Fattura elettronica: il formato semantico
La direttiva 2014/55/UE introduce una specializzazione del concetto di fattura elettronica, intendendo con essa solo quella direttamente elaborabile in modo automatico, e stabilisce le condizioni per cui gli enti pubblici sono obbligati ad accettarle. L’obiettivo è quello di rendere più semplice e diffondere la fatturazione elettronica elaborabile negli Stati membri.
Per raggiungere questo obiettivo la Commissione Europea ha richiesto al Comitato Europeo per la Normalizzazione (CEN) lo sviluppo di uno standard semantico europeo e di un insieme di specifiche tecniche collegate ad esso.
Su iniziativa italiana ed olandese, anticipando la richiesta della Commissione, il CEN ha istituito uno specifico comitato tecnico: il CEN/TC 434 sulla fatturazione elettronica. Esso è nato con il compito di sviluppare i documenti previsti dalla direttiva 2014/55/UE.
Dopo qualche tempo, necessario per mettere d’accordo i diversi Paesi membri dell’Unione Europea, di recente sono stati approvati all’unanimità dal CEN i seguenti documenti:
- La norma europea EN 16931-1. Tale norma contiene il modello del formato semantico della fattura elettronica. Esso stabilisce, in modo formale, il contenuto di una fattura che sia in grado di garantire la conformità normativa in tutti i Paesi dell’Unione Europea;
- La specifica tecnica TS 16931-2. Tale specifica contiene una lista limitata di due sintassi: UBL 2.1 di OASIS (ora ISO/IEC 19845) e UN/CEFACT Cross Industry Invoice. Entrambe sono basate su XML e su standard internazionali, a cui faranno seguito le specifiche delle mappature sintattiche con il modello “core” specificato nella EN 16931-1, per le quali è in partenza il voto.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea, da parte della Commissione, del riferimento alla norma europea e dell’elenco di sintassi, è prevista teoricamente per Luglio 2017. Da quel momento decorreranno i 18 mesi di tempo per l’adozione con l’obbligo di ricezione ed elaborazione per gli enti pubblici – con la possibilità per i Paesi UE di ritardare di 12 mesi l’obbligo per le amministrazioni pubbliche locali.
In conclusione, con il nuovo modello semantico europeo la fatturazione elettronica in Italia è destinata ad essere considerata sempre più come il primo tassello dell’avvio del processo di normazione della digitalizzazione.