Digital Euro e CBDC: quali opportunità per la tesoreria digitale
Una moneta digitale della banca centrale (CBDC o Central Bank Digital Currency) è una forma digitale della valuta fiat[1] di un Paese, emessa e sostenuta dalla banca centrale. Può essere utilizzata per il regolamento[2] in tempo reale tra individui ed entità ed è intercambiabile con altre forme di denaro.
L’euro digitale, noto anche come Digital Euro, è una proposta di versione digitale dell’euro presa in considerazione dalla Banca Centrale Europea (BCE), per fornire un mezzo di pagamento digitale, sicuro e accessibile agli europei.
In questo articolo spieghiamo cosa sono le CBDC e il Digital Euro e come può un’azienda incassare con queste valute digitali. Analizziamo, inoltre, quali opportunità possono rappresentare per le tesorerie digitali di un’impresa che decida di effettuare transazioni in CBDC e presentiamo alcuni casi d’uso che, a opinione dell’autore, dimostrano l’enorme potenziale di questi sistemi. Il contributo si conclude con lo stato di avanzamento lavori del Digital Euro, aggiornato all’ultimo report della BCE diffuso il 21 dicembre 2022.
Central Bank Digital Currency: che cos’è una CBDC
Come indicato sopra, una moneta digitale della banca centrale (CBDC) è una versione digitale della valuta fiat di un paese, emessa e sostenuta dalla banca centrale.
L’uso delle CBDC introduce un nuovo meccanismo digitale per il regolamento in tempo reale tra individui e entità. Tali valute digitali sono intercambiabili in rapporto 1:1 con altre forme di denaro (come le banconote, le monete e i depositi bancari) e possono essere emesse in forma complementare a una valuta fiat detenuta in deposito da una banca centrale e pagabile su richiesta al proprietario.
Le Central Bank Digital Currency possono anche essere emesse come nuova forma di offerta di moneta, in aggiunta all’emissione tradizionale della banca centrale. Uno degli scopi principali di una CBDC è quello di ampliare l’accesso alle passività della banca centrale (come le banconote e le monete) in forma digitale. Un sistema basato su CBDC deve essere progettato per assolvere appieno i requisiti di massima funzionalità, ossia garantendo le stesse funzioni della moneta fiat non digitale, nel rispetto della neutralità tecnologica[3].
Che cos’è il Digital Euro
L’euro digitale (o Digital Euro) è una proposta di versione digitale dell’euro annunciata dalla Banca Centrale Europea (BCE) nell’ottobre 2020, nell’ambito della propria strategia volta a garantire che l’euro rimanga una valuta globale leader nell’era digitale. La BCE ne sta valutando l’introduzione come un modo per fornire un mezzo di pagamento digitale sicuro e accessibile a tutti gli europei.
Caratteristiche essenziali delle CBDC
Le CBDC, tra cui il Digital Euro, hanno essenzialmente 5 caratteristiche, che prima erano tipiche solo delle criptovalute:
- Trasferimento di fondi peer to peer quasi istantaneo;
- controllo dell’utente sui fondi;
- regolamento delle posizioni debitorie istantaneo (successivo al trasferimento di fondi tra pagatore e beneficiario);
- massimo livello di programmabilità;
- Delivery versus payment (DvP) nei mercati finanziari tokenizzati.
Mentre per le prime due caratteristiche non è necessario che una Central Bank Digital Currency sia implementata su un’infrastruttura DLT (Distributed Ledger Technology), le restanti tre possono realmente connotare una CBDC solo se sviluppate su piattaforme che adottino la tecnologia dei registri distribuiti.
La programmabilità di una CBDC
Una transazione in moneta fiat o effettuata con strumenti di pagamento tradizionali non è mai “legata” al rispetto della regola che governa la transazione commerciale negoziata, mentre la transazione stessa si compie, e ci si deve sempre fidare della controparte.
