Valutazione di Impatto Ambientale nel settore edile: come progettare edifici sostenibili
La crescente sensibilità nei confronti dei temi ambientali e la riconosciuta necessità di perseguire uno sviluppo sostenibile hanno favorito l’adozione di strumenti normativi volti ad esaminare l’impatto dell’attività dell’uomo sull’ambiente. La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) costituisce uno degli strumenti essenziali per le imprese, soprattutto per quelle operanti nel settore construction. Nel settore edile, infatti, la Valutazione di Impatto Ambientale assume un ruolo fondamentale per le piccole e medie imprese (PMI) che vogliono operare nel rispetto dell’ambiente, individuando nella sostenibilità una leva strategica. In questa guida forniremo una panoramica completa su questo strumento, definendone i concetti chiave, gli obiettivi, i benefici e le modalità di integrazione con i software gestionali per ridurre l’impatto ambientale dei progetti e aumentare la competitività sul mercato delle imprese.
Che cos’è la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nel settore edile?
La valutazione dell’impatto generato dalle attività dei cantieri edili prende le mosse dall’esigenza di analizzare preventivamente l’impatto sull’ambiente e sul territorio delle attività necessarie alla realizzazione di un’opera.
La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è quindi un processo di identificazione, previsione, analisi e mitigazione degli effetti ambientali dei progetti edili prima della loro realizzazione. Nel settore edile, la VIA analizza dunque l’impatto potenziale di nuove costruzioni, ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni, scavi, impianti di produzione e conglomerati bituminosi, e di altri progetti infrastrutturali sull’ambiente naturale.
Secondo quanto stabilito dal d.lgs n.152/2006, all’art 5, comma 1, sono oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale “progetti idonei a produrre effetti significativi e negativi sulla popolazione e sulla salute umana; sulla biodiversità; sul territorio, suolo, acqua, aria, clima; sul patrimonio culturale e sul paesaggio”. La VIA, stabilisce la legge, costituisce un presupposto o parte integrante del procedimento di autorizzazione o approvazione per i progetti di opere ed interventi ad essa soggetti.
A cosa serve la Valutazione di Impatto Ambientale?
Come indicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dei progetti ha come finalità:
- proteggere la salute umana;
- contribuire con un miglior ambiente alla qualità della vita;
- provvedere al mantenimento delle specie;
- conservare la capacità di riproduzione degli ecosistemi in quanto risorse essenziali per la vita.
La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ha dunque l’obiettivo di individuare e valutare, prima della realizzazione delle opere, gli effetti sull’ambiente, sulla salute e sul benessere umano di progetti pubblici o privati, identificando le misure utili a prevenire, mitigare o eliminare gli impatti negativi sull’ambiente prima che questi diventino effettivi.
La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale si fonda infatti sui concetti di:
- prevenzione, ovvero l’analisi degli impatti derivanti dalla realizzazione del progetto;
- integrazione, l’analisi delle componenti ambientali e delle interazioni tra gli effetti;
- confronto, l’analisi di dati scientifici e tecnici e il dialogo tra chi progetta e chi autorizza;
- partecipazione, ovvero una valutazione del confronto che sia aperta anche ai cittadini, al fine di favorire la trasparenza.
Il risultato della VIA è una valutazione approfondita che include un rapporto tecnico e una serie di condizioni e misure di mitigazione che il proponente del progetto è chiamato ad adottare per poter ottenere l’approvazione per l’attuazione dello stesso.
La valutazione di Impatto Ambientale è obbligatoria?
In Italia la normativa per la Valutazione di Impatto Ambientale è entrata in vigore nel 2006, recependo le linee guida dettate dall’Unione Europea attraverso la Direttiva 337 del 1987. L’articolo 6 del d.lgs 3 aprile 2006, n.152, stabilisce quando è obbligatorio sottoporre un progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale.
Chi realizza un progetto senza sottoporlo a Valutazione di Impatto Ambientale o a verifica di assoggettabilità, laddove prescritto, è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria ai sensi dell’articolo 29 del d.lgs. n.152/2006.
Chi può firmare la Valutazione di Impatto Ambientale?
Questa procedura, unitamente alla valutazione dei rischi, è solitamente condotta da professionisti ed esperti operanti in campo ambientale, in grado di analizzare aspetti ecologici, sociali, tecnici ed economici di un progetto. Una VIA può quindi essere redatta da tecnici abilitati in materia ambientale, università, enti di ricerca, società di consulenza e – più in generale – da figure professionali in possesso delle competenze necessarie per condurre le analisi richieste.
