Tardiva emissione della fattura elettronica: sanzioni e come evitarle

22.08.2022 - Tempo di lettura: 5'
Tardiva emissione della fattura elettronica: sanzioni e come evitarle

La tardiva emissione della fattura elettronica può rappresentare un problema non indifferente per chi commette questo errore.

La fattura elettronica deve essere emessa entro dodici giorni dal momento in cui l’operazione è stata ultimata. Per le fatture differite si ha a disposizione un arco di tempo maggiore; fino al giorno 15 del mese successivo rispetto a quello in cui la vendita è stata effettuata o il servizio è stato erogato.

Quando questi termini non sono rispettati l’emissione della fattura è da considerarsi tardiva e in questo caso sono previste delle sanzioni.

Negli anni della transizione verso il sistema di fatturazione elettronica, in Italia il legislatore aveva scelto di ammorbidire i provvedimenti al fine di agevolare il cambiamento. Per questo era prevista la mancata applicazione della sanzione per la tardiva emissione della fattura (art. 10 del D.L. n. 119/18). Quest’agevolazione è però venuta a decadere alla fine del 2019, dunque oggi chi commette questo tipo di violazione è costretto a corrispondere esose sanzioni. Esistono tuttavia delle possibilità per ridurre il peso di questo provvedimento e per prevenire questo tipo di problematiche.

Sanzioni in caso di tardiva emissione della fattura elettronica

Nel caso in cui la fattura elettronica non venga emessa nei tempi corretti si rischiano sanzioni piuttosto dure. Secondo l’articolo dall’art.6 del D.Lgs. n.471/97, infatti, è imposta una sanzione che può andare dal 90% al 180% dell’imponibile non correttamente documentato, con un minimino di 500 euro.

Se la mancata emissione della fattura non incide sulla liquidazione del tributo la sanzione cambia: è infatti prevista una sanzione fissa che può andare da 250 a 2.000 euro.

Fattura elettronica immediata e differita: termini di emissione

Prima di vedere più nello specifico quali sanzioni si rischiano per tardiva emissione della fattura occorre fare una distinzione tra fattura elettronica immediata e differita:

  • la fattura elettronica immediata è la più comune ed è quella che accompagna il bene o il servizio che viene venduto o comprato.

Generalmente viene emessa immediatamente dopo che la vendita è stata finalizzata; tuttavia, esiste un arco di tempo lungo 12 giorni entro la quale è permesso erogare questo tipo di fattura (art. 6 del DPR n. 633/72).

  • la fattura elettronica differita serve per riportare operazioni di cessioni di beni effettuate durante il mese con il medesimo soggetto. In questo caso si ha tempo sino al quindicesimo giorno del mese successivo a quello in cui l’operazione di vendita è avvenuta. In caso di fattura differita sussiste l’obbligo specificare il mese in cui il bene è stato ceduto.

In ogni caso, la fattura si considera emessa solo dopo che è stata inviata al Sistema di Interscambio (SDI) e a patto che quest’ultimo la consideri valida (ai sensi dell’art.1 co.3 del D.Lgs. n.127/2015).

Infatti, si incorre in sanzioni, non solo nel caso in cui la fattura non sia stata emessa nei tempi che abbiamo appena indicato, ma anche nel caso in cui non sia stata compilata correttamente.

Cosa succede se la fattura viene emessa tardivamente o nel modo errato?

Ci sono svariate motivazioni per cui una fattura non viene emessa in tempo, dalle più banali come una semplice dimenticanza, a complicazioni più tecniche, come problemi con i servizi erogati o i prodotti venduti.

Qualunque sia la ragione, non emettere nei tempi previsti dalla legge la fattura elettronica comporta sanzioni più o meno pesanti.

Allo stesso modo una fattura elettronica emessa nei tempi, ma in un formato non corretto è da considerarsi come non emessa, perché non si considera come transitata dal Sistema di Intercambio. Anche in questo caso, dunque, si incorre nel rischio di sanzioni. Tutte le fatture emesse, infatti, per considerarsi valide devono passare il vaglio del Sistema di Interscambio.