Un esempio di regola che deve essere rispettata in un pagamento effettuato con valuta fiat è l’obbligatorietà a eseguire una prestazione in capo al venditore, parte del negozio giuridico a titolo oneroso sottostante. Il rispetto di tale regola, tuttavia, è obbligatorio in ordine a un accordo contrattuale (ad esempio, l’erogazione di un servizio venduto e prestato a distanza) o a una legge (ad esempio, il pagamento di un debito verso lo Stato o una Pubblica Amministrazione). In altre parole, se chi incassa in moneta fiat non assolve la prestazione per cui è stato pagato, l’acquirente è costretto a rivalersi adendo le vie legali. Il fornitore truffaldino che ha incassato può però disporre della moneta fiat ricevuta come più gli aggrada, non essendo in alcun modo legato (né legabile) il valore dell’importo incassato all’obbligo che si era assunto e al quale non ha ottemperato.
Il rispetto della regola, dunque, in un pagamento con moneta fiat non è insito nel meccanismo di funzionamento, bensì nella soggezione alla legge. Se, infatti, impieghiamo moneta a saldo, comunque rappresentata (contante, moneta elettronica, moneta scritturale), per una transazione commerciale di vendita come quella poc’anzi esemplificata (erogazione di un servizio venduto e prestato a distanza), in qualità di acquirenti non abbiamo alcuna garanzia che il venditore esegua la prestazione richiesta.
L’impiego di CBDC, quando realizzate su architetture DLT (come la blockchain), consente di tokenizzare la valuta fiat rendendola programmabile e utilizzabile insieme agli smart contract, abilitando quindi l’esecuzione di una transazione vincolata a un set di regole predefinite e “cablate” all’interno.
L’impiego di moneta programmabile può favorire la trasmissione di valore tra soggetti diversi, consentendo l’esecuzione di scambi al verificarsi di condizioni predefinite, rispettando la regola cablata nella moneta.
A titolo esemplificativo, immaginiamo il caso di un pagamento in “moneta programmabile” finalizzato ad acquistare a distanza una prestazione erogabile dal venditore (potrebbe essere la scrittura di un software commissionato da un’impresa).
In tale situazione abbiamo che: le parti non si conoscono (ossia non vi è un rapporto di fiducia pregresso), il committente ha la necessità di garantirsi dell’effettiva esecuzione della prestazione (che avverrà a distanza), il professionista vuole essere certo che il lavoro, una volta consegnato al cliente, sia pagato.
Qualora il professionista che ha incassato non compia la prestazione d’opera, se la regola eseguita dallo smart contract è finalizzata a controllare che la prestazione sia realmente avvenuta (nell’esempio: il software prodotto è stato trasmesso all’impresa acquirente), il professionista incasserebbe un importo di cui non potrà disporre, fintanto che la regola controllata dallo smart contract non sia stata verificata. Per contro, il professionista è garantito del fatto che sarà pagato a compimento della prestazione richiesta, in ordine alla regola scritta nel codice dello smart contract, e non in soggezione all’accordo contrattuale che, nel caso di acquirente in mala fede, potrebbe essere disatteso.
Pagamenti elettronici con carte di credito e di debito, in presenza o a distanza.
Vantaggi per le imprese da incassi e pagamenti in CBDC
Le CBDC possono offrire una serie di vantaggi alle tesorerie d’impresa, tra cui:
- maggiore efficienza;
- migliore accesso ai servizi finanziari;
- maggiore inclusione finanziaria,
- sicurezza superiore sotto il profilo della cyber-resilienza,
- controllo più efficace da parte della banca centrale.
Le Central Bank Digital Currency possono essere trasferite e regolate istantaneamente, riducendo i tempi e i costi delle transazioni di incasso e pagamento. Ciò potrebbe portare a una maggiore efficienza nei processi di gestione della tesoreria.