I metodi di Valutazione dell’Impatto Ambientale nell’edilizia
Quando si parla di edilizia sostenibile, ci si riferisce a progetti che adottano criteri avanzati di compatibilità ambientale, che sappiano minimizzare i consumi di energia, garantire il benessere e la salute degli occupati, tutelare l’identità storica degli agglomerati urbani e promuovere sistemi a costi contenuti in riferimento al ciclo di vita dell’intero edificio.
Controllare gli aspetti macro e micro-ambientali, confrontarsi con il contesto e con il clima, contribuisce a generare un vantaggio competitivo.
Per riuscire a centrare questo obiettivo, però, chi opera nel settore construction deve introdurre strumenti di supporto alla progettazione.
Vediamo alcuni dei più diffusi in nell’edilizia.
- Valutazione del Ciclo di Vita (LCA): il Life Cycle Assessment è l’analisi complessiva dell’impatto ambientale che un prodotto o un servizio (ad esempio il consumo di energia e le materie prime impiegate) ha durante tutto il suo ciclo di vita. Nel settore delle costruzioni, la Valutazione del Ciclo di Vita consente di individuare le fasi in cui la produzione di materiali di costruzione e la realizzazione di opere hanno maggiore impatto ambientale, consentendo di operare scelte volte a mitigarlo.
- Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD): l’Environmental Product Declaration è un documento contenente dati quantificati sull’impatto ambientale dei prodotti edili. Questa etichettatura permette di definire l’ecocompatibilità dei prodotti edilizi, aiutando progettisti e costruttori ad assumere decisioni informate.
- Marchio Ecolabel UE per gli edifici: ottenuto solo dai prodotti che raggiungono l’eccellenza ambientale, si basa sulla buona progettazione che include: ecodesign, buone pratiche e tecnologie specifiche per ridurre il consumo di energia. I criteri sono finalizzati alla diminuzione complessiva dell’uso delle risorse e all’abbattimento degli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio, attraverso la scelta di materiali riciclati e di materiali con prestazioni ambientali di eccellenza.
- Low Carbon Timber: questa certificazione si concentra sulla riduzione dell’impronta carbonica del legno usato nel settore edile.
- Certificazione ISO 14001: si tratta di linee guida per implementare le pratiche sostenibile all’interno delle PMI del settore edile. Le norme promuovono la riduzione dell’impatto ambientale nelle attività aziendali.
I benefici della Valutazione di Impatto Ambientale
Molteplici sono i benefici della Valutazione di Impatto Ambientale nel settore edile.
- Riduzione dei rischi: individuando in anticipo i rischi ambientali, si riducono anche quelli legali e le sanzioni.
- Miglioramento della brand reputation: un’impresa impegnata nella sostenibilità può attrarre nuovi stakeholder e accedere a nuove opportunità di business.
- Ottimizzazione dei costi di costruzione e manutenzione.
- Accesso a finanziamenti: le aziende attente a questi aspetti hanno maggiore facilità di accesso ai finanziamenti pubblici e privati.
- Aumento della fiducia dei partner e dei clienti.
Come integrare efficacemente la VIA
Un’impresa edile può integrare efficacemente la Valutazione di Impatto Ambientale nel proprio software gestionale. Questa operazione, come abbiamo visto fin qui, consente di ridurre l’impatto ambientale, accrescere la sostenibilità e la competitività sul mercato. Inoltre, favorisce l’ottimizzazione delle risorse, come materiali ed energia, riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza operativa.
TeamSystem Construction Project Management, ad esempio, è un software che copre tutte le aree gestionali dell’impresa edile e gestionali, dall’area amministrativa a quella tecnica fino agli aspetti commerciali, monitorando produzione e processo di costruzione in tempo reale.
Tale monitoraggio consente di identificare e valutare gli impatti potenziali di un progetto, in conformità con le norme vigenti, di pianificare e implementare misure volte a minimizzare e mitigare gli effetti negativi del progetto sull’ambiente e di controllare l’efficacia delle misure adottate.
I dati raccolti su aspetti sensibili come le emissioni di gas serra, consumo energetico e produzione di rifiuti, ad esempio, possono essere utilizzati per identificare le aree di intervento e per mettere a terra delle strategie per ridurre l’impatto ambientale del progetto. Grazie a un sistema efficace di tracciamento dei materiali, inoltre, TeamSystem CPM consente di dimostrare la loro provenienza da fonti sostenibili.