E-commerce: novità IVA per vendere in UE
Quando si scegli di aprire un ecommerce sono tanti gli aspetti anche normativi da tenere in considerazione.
Pronunciamenti importanti in tema di vendite online nei Paesi dell’Unione Europea. La Commissione Europea propone nuovi interventi e nuove regole fiscali per l’E-commerce dell’UE, che hanno lo scopo di ridurre la burocrazia e di consentire a tutte le realtà, anche a quelle di più piccola dimensione, di accedere facilmente a nuovi mercati, favorendo la crescita economica.
Quali sono gli interventi significati in tema di E-commerce nell’UE su cui si è pronunciata la Commissione Europea a dicembre scorso?
1. Adempimenti IVA unificati.
Ad oggi chiunque voglia vendere online nell’Unione Europea deve registrarsi in ogni Paese in cui intende praticare l’E-commerce. La Commissione Europea vorrebbe introdurre il portale One Stop Shop. In questo modo, l’E-commerciante farebbe una sola registrazione al registro IVA del proprio Paese, indipendentemente da quanti e quali sono i Paesi UE in cui intende commercializzare. Quali i vantaggi?
- Riduzione di oneri amministrativi del 95%;
- Risparmio per le imprese di 2,3 miliardi;
- Aumento delle entrate IVA per gli Stati UE intorno ai 7 miliardi*.
2. Agevolazioni fiscali sull’editoria digitale.
La Commissione Europea si è pronunciata a favore anche del permettere ai Paesi membri dell’UE un’applicazione IVA ridotta su tutto ciò che riguarda il settore delle pubblicazioni digitali, rendendole pari a quelle cartacee. Il tema riguarda, in particolare, i giornali reperibili nel web e gli E-book (per questi ultimi, l’Italia applica già l’IVA al 4% invece che al 22% dall’1 gennaio 2015).
3. Misure anti-frode.
La Commissione Europea propone di rimuovere le esenzioni su pacchi di valore inferiore a 22€, che permettono di fare entrare in Europa prodotti di valore (es. smartphone e tablet) sottovalutati nella documentazione di accompagnamento – necessaria per ottenere le esenzioni.
4. Semplificazioni per Start up e Micro-imprese.
Tutte le operazioni transfrontaliere inferiori ai 10.000€ saranno gestite a livello nazionale; procedure più snelle per le PMI per operazioni fino a 100.000€. Queste soglie sarebbero applicabili a partire dal 2018 in caso di servizi elettronici e a partire dal 2021 in caso di beni.
[nota]* Dati Ansa, dicembre 2016[/nota]