Una valuta digitale di banca centrale potrebbe fornire un accesso più efficace ed efficiente ai servizi finanziari per le imprese, in particolare nelle aree poco servite o remote.
Le CBDC potrebbero contribuire a promuovere l’inclusione finanziaria, fornendo un mezzo di pagamento e una riserva di valore a coloro che attualmente non sono bancarizzati, o non posseggono i requisiti per esserlo[4].
Sotto il profilo della sicurezza, le CBDC possono basarsi sull’impiego di tecniche di crittografia avanzate, che riducono il rischio di frodi e crimini finanziari.
Una CBDC potrebbe dare alla banca centrale un maggiore controllo sull’offerta di moneta e sul sistema finanziario, contribuendo alla stabilità economica e finanziaria.
Casi d’uso per l’impiego di CBDC implementate su DLT
Riportiamo alcuni casi d’uso che possono offrire importanti opportunità alle aziende nei loro processi di tesoreria digitale.
- Rilascio di finanziamenti e pagamenti al dettaglio automatizzati alla consegna. Tramite l’impiego di CBDC, il destinatario di un pagamento potrebbe essere rassicurato che i fondi dell’acquirente siano bloccati e che verranno rilasciati alla conferma della ricezione dell’ordine. Tale opportunità è rilevante in particolare nell’automazione dei processi di fatturazione, integrati con servizi finanziari per le aziende, che possono essere offerti dal medesimo gestore di servizi di fatturazione elettronica, autonomamente (ove autorizzato) o in partnership con operatori finanziari.
- Schemi di pagamento automatizzati e avvio di processi automatizzati. Sfruttando la programmabilità di una CBDC, possono essere creati schemi di pagamento specifici per l’impiego con smart contract, che consentono di automatizzare i processi di pagamento, eliminando le possibilità di errori di elaborazione manuale e garantendo allo stesso tempo il rispetto degli interessi di tutte le parti, secondo la logica codificata, in accordo con le medesime. La programmabilità limiterebbe gli sforzi per la verifica della ricezione di un pagamento, che potrebbe automaticamente avviare un processo senza la necessità di verifiche ad hoc.
Come può un’impresa incassare in CBDC
Se un’azienda opera in un Paese che ha implementato una propria valuta digitale di banca centrale (ciò vale anche al di fuori dell’impiego del Digital Euro), può gestire gli incassi in CBDC in diversi modi:
- Accettando la valuta digitale come forma di pagamento, consentendo ai clienti di pagare beni e servizi in CBDC, sia online che di persona, utilizzando tipicamente un Digital Wallet;
- Convertendo la CBDC in valuta fiat, utilizzando una piattaforma di exchange autorizzata; tale opportunità può rendersi molto utile laddove l’azienda deve pagare i propri fornitori in una valuta fiat diversa da quella utilizzata dai propri clienti.
- Detenendo CBDC come riserva di valore; in questo caso l’impresa può conservare le CBDC ricevute come riserva di valore, analogamente a come potrebbe conservare altri asset. Tale opportunità può essere molto importante se l’azienda vuole avere un cripto-asset (o cripto-attività) facilmente trasferibile e utilizzabile per effettuare pagamenti.
Lo stato di avanzamento dei lavori per il Digital Euro
Nel corso degli ultimi due anni, la BCE ha condotto una valutazione dei potenziali benefici e rischi di una valuta euro digitale di banca centrale, che ha ricompreso considerazioni economiche, tecniche, legali e sociali. Nel proprio operato, la Banca Centrale Europea è impegnata in un processo aperto e trasparente per lo sviluppo dell’euro digitale e sta coinvolgendo un ampio ventaglio di parti interessate, tra cui governi, altre banche centrali, istituti finanziari e bancari, università e i cittadini europei.
Il 21 dicembre 2022, la BCE ha pubblicato un report di avanzamento lavori con cui ha dichiarato che finalizzerà il progetto complessivo dell’euro digitale nella seconda metà del 2023, pubblicando una seconda relazione sullo stato di avanzamento del progetto.
