Fatturazione attiva e passiva: caratteristiche e differenze

27.02.2025 - Tempo di lettura: 4'
Fatturazione attiva e passiva: caratteristiche e differenze

La gestione della fatturazione da parte di un’impresa è un processo decisivo, perché consente di monitorare e garantire il corretto flusso di cassa, determinante per il successo del business. Per effettuare una gestione ottimale della contabilità aziendale occorrono una profonda conoscenza delle norme fiscali e delle procedure amministrative.

Uno degli aspetti fondamentali di questa gestione è proprio la fatturazione, che si divide in due tipologie principali: fatturazione attiva e fatturazione passiva. Vediamo di cosa si tratta, quali sono le differenze tra fatturato attivo e passivo, come redigere le fatture e perché questo processo si rivela così importante per garantire il buon funzionamento di un’impresa.

Cos’è la fatturazione attiva

Per fatturazione attiva si intende l’emissione delle fatture verso un cliente finale al quale sono state venduti prodotti o servizi. La fattura emessa rappresenta l’importo dovuto per la vendita effettuata.

La fattura emessa  presenta una serie di informazioni, tra cui:

  • dati identificativi dell’emittente che vende il prodotto o il servizio;
  • dati del cliente (nome, cognome, indirizzo, partita IVA o codice fiscale nel caso di clienti privati, coordinate bancarie per il pagamento);
  • data di emissione della fattura;
  • descrizione dettagliata del prodotto o del servizio venduto;
  • quantità;
  • prezzo unitario;
  • IVA applicata;
  • eventuali altri imposte;
  • totale da pagare.

Una fattura attiva ha delle caratteristiche ben precise: va emessa verso un cliente finale, obbligatoriamente prima del pagamento del bene o del servizio venduto, e generalmente  genera un credito.

Oltre a rappresentare un obbligo legale, la fatturazione attiva costituisce anche uno strumento prezioso per monitorare le attività aziendali, tenere traccia dei pagamenti ricevuti e da ricevere, stabilire e consolidare relazioni trasparenti e durature con i propri clienti.

Cos’è la fatturazione passiva

Le fatture passive sono invece quelle che un’azienda riceve dai suoi fornitori in seguito all’acquisto di beni o servizi necessari per lo svolgimento delle sue attività. I fornitori emettono una fattura che l’azienda è generalmente chiamata a saldare. Si definisce “passiva” poiché l’azienda è tenuta soltanto a verificare la fattura: una volta verificate correttezza e conformità con quanto acquistato, deve contabilizzarla e archiviarla.

Le fatture passive contengono informazioni pressoché simili a quelle attive e corrispondono, pertanto, alle uscite finanziarie di un’impresa che vanno contabilizzate e monitorate.

Fatturazione attiva e passiva: differenze

Qual è allora la differenza tra fattura attiva e passiva? Ecco un elenco di differenze tra le due tipologie di fatture:

  • una fattura attiva genera un credito, una fattura passiva genera un debito;
  • una fattura attiva viene emessa dall’azienda fornitrice , una fattura passiva è  ricevuta dall’azienda cliente;

Entrambe le tipologie, invece, precedono tipicamente la fase di erogazione del servizio.

Gestione della fatturazione attiva e passiva

L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica ha semplificato anche la gestione del ciclo attivo e passivo di fatturazione. Le fatture attive devono infatti essere trasmesse mediante il Sistema di Interscambio (SdI) aziendale, mentre quelle ricevute devono essere conservate per evitare ritardi nei pagamenti e garantire la registrazione delle imposte.

Come disposto dall’art. 2220 del Codice Civile e stabilito dall’art. 39 del D.P.R. 633/1972, le fatture passive o attive vanno conservate digitalmente per almeno 10 anni e l’obbligo ricade sia sul fornitore che sul cliente.

Fattura attiva e passiva: perché sono importanti

Una corretta gestione della fatturazione attiva e passiva consente di monitorare il flusso di cassa, di tenere traccia di spese e ricavi, aiutando così a prevenire situazioni di potenziale insolvenza o mancati pagamenti.Fatture passive e attive sono inoltre indispensabili per il calcolo delle imposte e per la dichiarazione dei redditi: gestirle e archiviarle nel modo giusto consente all’azienda di evitare sanzioni fiscali.

Infine, una fatturazione ben organizzata semplifica la rendicontazione interna e restituisce una visione chiara e oggettiva dell’andamento economico dell’azienda. L’insieme di questi aspetti contribuisce ad accrescere la fiducia nei confronti dell’impresa e la credibilità agli occhi dei clienti, dei fornitori, degli investitori e – in senso più ampio – degli stakeholder.

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