Crescita e nuovi trend e trend per le piattaforme di Digital Finance
Mercato del FinTech: come cresce e si evolve
Il mercato del FinTech, cioè delle tecnologie a supporto di soluzioni e servizi digitali e innovativi per il settore Finance, da Deloitte è previsto in crescita con un CAGR (indice che misura la crescita percentuale media di una grandezza in un dato orizzonte temporale) superiore al 90%, tra 2022 e 2024, quando dovrebbe arrivare a valere oltre 200 miliardi di dollari. Secondo uno studio di Zion Market Research, la dimensione del mercato globale dei servizi Fintech continuerà a crescere almeno fino al 2028, con un CAGR di circa il 17%.
Dinamiche che piacciono molto agli analisti e che denotano un crescente interesse verso il fenomeno, al quale anche l’Europa si dimostra particolarmente sensibile. L’EBA, l’European Banking Authority, nel suo report di fine 2021, riconosceva, infatti, una rapida crescita nell’uso di piattaforme di servizi di Digital Finance. Inoltre, dichiarava apertamente di aspettarsi un’ulteriore accelerazione nella diffusione, facilitata sia dall’esigenza del mercato di affidarsi a servizi finanziari efficaci e a costi sempre più contenuti, sia dall’eredità che ci ha lasciato la pandemia ovvero una diffusa preferenza/propensione verso i servizi digitali.
FinTech e piattaforme digitali
La crescente rilevanza del Fintech e dei Digital Financial Services EBA la chiama piattaformizzazione: una tendenza che investe un po’ tutti i settori economici e che non poteva risparmiare quello del Finance.
Le piattaforme digitali offrono tipicamente servizi di pagamento o finanziamento per le transazioni di business: dai finanziamenti a breve termine alla cessione del credito, fino ai finanziamenti a medio lungo garantiti, ecc. (per un modello di sintesi che illustra “parole e applicazioni” del Digital Finance – dal Fintech al Digital Payment, dal Supply Chain Finance al Rating&Scoring e le loro interrelazioni – si rimanda al primo capitolo della Guida pubblicata da TeamSystem).
Imprese e FinTech
In ambito finanziario, proprio come è avvenuto tempo addietro in altri settori, il confronto tra le imprese tradizionali, già presenti sul mercato, i cosiddetti incumbents, e i nuovi arrivati new entrants è diventato negli ultimi anni sempre più stimolante.
Le prime, le imprese tradizionali, si sentono forzate a un’adozione sempre più rapida, che forse avrebbero preferito diluire nel tempo, per non perdere terreno competitivo. I secondi, spesso full digital, crescono insieme al mercato cui si rivolgono, tipicamente più “giovane”, che si dimostra affascinato dall’elevato grado di accessibilità digitale di questi servizi: agili e dai costi contenuti.
La crescita del Digital Finance in Europa e il Digital Finance Strategy for the EU
Ed è così che i servizi di Digital Finance proseguono nella loro crescita, in Europa. Una tendenza che, va detto, non solo non sorprende, ma anzi rispecchia proprio la volontà della Commissione Europea, esplicitata nel documento Digital Finance Strategy for the EU, in cui si identificano chiaramente i principi guida con cui l’Europa intende accogliere e stimolare le dinamiche di crescita di questo comparto:
- l’Europa e il suo settore Finance devono abbracciare questi trend, così come tutte le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale;
- l’Europa deve guidare il mercato del Digital Finance, anche con attori forti ed europei;
- l’obiettivo è quello mettere a disposizione a consumatori e imprese in Europa tutti i vantaggi del Digital Finance;
- l’Europa intende promuovere un modello di Digital Finance basato sui valori europei e su una sana regolamentazione dei rischi.
Le motivazioni alla base di questa centralità strategica sono altrettanto chiaramente espresse:
- la volontà di favorire le dinamiche del “Mercato Unico Europeo”, abilitando modelli cross-border accessibili e quindi sostenibili (in primis, finanziariamente);
- l’interesse a spingere il legislatore verso la digital innovation, capace di creare efficienza;
- la visione di un repository europeo dei dati finanziari, che possa facilitarne l’accesso e la condivisione;
- l’intento di voler affrontare le sfide dell’innovazione digitale, badando opportunamente ai rischi ad esse connesse.
Emerge che la gestione dei rischi e delle misure di sicurezza da adottare per evitarli è quindi centrale, per la diffusione del Digital Finance. Sia EBA, sia la European Supervisory Authority (ESA) si sono dimostrate molto sensibili al tema, sviluppando già numerose riflessioni e raccomandazioni: segno di concreta attenzione.