L’articolo 6 del D.Lgs. n.471/97: le sanzioni

L’articolo 6 del D.Lgs. n.471/97 regola la “Violazione degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette all’imposta sul valore aggiunto” e stabilisce le sanzioni per chi emette tardivamente la fattura o la emette in modo errato.

La cifra da pagare è differente in base alla violazione (art.6 comma 1 del D.Lgs. n.471/97):

  • tra il 90% e il 180% dell’imposta relativa all’imponibile che è stato documentato nel modo corretto (in ogni caso la cifra minima da corrispondere è di 500 euro);
  • tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati, nel caso di operazioni esenti, non imponibili, soggette o non soggette a inversione contabile.

Se la tardiva emissione della fattura non compromette la giusta liquidazione del tributo la violazione è solo formale e la sanzione da corrispondere sarà di minore entità o nulla, in base al caso.

Ridurre la sanzione tramite il Ravvedimento Operoso

Una volta che la sanzione è stata emessa non è possibile annullarla; tuttavia, è possibile pagare una cifra ridotta. Per farlo è necessario ricorrere al Ravvedimento Operoso, ovvero, alla possibilità di sanare un adempimento fiscale con il pagamento ridotto delle sanzioni.

Per beneficiarne è necessario:

  • rimediare all’inadempimento emettendo la fattura;
  • versare il tributo omesso;
  • versare la sanzione dovuta ridotta in relazione alla riduzione prevista.

 

Cosa fare se la fattura elettronica viene scartata

È possibile che una fattura elettronica venga scartata dal Sistema di Interscambio perché non conforme. La fattura che presenta questo problema risulterà come non inviata e dunque si è soggetti alle stesse sanzioni di cui sopra.

L’unica soluzione possibile in questo caso è rendersene conto in tempo e correggere l’errore. Quando una fattura elettronica viene scartata, infatti, è possibile inviarla nuovamente entro e non oltre cinque giorni dal primo invio.

Quando una fattura elettronica viene scartata il Sistema di Interscambio riporta un codice errore che indica la ragione per cui la fattura non è da considerarsi valida. Attraverso tale codice è possibile identificare il problema e risolverlo nel minor tempo possibile.

Prevenire le sanazioni con Contabilità in Cloud

Come abbiamo visto una volta, che la sanzione è stata emessa non ci sono veri e propri modi per evitare di corrisponderla; l’unica vera soluzione, quindi, è quella di prevenire gli errori.

La gestione della fatturazione può essere complessa da seguire, per questo la soluzione più sicura è affidarsi a un software in grado di gestire al meglio il processo di emissione delle fatture.

Contabilità in Cloud è il software veloce e facile da usare che permette di gestire e monitorare tutto il processo di fatturazione elettronica.

Il software consente di gestire le fatture con maggiore sicurezza, anche grazie ai messaggi di notifica dello scarto che indicano che la fattura emessa e veicolata attraverso il Sistema di Interscambio non ha superato il controllo di validità sintattico. In questo modo è possibile apportare per tempo le dovute correzioni ed evitare così le sanzioni.

Le fatture sono facili da gestire perché una volta create si trovano tutte nell’apposita area “fatture di vendita/acquisto”.

Da Contabilità in Cloud è, inoltre, possibile:

  • effettuare la registrazione contabile delle fatture con un semplice click;
  • inviare copia della fattura elettronica, in formato PDF, in qualsiasi momento;
  • archiviare automaticamente e in formato PDF tutte le fatture all’interno dell’apposita sezione “Archivio”, in modo da avere sempre modo di recuperarle (il sistema conserva digitalmente le fatture per dieci anni).

La gestione delle fatture è solo una parte delle funzionalità offerte da Contabilità in Cloud. Il software, infatti, è pensato per supportare nell’amministrazione della propria contabilità a 360 gradi. Scopri tutte le funzionalità di Contabilità in Cloud sul sito TeamSystem.

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