Social media analytics: migliora il tuo e-commerce con i dati dei social network
Per strutturare un marketing di successo per il tuo e-commerce non puoi rinunciare alla social media analytics. Di cosa si tratta? Dell’attività di raccolta, integrazione e analisi dei dati provenienti dai social network, come Facebook, Instagram, X, LinkedIn, YouTube o TikTok. Saper leggere questi dati permette di realizzare analisi precise in merito alle performance del tuo store e ai comportamenti degli utenti e di attuare correttivi in corso d’opera o strategie alternative.
Vediamo cosa sono gli analytics dei social media e come utilizzare i dati raccolti per migliorare il tuo brand.
Cosa sono i dati dei social media?
La social media analytics dà modo a chi gestisce un e-commerce di conoscere le caratteristiche del proprio target di riferimento. Rende, infatti, possibile ricevere informazioni importanti sul proprio pubblico, come ad esempio:
- età;
- data di nascita;
- sesso;
- luogo di residenza;
- lingua;
- occupazione;
- situazione sentimentale;
- hobbies.
Tutte queste informazioni vengono condivise proprio dagli utenti sui social network e permettono di calibrare al meglio le inserzioni. Sempre sui social network, soprattutto se i profili degli utenti sono pubblici, è possibile rintracciare i gusti della tua audience. Quali post sono apprezzati dai tuoi clienti? Quali gruppi seguono e quali cause perorano? Anche gli eventi a cui partecipano e le interazioni che fanno abitualmente concorrono ad aiutarti nell’indirizzare al meglio le tue campagne.
5 modi per utilizzare i dati dei social media per il tuo e-commerce
Chi gestisce un e-commerce utilizza i social network essenzialmente in due modi: per promuovere la brand awareness e far conoscere promozioni e sconti, oppure sfruttando i marketplace delle singole piattaforme. Com’è possibile, invece, sfruttare i dati provenienti dai social media per accrescere le possibilità di business? Ecco i modi migliori per implementare strategie efficaci:
- conoscere il proprio pubblico: attraverso i dati raccolti con la social media analytics, conosci meglio chi ti segue, raccogli dati demografici precisi e puoi affinare al meglio la strategia di comunicazione.
- Strutturare un piano editoriale: analizzando i dati dei social media, è possibile capire quali sono i contenuti che funzionano meglio e quali meno. È un ottimo banco di prova per uscire dal terribile “abbiamo sempre fatto così”. Infatti, i social spesso ci smentiscono. Contenuti che pensavamo banali possono, invece, essere rilevanti per il nostro pubblico. Grazie ai dati, l’analisi diventa più variegata.
- Pianificare campagne di advertising: grazie ai dati raccolti periodicamente dai social che vengono presidiati, è possibile pianificare con più attenzione e precisione le campagne di advertising integrato. Anche in questo caso, i contenuti sono guidati dall’interesse registrato presso il tuo pubblico. Sfruttare la social media analytics per la progettazione di una campagna pubblicitaria permette di ottimizzare costi, tempo e risorse.
- Alta personalizzazione: i social media offrono una grande leva, quella di personalizzare i messaggi per il nostro pubblico. Chi ci segue non è una audience monolitica, ma una platea variegata di persone con esigenze differenti. Anche in questo caso, analizzare i dati delle piattaforme social aiuta a concordare i messaggi personalizzati più adatti e a definire strategie più efficaci. Non solo. L’analisi dei dati deve essere sì quantitativa, ma anche qualitativa. Leggere commenti, messaggi privati, osservare repost e condivisioni, ci fa capire cosa funziona e cosa no, e come i nostri prodotti vengono accolti dalle persone.
- Analisi delle prestazioni e trend di mercato: i dati dei social media servono chiaramente ad analizzare le prestazioni delle azioni che intraprendiamo online. Un report periodico, di solito mensile ma anche trimestrale e annuale, ci aiuta a comprendere le prestazioni. Non solo: è possibile anche individuare i trend di mercato. Nella nostra nicchia cosa sta funzionando? C’è un meme da cavalcare? Un trend da sfruttare? Qual è il sentiment del nostro pubblico? È possibile circoscrivere un’esigenza o un problema da risolvere?
Come analizzare i dati dei social media?
Analizzare i dati dei social media, come abbiamo visto, è cruciale per monitorare le prestazioni delle attività intraprese. Ma come farlo, nel dettaglio? Ecco un elenco di azioni da attuare, valido per qualsiasi piattaforma:
- definizione gli obiettivi da monitorare;
- selezione dei KPIs pertinenti;
- analisi del pubblico e del sentiment;
- studio dell’engagement e delle conversioni.
È comunque opportuno evidenziare i pro e i contro. Come accennato, ecco riepilogati alcuni dei vantaggi derivanti dall’analisi attenta dei dati raccolti dai social media.
- Misurazione dell’efficacia delle attività intraprese e analisi dell’engagement e delle conversioni.
- Maggiore comprensione del proprio target reale, che significa migliorare ulteriormente la propria strategia, rendendosi sempre più appetibili e utili.
- Maggiore adattabilità e responsività: l’azienda riesce a rispondere tempestivamente e dettagliatamente alle esigenze del proprio pubblico.
- Ottimizzazione del tempo, dei costi e delle risorse. Analizzare l’efficacia delle proprie azioni comporta inevitabilmente un risparmio di tempo e di soldi. Perché è possibile capire subito se un’azione funziona oppure no, e come eventualmente aggiustare il tiro.
È però vero che l’analisi dei dati dei social media va fatta con cognizione e attenzione. I dati sono importanti, ma ancora più importante è saperli leggere. Il primo elemento contrario è proprio questo: verificare la possibilità di saper gestire il numero e il tipo di dati raccolti. Non basta estrapolare un report, ma bisogna saperci ragionare su.
Come per tutte le azioni di comunicazione digitale, è opportuno rispettare la normativa vigente in tema di privacy. Non è possibile raccogliere dati da piattaforme terze senza che questa azione sia dichiarata ed esplicitamente accettata dall’utente.
Infine, l’analisi dei dati indirizza la strategia, ma è sempre quest’ultima a guidare. L’aiuto è reciproco, certamente, ma è bene non perdere mai di vista gli obiettivi di marketing (che a volte non coincidono necessariamente con quelli di comunicazione).