D’altronde, la strategia europea per lo sviluppo del Digital Finance ambiva a raggiungere il traguardo entro 2024: oggi, forse, può sembrare un orizzonte temporale un po’ ottimistico, alla luce delle evoluzioni subite dallo scenario internazionale. Tuttavia, le dinamiche di sviluppo del Digital Finance sembrano ormai avviate e inevitabilmente destinate a cambiare le attuali “regole del gioco”, tra operatori e utilizzatori; se ci saranno ritardi, saranno limitati.
I servizi di Digital Finance in Italia
Anche in Italia la presenza di new entrants testimonia la rilevanza dei nuovi servizi di Digital Finance, pronti a sostituirsi a quelli più tradizionali. Sono infatti circa una ventina le piattaforme “business” di servizi di Digital Finance, cioè rivolti alle imprese, attive in Italia e sono specializzate in:
- Invoice trading (i servizi di cessione del credito digitale, per cedere le proprie fatture commerciali ad investitori istituzionali su piattaforme dedicate);
- Factoring (cessione continuativa di crediti);
- Reverse-Factoring (programmi per la cessione dei crediti che i clienti abilitano a favore dei loro fornitori, calmierando e bilanciando i rating di rischio – anche noto come Supply Chain Finance);
- Direct/Social Lending (erogazione diretta di finanziamenti non bancari, a PMI e grandi imprese finalizzati a progetti di crescita, acquisizioni o rifinanziamento del credito).
Tra queste piattaforme, ovviamente, c’è anche Incassa Subito di TeamSystem, la prima in Italia lanciata da un fornitore di sistemi gestionali con l’intento esplicito di integrare nativamente i servizi di Digital Finance (cessione del credito, valutazione del rischio, e anche pagamenti) nei processi di business già supportati dai propri software. Il mercato italiano, ancora nelle sue fasi di consolidamento, vive nel suo piccolo le stesse dinamiche di quello internazionale, con frenate improvvise (operatori che escono di scena o sospendono le attività), collaborazioni ampie per creare network estesi (anche con attori tradizionali) e operazioni di M&A. Atti di moto tipici di una ricerca dell’equilibrio, volta a rendere più robusto e stabile (e, probabilmente, concentrato) l’intero comparto.
Dall’esperienza italiana, così come da quella internazionale, si evincono nitidamente gli asset della rivoluzione digitale su cui queste piattaforme basano i propri modelli di business e i loro differenziali competitivi, soprattutto rispetto ai servizi tradizionali. Alcuni sono tecnologici, altri culturali:
- il Cloud Computing;
- l’elevata accessibilità (ispirata ai paradigmi di usabilità e immediatezza della Mobility);
- i sistemi di AI e di Machine Learning;
- le Blockchain (e meglio ancora i registri distribuiti);
- la propensione concreta e consapevole all’investimento continuo, tipica dei Digital Business che puntano ad affinare e migliorare con assidua costanza servizi erogati e prestazioni.
Digital Finance e rivoluzione digitale
In estrema sintesi, la rivoluzione digitale sta attivamente rimescolando le carte anche nel mondo dei servizi finanziari. Le “manovre difensive”, così come le misure di attacco, muovono il comparto nella stessa direzione: quella di aumentare il grado di digitalizzazione nei processi del settore, con una crescente attenzione a gestione rischi e sicurezza (fattori basilari e indispensabili).
Nonostante il periodo storico veda oggi contrarsi gli investimenti, rispetto alle previsioni, l’Europa ha già fatto importanti passi avanti e si è dimostrata molto sensibile alla diffusione del Digital Finance, accompagnando questa innovazione con regolamentazioni per sostenerne sia una rapida accelerazione sia la consapevole gestione dei rischi. Anche in Italia, le tendenze alla crescita del Digital Finance sono concretamente tangibili in un mercato abbastanza fertile, che ha spinto anche Banca d’Italia a riconoscere il posizionamento di queste realtà e il valore aggiunto da esse generato.
La direzione è tracciata e si direbbe ineludibile. Ora sta a manager e imprenditori, delle nostre piccole, medie e grandi imprese, saper cogliere questa opportunità al meglio, scegliendo la via per loro più appropriata con cui avvicinarsi a questa nuova “opportunità digitale” e trarne ogni vantaggio.
Principali fonti:
- EBA, European Banking Authority, “Report on the use of digital platforms in the eu banking and payments sector”, settembre 2021,
- ESA, European Supervisory Authority, “Joint European Supervisory Authority response to the European Commission’s February 2021 Call for Advice on digital finance and related issues: regulation and supervision of more fragmented or nonintegrated value chains, platforms and bundling of various financial services, and risks of groups combining different activities”, gennaio 2022
- European Commission, “Communication from the commission to the European parliament, the council, the european economic and social committee and the committee of the regions on a Digital Finance Strategy for the EU”, settembre 2020
- TeamSystem, “Guida alla gestione digitale di pagamenti e liquidità aziendale”, 2021