica da condurre prima di portare avanti operazioni delicate come una fusione, un’acquisizione o una partnership. 

In questo articolo vedremo gli aspetti chiave da considerare per ottenere informazioni complete e affidabili prima di completare un investimento in campo B2B. 

Cos’è la due diligence? 

La due diligence è la verifica di un potenziale investimento ed è finalizzata a confermare o a smentire tutti i fatti, gli elementi e le circostanze che attengono a un’operazione, come ad esempio una compravendita.  

Questa espressione indica pertanto l’attività investigativa e di approfondimento di dati e informazioni relative all’oggetto di una trattativa. Lo scopo della due diligence è quello di valutare la fattibilità e la convenienza di una transazione aziendale – identificando i rischi e i problemi connessi – per negoziare termini e condizioni del contratto, predisporre strumenti di garanzia, indennizzo o risarcimento.  

A cosa serve la due diligence? 

Come abbiamo osservato finora, la due diligence si configura come un autentico check up sullo stato di salute dell’azienda. Le indagini conoscitive vengono condotte per verificare lo stato attuale e le prospettive future di un’azienda, individuare eventuali passività e accertarsi dell’assenza (o dell’esistenza) di potenziali rischi. 

Gli obiettivi sono quindi quelli di evidenziare punti di forza e debolezza e definire le garanzie contrattuali, analizzando struttura societaria, mercato di riferimento e strategie commerciali in essere. La due diligence si può quindi applicare per processi di acquisizione, fusione, cessione, aumento di capitale, quotazione in Borsa o joint venture. Ma non solo, possibili campi di applicazione sono anche ristrutturazioni aziendali e audit interni, e molto altro ancora. Questo strumento, infatti, può essere applicato in una vasta gamma di contesti aziendali. 

L’importanza della due diligence 

La due diligence viene tipicamente svolta a valle della sottoscrizione di una lettera di intenti e prima della stipulazione di un contratto preliminare. Questo processo può interessare l’intero business o soltanto una parte (come un ramo d’azienda) e risulta particolarmente importante per: 

  • ridurre i rischi, individuando eventuali passività, contenziosi legali, o problemi operativi che potrebbero avere ricadute negative una volta completata la transazione; 
  • proteggere gli interessi; chi acquista ha la garanzia di avere tra le mani tutte le informazioni utili; 
  • individuare aree di miglioramento; una due diligence ben attuata semplifica il processo di integrazione successivo alla chiusura della trattativa; 
  • negoziare le condizioni, disponendo di un’analisi oggettiva del valore reale dell’azienda, è possibile effettuare una trattativa più scrupolosa. 

Gli aspetti chiave della due diligence 

La due diligence ben effettuata permette di mitigare i rischi, prendere decisioni informate e individuare potenziali problemi, coprendo una vasta gamma di aree. 

1. Analisi finanziaria 

Un’analisi finanziaria consiste in una serie di verifiche. 

  • Bilanci e conti: verifica della correttezza e della coerenza dei dati finanziari, analisi dei trend e identificazione di eventuali anomalie. In queste analisi rientrano i bilanci degli ultimi anni (conto, stato patrimoniale, rendiconto finanziario), ovvero tutte le informazioni utili per monitorare la salute economica dell’azienda e verificare la sostenibilità di entrate e uscite. 
  • Flussi di cassa: analizzare i flussi di cassa operativi, di investimento e finanziamento permette di capire come l’azienda gestisce le risorse e se dispone di liquidità per sostenere le spese correnti e per espandere il mercato. 
  • Liquidità: analisi della capacità dell’azienda di fronteggiare gli impegni finanziari a breve, medio e lungo termine. 
  • Debiti e passività: utile a identificare eventuali debiti non dichiarati, garanzie e passività potenziali. In questa analisi rientrano prestiti, tassi di interesse stabiliti e scadenze, per appurare le capacità dell’azienda di rispettare condizioni e obblighi. 

2. Revisione legale 

Ovvero le analisi su contratti, conformità normativa e proprietà intellettuale. 

  • Contratti. Vengono passati al setaccio tutti quelli più importanti stipulati con fornitori, dipendenti, clienti e partner. La verifica permette di assicurarsi che non siano state concordate clausole sfavorevoli e che non vi siano contenziosi legali in corso. 
  • Conformità normativa. Viene valutato il rispetto delle normative vigenti nel settore in cui si opera. Comprende anche le leggi sul lavoro, le norme sull’ambiente e i requisiti fiscali. Nello specifico, dovranno essere esaminate tutte le situazioni giuridiche soggettive (attive e passive) assunte dall’azienda e nei suoi confronti. Ogni elemento che rappresenti un potenziale rischio futuro dovrà essere valutato, poiché, in caso di acquisizione o fusione, il nuovo responsabile sarà ritenuto l’unico soggetto a rispondere delle questioni legali e giuridiche ancora in corso che riguardano l’attività. 
  • Proprietà intellettuale. Verifica dei dati sulla proprietà intellettuale, sui brevetti, sui marchi e sui copyright, aspetti che – se non adeguatamente protetti – espongono l’azienda a rischi di violazione e danni reputazionali. 

3. Valutazione dei rischi operativi 

Le analisi vengono effettuate su: 

  • dipendenti e collaboratori. La struttura organizzativa viene esaminata nella sua interezza, accertando le competenze dei dipendenti e i rapporti sindacali. 
  • Processi: vengono esaminati tutti i processi amministrativi, logistici e produttivi per individuare eventuali inefficienze e aree di miglioramento. 
  • Rischi ambientali: analisi volta a valutare l’impatto ambientale dell’insieme delle attività condotte dall’azienda e del rispetto delle normative sull’ambiente. 
  • Tecnologie: vengono analizzati i sistemi informatici e le tecnologie usate in azienda, per assicurarsi che sia garantita la sicurezza dei dati e la privacy e che tutte le informazioni sensibili siano protette dalle cyber minacce. 

4. Analisi reputazionale 

Per questo segmento vengono valutati sia la comunicazione, sia l’immagine pubblica che la presenza online. 

  • Comunicazione: viene analizzato in che modo l’azienda gestisce la comunicazione interna ed esterna e quella di crisi. 
  • Immagine pubblica: ovvero la reputazione dell’azienda agli occhi di clienti, fornitori, dipendenti, investitori e stakeholder. 
  • Presenza online: di quale reputazione gode l’azienda sui social media e – in senso più generale – in rete? In questo caso, potrebbe essere utile monitorare le menzioni sui social media e utilizzare strumenti di sentiment analysis. 

La due diligence si rivela dunque un processo fondamentale per effettuare scelte informate sugli investimenti e minimizzare i rischi legati alle acquisizioni e alle fusioni. Tramite un’analisi approfondita è possibile individuare le opportunità e le sfide da sostenere, massimizzando il ritorno sull’investimento. 

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