Google Lens: cos’è e come può aumentare le vendite dell’e-commerce
Il modo in cui i consumatori cercano prodotti e compiono i loro acquisti è cambiato sensibilmente negli ultimi anni. Merito anche della nascita di nuove applicazioni e tecnologie, utilizzate tramite smartphone. Una di queste è Google Lens, uno strumento che può contribuire ad aumentare le vendite dell’e-commerce. Utilizzato come strumento per l’intrattenimento, soddisfare curiosità, tradurre testi o riportare testi in digitale, questo strumento di Google consente anche di identificare prodotti come vestiti, accessori, mobili e molto altro. Il tutto, semplicemente utilizzando la fotocamera del proprio smartphone. Far sì che i propri prodotti compaiano tra quei risultati di ricerca diventa così un importante obiettivo per qualunque imprenditore digitale.
Cos’è Google Lens e a cosa serve
Google Lens è un’applicazione di riconoscimento visivo sviluppata da Google che utilizza l’intelligenza artificiale per comprendere e interpretare ciò che viene visualizzato attraverso la fotocamera di uno smartphone. L’utente può inquadrare un oggetto, un animale, una pianta, un monumento o qualsiasi altra cosa con la fotocamera, oppure caricare un’immagine già presente nella sua galleria. L’app riconosce l’immagine e restituisce tutta una serie di informazioni pertinenti. In sostanza, se l’utente ha inquadrato con la fotocamera una pianta, grazie a Google Lens può venire a conoscenza del nome scientifico e altre caratteristiche o anche ricevere suggerimenti di immagini simili.
Come funziona Google Lens e perché può essere utile per gli e-commerce
Google Lens permette agli utenti di scoprire dettagli, visitare pagine web e altre immagini correlate e molto altro ancora. In particolare, quest’app permette di:
- copiare e tradurre testi;
- risolvere problemi matematici, ottenere spiegazioni e video;
- identificare piante e animali;
- identificare prodotti, offrendo maggiori informazioni e dettagli.
È chiaramente quest’ultimo punto a stimolare la curiosità degli imprenditori digitali. Se un utente inquadra un vestito in una vetrina oppure l’immagine di un’amica che lo indossa, l’applicazione identifica il vestito in questione, mostrando opzioni di ricerca correlate e maggiori informazioni come prezzo, recensioni e molto altro ancora. Non solo, perché se il vestito è disponibile per l’acquisto online, Google Lens cercherà di indirizzare l’utente direttamente all’e-commerce in cui è venduto. In pochi tap l’utente può trasformarsi in cliente.
I vantaggi per l’e-commerce di comparire nei risultati di Google Lens
Da quanto appena visto, appare chiaro che Google Lens possa essere un ottimo strumento tramite il quale aumentare le opportunità di vendita se si ha un e-commerce.
Diversi sono i vantaggi per un negozio online di comparire tra le ricerche degli utenti.
- Permette di raggiungere un pubblico più ampio: bisogna tenere in considerazione che Google Lens è uno strumento gratuito e molto utilizzato anche da chi sta effettuando ricerche per gli acquisti futuri.
- Aumenta la fiducia nell’e-commerce: considerando la facilità con cui Google Lens permette di accedere alle informazioni, se un utente arriva all’e-commerce tramite l’app beneficerà di un’esperienza utente fluida e intuitiva, percependo il marchio come meritevole di fiducia.
- Rende l’acquisto più semplice: cercare il prodotto desiderato, trovarlo e avere subito l’opportunità di comprarlo consente di abbreviare il percorso d’acquisto.
Come ottimizzare le immagini per Google Lens
Considerando i vantaggi che un e-commerce può trarre da Google Lens, viene spontaneo chiedersi se esistono dei modi per aumentare le possibilità di comparire nei risultati di ricerca degli utenti. La risposta è affermativa, ma sottintende una conoscenza di alcune regole SEO per l’e-commerce. Parliamo della Search Engine Optimization, cioè una serie di tecniche utilizzate per ottimizzare i contenuti sui motori di ricerca, utilizzate anche per posizionare in SERP contenuti di blog o siti web. John Muller, Senior Webmaster Trend Analyst di Google, ha affermato che non ci sono tattiche specifiche da implementare direttamente per influenzare il posizionamento delle immagini nei risultati di ricerca di Google Lens. Ma ha anche sottolineato che se le immagini sono indicizzate, c’è la possibilità che Google Lens le trovi e le evidenzi quando qualcuno esegue una ricerca utilizzando quella funzionalità. Ecco perché, di seguito, analizziamo alcune delle best practice per ottimizzare le immagini per aumentare le possibilità che le mostri nei risultati di ricerca pertinenti.