Il rapporto del 21 dicembre illustra una nuova serie di opzioni di progettazione e distribuzione recentemente approvate dal Consiglio direttivo e, nel dettaglio, descrive:
- il ruolo degli intermediari, responsabili dell’onboarding degli utenti finali, dei controlli antiriciclaggio e dei servizi rivolti ai consumatori, come le soluzioni di Payment Initiation;
- il modello di regolamento, che definisce chi regolerà le transazioni online o offline;
- il modo in cui avverrà il funding e il defunding, per consentire agli utenti di convertire il contante e il denaro da un conto bancario in euro digitali;
- il modello di distribuzione. A tal proposito si prevede uno schema di euro digitale, in quanto è il più adatto a garantire che tutti i cittadini dell’area dell’euro possano pagare ed essere pagati in euro digitale.
Nel prosieguo della fase di indagine si continuerà anche a valutare una serie di opzioni relative alla progettazione dell’euro digitale, comprese le funzionalità avanzate per i pagamenti in euro digitali, come ad esempio la programmabilità, opzione questa al momento non compresa nello studio fino ad ora condotto.
La Banca Centrale Europea, inoltre, afferma che valuterà un ulteriore numero di opzioni di progettazione e distribuzione prima di presentare una relazione completa al Consiglio direttivo nel corso del 2023. Più in dettaglio, la BCE dichiara che il Consiglio direttivo esaminerà l’esito della fase di indagine nell’autunno del 2023 e deciderà quindi se procedere alla fase di realizzazione.
Qualora il progetto dovesse ottenere il via libera, è tuttavia improbabile che i cittadini dell’UE possano usare un Digital Euro prima del 2026.
[1] La valuta (o moneta) fiat è una valuta nazionale, il cui valore dipende dalla fiducia nell’autorità che la emette, non ancorata ad alcun bene tangibile come l’oro o l’argento. È l’opposto della moneta-merce, che ha un valore intrinseco derivante dal materiale di cui è composta. La moneta fiat è emessa dal governo o da una banca centrale ed è utilizzata come mezzo di pagamento. I pagamenti in valuta fiat hanno potere liberatorio; questo vuol dire che pagando con essa l’acquirente si libera da ogni altro obbligo nei confronti del venditore.
[2] Il regolamento è definito come “il completamento di un’operazione di pagamento con l’obiettivo di estinguere irrevocabilmente tutti gli obblighi di pagamento tra un pagatore e un beneficiario attraverso il trasferimento di fondi”.
[3] A titolo esemplificativo, se si prende a riferimento il contante, una CBDC deve essere progettata per garantire almeno tutte le funzionalità che caratterizzano tale forma di denaro. La progettazione di questa valuta digitale non può però prevedere alcuna limitazione in relazione alla tecnologia su cui si basa, ciò al fine di evitare potenziali discriminazioni fra strumenti tecnologicamente diversi.
[4] I soggetti non bancarizzati sono coloro che, per diverse ragioni, non hanno (o non possono avere) rapporti di conto con una banca o con intermediario finanziario non bancario autorizzato, oppure un intermediario di pagamento autorizzato. Costoro, pertanto, non potrebbero regolare le loro posizioni a debito o a credito se non con il contante o mediante baratto.
Bibliografia
- BCE, Report on a digital euro, ottobre 2020
- BCE, Eurosystem report on the public consultation on a digital euro, aprile 2021.
- BCE, Progress on the investigation phase of a digital euro – second report, dicembre 2022.
Riferimenti ai video della serie “L’appuntamento con l’esperto”
- PSD2 E FATTURAZIONE ELETTRONICA, 9 giugno 2021.
- DALL’OPEN BANKING ALL’OPEN FINANCE: COSA PREVEDE IL DIGITAL FINANCE PACKAGE, 14 dicembre 2021.