Come si inizia un marketplace?
Quando si decide di iniziare a vendere online, una delle prime decisioni da prendere riguarda il canale di vendita attraverso cui farlo: il dubbio principale, in tal senso, è tra avviare un eCommerce e vendere tramite marketplace.
Per procedere alla scelta migliore bisogna, ovviamente, sapere come funzionano e conoscere i loro vantaggi e le eventuali criticità. Questa guida è dedicata in maniera specifica all’opzione marketplace ed è rivolta a chi vuole sapere come iniziare un marketplace lanciando una sua piattaforma proprietaria, ma anche a chi intende vendere i suoi prodotti appoggiandosi a marketplace già esistenti.
Cos’è un marketplace, come funziona e i suoi vantaggi e svantaggi
Con il termine marketplace si fa riferimento a una particolare piattaforma online, all’interno della quale un’impresa affiliata può avere uno spazio in cui vendere i suoi prodotti e servizi. L’affiliazione, in genere, prevede che l’impresa paghi al titolare della piattaforma una quota mensile e/o una commissione per ogni vendita da essa effettuata all’interno della piattaforma stessa. Questa commissione può variare in base al piano di vendita scelto e alla categoria merceologica a cui appartiene il prodotto venduto.
Un marketplace può essere orizzontale o verticale: nel primo caso, sulla piattaforma sono venduti articoli di vario genere e tipologia (gli esempi più celebri sono Amazon, eBay, AliExpress e Facebook Marketplace) mentre in un marketplace verticale trovano spazio solo prodotti di una singola categoria merceologica (si pensi, per esempio, a Zalando, piattaforma specializzata in abbigliamento e accessori).
Come avviare un marketplace
È il momento, ora, di entrare nel vivo della questione: come iniziare un marketplace.
L’investimento richiesto per creare un marketplace da zero potrebbe essere stimato in circa 10.000 euro, ma si tratta di una cifra puramente indicativa, anche perché a essa è necessario poi aggiungere la spesa relativa al marketing e alla comunicazione per far conoscere il sito.
Per aprire un marketplace bisogna avere una partita IVA. Inoltre, il titolare di un marketplace, nel momento in cui decide di creare una piattaforma di questo tipo, deve prevedere una serie di documenti per fissare le regole in merito ad alcuni aspetti fondamentali, come i Termini e le Condizioni d’Uso, la Privacy Policy e la Cookie Policy, le Condizioni di vendita con i fornitori terzi, le Modalità di recesso e le spese di restituzione.
C’è, poi, un altro documento fondamentale: è quello che fissa nero su bianco le Condizioni di adesione al marketplace. Si tratta, più nello specifico, del contratto necessario a regolare i rapporti tra il titolare del marketplace e i venditori che desiderano vendere i loro articoli all’interno della piattaforma.
Di fatto, quindi, questo è anche il documento che consente a un venditore di iniziare a vendere appoggiandosi a un marketplace già esistente: questo testo disciplina i diritti e gli obblighi delle due parti che sottoscrivono il contratto, dalle modalità di acquisto e di pagamento agli obblighi dei fornitori in materia di corrispettivi, passando per le limitazioni di responsabilità del titolare e altri aspetti fondamentali quali, per esempio, l’eventuale esclusiva, la durata e il diritto di recesso.
I vantaggi e gli svantaggi del marketplace
Al di là dei documenti che, in linea generale, sono necessari per iniziare un marketplace lato titolare, è importante sottolineare che un venditore che intende cominciare a vendere i suoi articoli appoggiandosi a un marketplace già esistente deve fare riferimento alle precise regole del marketplace, anche in termini di costi.
Poter dettare le regole è, quindi, il principale vantaggio di chi vuole iniziare un marketplace lanciando una sua piattaforma proprietaria (che, però, come detto, necessita di molti investimenti in marketing e comunicazione).
Anche vendere i prodotti tramite marketplace appoggiandosi a una piattaforma già esistente ha i suoi pro e contro.
Vantaggi e svantaggi di vendere su un marketplace esistente
Chi utilizza un marketplace già esistente non ha necessità di creare e gestire un proprio sito web, con tutto ciò che ne deriva in termini di guadagno economico. Alcune piattaforme di marketplace, inoltre, si occupano anche di altre operazioni cruciali, come la spedizione della merce ai clienti e il servizio di assistenza. La diffusione e la popolarità di alcuni marketplace assicurano, poi, una grande visibilità ai prodotti, anche e soprattutto in termini di posizionamento all’interno dei motori di ricerca.
Iniziare un marketplace affidandosi a una piattaforma già esistente, però, ha anche alcuni svantaggi: il principale, come già accennato, riguarda i margini di guadagno, che sono più ridotti rispetto a un eCommerce dal momento che è necessario riconoscere al titolare del marketplace una quota. La concorrenza all’interno di queste piattaforme, inoltre, è altissima ed è essenzialmente basata sul prezzo. Utilizzare un marketplace esterno per vendere i propri prodotti, poi, limita il controllo su molti dati relativi alle vendite e ai clienti, pregiudicando la possibilità di utilizzare queste informazioni a scopo di marketing (ciò ha potenziali implicazioni negative anche in termini di protezione dei dati degli utenti). Affiliarsi a un marketplace, infine, significa, come già sottolineato, anche dover rispettare i suoi termini e condizioni commerciali.