Tag alt alle immagini
I tag alt permettono di descrivere con parole grafici e immagini. Questi vengono aggiunti nel codice HTML e permettono a Google di dare un senso all’immagine che sta analizzando. È importante avere cura di inserire nei tag alt le parole chiave e le informazioni più rilevanti.
Metadati EXIF
Anche i metadati EXIF sono utili per aiutare Google a dare un senso all’immagine. Questi, in particolare, forniscono informazioni dettagliate sulle immagini, come data e ora di scatto, tipo di fotocamera utilizzata, impostazioni di esposizione e altro ancora. Google utilizza i metadati EXIF per comprendere meglio il contenuto e il contesto delle immagini, migliorando così le probabilità di comparire nei risultati di ricerca, inclusi quelli di Google Lens.
Dati strutturati
Aggiungere il markup dei dati strutturati consente ai motori di ricerca di capire in maniera più approfondita il contenuto di una pagina, inclusi i dettagli specifici sulle immagini come il tipo di immagine, il titolo, la descrizione e altro ancora. Quando i motori di ricerca comprendono meglio il contenuto delle immagini, sono in grado di mostrare risultati più pertinenti agli utenti nelle ricerche, aumentando così la visibilità e le probabilità di comparire nei risultati di ricerca di strumenti come Google Lens.
Immagini ad alta risoluzione
Avere immagini di alta qualità sul proprio sito web è fondamentale per diversi motivi, soprattutto quando si tratta di massimizzare la visibilità e l’efficacia delle immagini sui motori di ricerca, Google Lens incluso. Da un lato, infatti, immagini di qualità possono attirare con più facilità l’attenzione degli utenti. Dal punto di vista dell’ottimizzazione SEO, le immagini di alta qualità possono essere condivise sui social media e sui siti web di terze parti con più probabilità ed essere più identificabili e riconoscibili da parte dei motori di ricerca.
Sito mobile friendly
Google Lens è spesso utilizzato su dispositivi mobili, quindi un sito web ottimizzato per l’esperienza mobile offre un’interfaccia più fluida e una migliore fruibilità delle immagini. Sappiamo, infatti, che Google valuta anche la compatibilità mobile come un fattore importante per il posizionamento nei risultati di ricerca, per cui è facile immaginare che un sito web mobile-friendly ha maggiori probabilità di ben posizionarsi sui motori di ricerca e, di conseguenza, anche tra i risultati di Google Lens.
Google Lens ed e-commerce: come rimanere competitivi
Rimanere al passo con le diverse tecnologie, come Google Lens, e individuare e sfruttare i diversi canali per essere trovati dagli utenti è essenziale per il successo dell’e-commerce e per mantenere la competitività su un mercato in continua evoluzione. Come già accennato, il percorso d’acquisto e il modo in cui i consumatori prendono decisioni d’acquisto è cambiato sensibilmente negli ultimi anni. Questo richiede, da parte degli imprenditori digitali, di rimanere al passo con i tempi per ampliare la propria portata e raggiungere nuovi potenziali clienti, offrendo un’esperienza di shopping più intuitiva e coinvolgente. Non bisogna mai dimenticare, comunque, che un’esperienza utente soddisfacente e fluida è d’obbligo se si vuole soddisfare le aspettative degli acquirenti moderni e mantenere la fidelizzazione dei clienti nel lungo termine.
Ottimizzare le immagini, rendere il sito web facile da navigare, offrire una buona assistenza clienti e personalizzare l’esperienza di ogni utente non sono pratiche apprezzate solo dai motori di ricerca – anche di ricerca visiva come Google Lens – ma soprattutto dagli utenti stessi.