Come implementare la fattura elettronica nell’ecommerce
Quando un e-commerce è obbligato alla fatturazione elettronica? E quali sono le operazioni da svolgere? Le regole fiscali in questo caso sono diverse: variano infatti in base al tipo di e-commerce, diretto o indiretto, e al cliente, privato o titolare di Partita Iva.
In questa guida scopriremo insieme come fare una fattura elettronica, chi è tenuto a emetterla e quali sono tutte le operazioni da svolgere per inviarla ai clienti di un e-commerce.
Fatturazione elettronica nell’e-commerce diretto
La fatturazione elettronica è obbligatoria nell’e-commerce diretto, cioè quello in cui si effettua una compravendita di beni e servizi immateriali, ovvero prodotti di natura digitale che non hanno bisogno di supporti fisici. In questi casi l’intera transazione commerciale, quindi la vendita e le consegne, si svolgono tramite via telematica.
Sono beni virtuali ad esempio:
- la fornitura di testi, dati immagini
- la fornitura di servizi hosting per siti web
- il commercio elettronico di software
- l’insegnamento a distanza.
Nel commercio online e non solo, questo tipo di operazioni sono considerate come prestazioni di servizio e sono soggette quindi all’obbligo di fatturazione elettronica.
Fatturazione elettronica nell’e-commerce indiretto
Diverso è il discorso per il cosiddetto commercio elettronico indiretto. È il caso in cui la vendita avviene tramite canali digitali, ma la consegna si svolge materialmente e l’oggetto della compravendita è un bene fisico. In sostanza assistiamo alla vendita online di un bene materiale. Ai fini fiscali questo tipo di transazione viene trattata come cessione di beni ed è equiparata alle vendite per corrispondenza. Ecco perché l’emissione di fatturazione elettronica nell’e-commerce indiretto non è obbligatoria, ma il cliente può farne richiesta e il venditore dovrà rilasciare fattura tramite il software preposto a questo tipo di operazione.
Con la nuova Legge di Bilancio però l’obbligo di trasmissione delle fatture all’Agenzia delle Entrate da parte dei marketplace e piattaforme di e-commerce potrebbe diventare obbligatoria, indipendentemente dal tipo di prodotto venduto, senza distinzione dunque tra diretto o indiretto.
E-commerce e fatturazione elettronica a un cliente privato
La disciplina delle vendite per corrispondenza si applica anche al campo dell’e-commerce B2C (business to consumer): in questo caso il cliente che acquista prodotti materiali o immateriali in un negozio online è un privato senza Partita Iva e come tale dovrà indicare al momento dell’acquisto il proprio nome e il proprio codice fiscale. Ma essendo un privato consumatore si applica la disciplina delle vendite per corrispondenza: che si tratti di un e-commerce diretto o di un e-commerce indiretto non ci sarà l’obbligo di emissione di fattura elettronica, a meno che non sia lo stesso acquirente a richiederla.
Il proprietario del negozio online, inoltre, non avrà neanche l’obbligo del rilascio di scontrino o ricevuta fiscale, ma sarà tenuto a registrare i corrispettivi giornalieri delle vendite nell’apposito registro, entro il giorno non festivo successivo a quello della conclusione dell’operazione e con riferimento al giorno di effettuazione.
Cosa succede, però, se il privato chiede l’emissione della fattura? L’esercente non potrà rifiutarsi e dovrà emettere la fattura elettronica e inviarla al Sistema di Interscambio.
E-commerce e fatturazione elettronica a clienti con partita Iva
La situazione cambia nel caso di operazioni B2B (business to business), quando cioè l’e-commerce, diretto o indiretto, vende a clienti che sono soggetti titolari di Partita Iva, ad esempio artigiani, imprese e liberi professionisti. In questo caso l’esercente è soggetto all’obbligo di emissione della fattura elettronica da registrare all’interno del registro delle fatture emesse.
Dal 1° luglio 2022, inoltre, l’obbligo di fatturazione elettronica vige anche per gli e-commerce a regime forfettario che nell’anno precedente hanno percepito ricavi superiori a 25 mila euro: in questo caso gli esercenti potranno emettere solo fattura in formato digitale. Sono esenti invece dall’obbligo di fatturazione elettronica fino al 31 dicembre 2023 tutti i titolari di e-commerce con ricavi inferiori a 25.000 euro, che potranno continuare ad emettere fattura cartacea.
Fatturazione elettronica e e-commerce dropshipping
Cosa succede invece con i sistemi di commercio online dropshipping? In generale vale la normativa che si applica a un qualsiasi e-commerce, ma vediamo nello specifico come funziona. Il dropshipping è una modalità di vendita basata su una attività di intermediazione fra cliente e venditore: non sarà suo il compito di gestire direttamente il prodotto, la gestione delle scorte di magazzino è affidata infatti a un dropshipper (o fornitore) che si occuperà della spedizione e dell’evasione dell’ordine. In sostanza lo schema è il seguente: il cliente ordina un prodotto a un venditore che a sua volta inoltra l’ordine al fornitore (dropshipper), pagandolo al prezzo all’ingrosso. Il titolare del dropshipping, quando previsto dalla legge, dovrà emettere fattura elettronica, sia al cliente per i beni venduti, sia al fornitore (fattura di acquisto) per il bene acquistato.
Come fare la fattura elettronica
Nei casi in cui l’e-commerce sia soggetto a fatturazione elettronica, l’esercente dovrà innanzitutto procurarsi un software per l’emissione della fattura elettronica e successivamente redigere e compilare il documento digitale con i seguenti dati:
- la data di emissione;
- il numero progressivo che la identifica;
- i dati fiscali del venditore;
- i dati fiscali dell’acquirente;
- il prodotto o il servizio offerto;
- l’importo;
- l’Iva;
- codice destinatario, ovvero l’indirizzo telematico usato da Sdl per riconoscere il destinatario della fattura o PEC.
La fattura verrà emessa e trasmessa attraverso il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate (SdI), che verifica la correttezza dei dati inseriti obbligatori ai fini fiscali.
È importante, quindi, che la pagina di check-out di un e-commerce contenga i campi di registrazione necessari perché i clienti possano inserire i dati richiesti, laddove la fatturazione elettronica è obbligatoria. Nello specifico, è necessario che i clienti forniscano il proprio indirizzo PEC o Codice Destinatario (chiamato comunemente SDI), che completano i tradizionali dati aziendali (ragione sociale, partita iva, sede legale).
Non tutti sanno poi, che esistono inoltre due diverse tipologie di fattura:
- fatture elettroniche differite, quelle cioè emesse in data successiva alla conclusione dell’operazione di vendita del bene o del servizio, per esempio a supporto di documenti di trasporto. L’emissione In questo caso la registrazione dovrà avvenire entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
- fatture immediate, se invece vengono emesse subito dopo la vendita del bene. Queste devono essere trasmesse al Sistema di Interscambio entro dodici giorni dalla data dell’operazione.
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