Quanti tipi di fattura esistono

03.01.2024 - Tempo di lettura: 9'
Quanti tipi di fattura esistono

La fattura, come noto, è un documento contabile e fiscale che viene emesso dai soggetti titolari di Partita IVA. Uno strumento utile a comprovare l’avvenuta vendita di un bene o la prestazione di un servizio, e che in generale attesta la regolarità delle operazioni commerciali nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Esistono però diversi tipi di fattura, che con le loro caratteristiche si adattano a situazioni specifiche. Conoscerle, e gestirle nel modo corretto tramite un software di fatturazione elettronica, non è utile solo a compilare la dichiarazione dei redditi, ma anche ad analizzare i dati di vendita e le entrate, a prevedere i prossimi guadagni e le tasse da pagare, e a monitorare i costi sostenuti.

Andiamo subito a scoprire nel dettaglio quanti tipi di fatture esistono, sia in formato elettronico che cartaceo, e quando è più opportuno utilizzarle.

Fattura immediata

La fattura immediata deve essere emessa ed inviata al cliente entro lo stesso giorno di effettuazione della vendita o prestazione del servizio. Tra i tanti tipi di fatture che possono essere emesse dai titolari di Partita IVA, è sicuramente quella più diffusa e non richiede un documento di trasporto (DDT).

Nel caso si tratti di una fattura elettronica, la fattura immediata può essere emessa entro 12 giorni dalla data in cui è stata effettuata l’operazione (quindi la vendita di una data merce o la prestazione di un servizio). È fondamentale sapere che se non si emette DDT la fattura va inviata entro la mezzanotte del medesimo giorno, in tal caso si parla di fattura contestuale-

Fattura differita

La fattura differita deve essere fatta entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettiva consegna della merce o della prestazione di un servizio. La fatturazione differita si ha quando la merce è accompagnata dal DDT, o il servizio dal rapporto d’intervento. Ad esempio, se il DDT viene emesso il 30 maggio ma la merce parte il 2 giugno, la fattura deve essere emessa entro il 15 luglio.

Tra le tipologie di fatture, questa in particolare può essere utile per semplificare la gestione dell’attività, andando a fatturare in un unico documento fiscale diverse operazioni che avvengono nello stesso mese solare associate ad uno specifico cliente.

Documento di Trasporto (DDT)

Il già citato DDT non è altro che quel documento che accompagna i beni durante il trasporto. Ha sostituito la bolla di accompagnamento. La produzione del DDT, sia in caso di stampa su carta che di generazione di documento informatico in formato PDF oppure XML, deve avvenire prima dell’inizio del trasporto o della consegna della merce1, mentre a norma dell’art.1, D.P.R. n. 472/96 dovrà riportare:

  • la data di effettuazione dell’operazione (consegna o spedizione);
  • le generalità del cedente, del cessionario nonché dell’eventuale impresa incaricata del
  • trasporto;
  • la descrizione della natura, della qualità e della quantità dei beni ceduti.

Fattura proforma

Come dice lo stesso nome, la fattura proforma non è una vera fattura, ma una sorta di “anticipazione” di una fattura che verrà emessa poi. Viene quindi utilizzata per informare preventivamente il cliente dei beni o delle prestazioni, per i quali sarà emessa successivamente fattura.

Questo tipo di fattura non ha valenza a fini fiscali, ed è utile a verificare per tempo assieme al cliente dati e importi della fattura, così da poter correggere ciò che è necessario prima dell’emissione del documento definitivo.

Fattura accompagnatoria

La fattura accompagnatoria riunisce in uno stesso documento gli elementi della fattura e le informazioni sul trasporto dei beni venduti. Si tratta di una sorta di documento ibrido, che può essere emesso in caso di cessione di beni ma non per la prestazione di servizi. L’Agenzia delle Entrate rammenta che la “fattura accompagnatoria” di cui all’art. 2, DM 29.11.78, dall’1.1.2019, secondo la regola generale, può essere solo elettronica.

Fattura di acconto

La fattura di acconto viene emessa prima che venga venduto un bene mobile o immobile, oppure vi sia la prestazione di un servizio. L’emissione del documento avviene, nel caso di beni mobili, quando il cliente ha versato un acconto, in modo da poter attestare l’importo già versato prima che la merce venga consegnata. Per i servizi, la fattura di acconto deve essere emessa entro e non oltre la data in cui l’acconto è stato pagato o, nel caso del formato elettronico, entro i 12 giorni successivi.

Fattura a saldo

L’emissione della fattura a saldo avviene a conclusione di un contratto o di una fornitura di servizi. Contiene quindi l’importo ancora dovuto dal cliente dopo aver versato l’acconto (o più di uno).

Nota di accredito e di addebito

La nota di accredito è il documento di rettifica redatto dal venditore per stornare importi precedentemente fatturati ad un cliente. La nota di addebito è invece il documento emesso dal venditore quando ha il bisogno di integrare importi esposti in una fattura precedentemente emessa.

Parcella

Tra i vari tipi di fattura abbiamo anche la parcella, utilizzata dai liberi professionisti e dagli studi professionali. Sta ad indicare le spese e le competenze relative ad una prestazione professionale. Viene emessa ad effettivo pagamento del corrispettivo da parte del cliente. La parcella è in genere anticipata dall’avviso di parcella. Quest’ultimo non ha valore fiscale.

Fattura semplificata

Infine, la fattura semplificata è un documento fiscale che ha lo stesso valore della fattura tradizionale, ma che richiede meno informazioni per essere compilata e ritenuta valida. Può essere emessa dai soggetti passivi di IVA in sostituzione di quelle ordinarie per operazioni con importo non superiore a 400 euro (IVA compresa).

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