Fatturazione Elettronica: numeri nei primi 6 mesi, 5 evidenze e 4 parole

25.06.2019 - Tempo di lettura: 4'
Fatturazione Elettronica: numeri nei primi 6 mesi, 5 evidenze e 4 parole

Sbirciando i dati sull’andamento della Fatturazione Elettronica nel nostro paese e provando a fare un primo bilancio semestrale, emerge un quadro sostanzialmente nitido. Dopo i primi 6 mesi si conta quasi un miliardo di file inviati (tra Fatture e Note di Credito/Debito), con un tasso di scarto di poco superiore al 3% (probabilmente tra il 3,12% e il 3,16%).

In coerenza con le stime fatte prima dell’introduzione dell’obbligo di Fatturazione Elettronica verso i privati, il volume delle Fatture “B2C” (45%) si assesta poco sotto quello delle Fatture B2B (53%). La posizione del “fanalino di coda” spetta alle Fatture emesse verso la Pubblica Amministrazione, che sul dato complessivo non superano il 2%.

Molto probabilmente, il transato complessivo intercettato da SDI nei suoi primi mesi di vita potrebbe arrivare a un valore tra i 1.500 e i 2.000 Miliardi di euro.

Questi dati si prestano a numerose possibili interpretazioni; alcune dominano in modo evidente, quindi elenco volentieri quelle che considero le prime 5.

1 – Oggi i “numeroni” tornano

I dati fin qui citati oggi esistono e sono disponibili: una situazione che 6 mesi fa era ben lontana dall’essere un dato di fatto!

Su questi dati è possibile fare considerazioni e stime, ben diverse per efficacia e semplicità rispetto a quelle complesse e azzardate che si potevano fare prima. Chi scrive, a quelle stime ha partecipato attivamente e posso assicurare che trovarle credibili oggi è una soddisfazione tutt’altro che scontata.

Il processo per stimare il numero complessivo delle Fatture B2B e B2C, infatti, aveva richiesto tempo, sforzi e analisi impegnative di un intero team di ricerca (nell’Osservatorio sulla Fatturazione Elettronica del Politecnico di Milano), che aveva affrontato più settori industriali, ciascuno caratterizzato da proprie dinamiche e valori guida anche molto diversi tra loro.

Oggi i “numeroni” tornano e la soddisfazione maggiore sta nel fatto che non è più necessario intraprendere un lungo periodo di analisi per ottenerli e fare stime e valutazioni sulla forza e quindi sulla competitività del Sistema Paese. Ovviamente avere questi dati a disposizione consente di monitorare fenomeni e andamenti non solo puntuali ma anche nel tempo: evidenziando, per esempio, attraverso lo spaccato della “vita reale” (letta attraverso le Fatture!) gli andamenti “macro” dell’intero paese.

2 – Tra i numeri che si sono confermati c’è anche quello relativo agli scarti

Si prospettava una quota fisiologica intorno al 3% nel corso del primo anno, in calo nei successivi e direi che anche qui “ci siamo”. Questo dato spiega che, per quanto possa essere stato difficile e faticoso per imprese, Istituzioni e PA adattarsi alla Fatturazione Elettronica, oggi il passo è stato fatto (già fatto!) e si può lavorare sul rispetto delle regole e sull’ottimizzazione dei processi.

3 – Un primo passo verso la digitalizzazione

La terza evidenza non deriva dai numeri che abbiamo citato, ma dalla frequentazione con le imprese: il numero di quelle che hanno affrontato consapevolmente la Fatturazione Elettronica facendone un’occasione per rivedere i processi (nativamente “cartacei”) e ridisegnarli in chiave “full digital” è ancora oggi – purtroppo – limitato.
La gran parte delle imprese, infatti, ha preferito fare lo sforzo minimo indispensabile per affrontare la scadenza dell’adempimento piuttosto che lo sforzo necessario per cogliere le opportunità di digital transformation.
Poco male: c’è sempre tempo! Tuttavia, occorre muoversi con metodo: acquisire la prospettiva consapevole di quanto occorre modificare; impostare una roadmap e, infine, intraprendere il percorso, possibilmente scegliendo l’interlocutore in grado di dare prospettiva e know how, oltre agli strumenti.

4 – Primi in Europa per un’innovazione dal duplice significato

La quarta evidenza sta nella scelta coraggiosa e lodevole che il nostro paese (si potrebbe dire “il legislatore” o “il governo” o “lo Stato”, ma preferisco evitare di attribuire un inutile “colore” al soggetto perché lungo la strada fin qui se ne sono succeduti diversi e perché l’intero percorso ha visto lavorare congiuntamente tanto i “teorici” quanto i “tecnici”) ha deciso di fare, quella di essere il precursore europeo di un meccanismo di innovazione dal duplice significato:

  • introdurre sistemi digitali per la gestione della spesa pubblica, in coerenza con quanto previsto dal percorso per creare il Mercato Unico Digitale Europeo

  • stimolare – in modo indiretto – il mondo delle imprese a gestire con consapevolezza l’innovazione digitale nelle relazioni B2B.

Un percorso tutt’altro che concluso, visto che a breve – dal 1 ottobre 2019 – scatterà anche l’obbligo dell’Ordine Elettronico verso i fornitori della Sanità.

5 – Nel dialogo con lo SDI vince la tecnologia più evoluta

La quinta evidenza sta nei canali di trasmissione più gettonati per il dialogo con SDI:
SFTP e Web Services superano insieme il 95% delle Fatture complessivamente inviate.

Un ottimo punto di partenza, che dimostra l’efficacia dei sistemi di Electronic Data Interchange rispetto ai meno flessibili e gestibili portali o PEC. E’ pur vero che questi canali sono quelli scelti dagli intermediari che dialogano con SDI piuttosto che dalle imprese e che spesso i benefici di questi canali sono sfruttati poco dalle imprese che in questa prima fase, come già accennato, hanno minimizzato gli impatti sui processi. Tuttavia, questa evidenza rappresenta la buona notizia che, quando le imprese vorranno effettivamente fare un salto di qualità, molto probabilmente potranno farlo senza complicati cambi di paradigma.

Il futuro prossimo? Approfittare al meglio dell’innovazione

In sintesi, spero fortemente che la prossima evidenza sarà legata all’evoluzione che le imprese decideranno di introdurre per approfittare al meglio di quel mix di innovazioni, digitali e normative, che hanno accompagnato la Fatturazione Elettronica.

In questo modo, con fornitori e professionisti capaci di aiutarle, saranno possibili processi integrati, allocazioni di costi immediate e semplificate, accesso a servizi di pagamento evoluti e modelli di relazione che digitalizzano anche la documentazione dedicata alle Consegne – oppure, chissà, la modificano significativamente, sfruttando in toto quanto normativamente già oggi possibile.

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