PSC e POS in edilizia
Nel settore dell’edilizia i documenti di sicurezza giocano un ruolo fondamentale. Due documenti; il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS), rappresentano i pilastri della gestione della sicurezza nei cantieri edili. Come gestirli al meglio? Innanzitutto, bisogna apprendere nel dettaglio le nozioni alla base di questi due documenti e, in secondo luogo, farsi sostenere da specifici software piano di sicurezza, pensati per creare piani sintetici in grado di diminuire, se non azzerare, i rischi in cantiere.
Cos’è il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC)?
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento è un documento previsto dalla legge italiana per tutti i cantieri temporanei o mobili in cui siano occupati più di cinque lavoratori. Il PSC ha lo scopo di identificare, valutare e gestire i rischi presenti nel cantiere, e di coordinare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione.
Chi redige il PSC?
Il PSC deve essere redatto dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione (CSP) prima dell’inizio dei lavori, e deve essere aggiornato durante lo svolgimento del cantiere per tenere conto delle eventuali modifiche del contesto operativo. La redazione del PSC prevede un’analisi dettagliata del cantiere, delle attività previste e dei relativi rischi, e l’individuazione delle migliori strategie per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Cos’è il Piano Operativo di Sicurezza (POS)?
Il Piano Operativo di Sicurezza è un documento che deve contenere una descrizione delle attività da svolgere, una valutazione dei rischi associati, le misure di prevenzione e protezione da adottare e l’indicazione delle risorse necessarie per la loro attuazione. Inoltre, deve prevedere la formazione e l’informazione dei lavoratori sui rischi presenti nel cantiere e sulle misure adottate per la loro sicurezza.
Chi redige il POS?
Il POS deve essere redatto da ogni impresa che interviene nel cantiere. Deve essere conformato al PSC ed è volto ad applicare le misure di sicurezza identificate nel PSC alle specificità dell’attività dell’impresa.
Quando è obbligatorio redigere PSC e POS?
Il PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) è obbligatorio:
- nei cantieri in cui operano più imprese, anche contemporaneamente, per lavori pubblici o privati;
- se il cantiere è affidato a una sola impresa che si avvale di altre aziende per l’esecuzione dei lavori.
Il POS (Piano Operativo di Sicurezza) è sempre obbligatorio, anche in cantieri mobili o temporanei.
Differenze tra PSC e POS
PSC e POS sono entrambi documenti che contengono una valutazione dei rischi nel cantiere.
Il POS è compilato dal titolare dell’impresa a cui è stata affidata l’esecuzione dei lavori e determina la gestione lavorativa dei cantieri.
Il PSC descrive, invece, le singole fasi operative stabilendo per ognuna un fattore di rischio e individuando specifiche azioni per la riduzione o eliminazione dei pericoli. Il documento, come detto in precedenza, viene redatto dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione (CSP).
Come scrivere un PSC per l’edilizia
Un PSC per l’edilizia deve sempre contenere le seguenti informazioni:
- identificazione e descrizione dell’opera;
- elenco di tutti i soggetti responsabili della sicurezza in cantiere con i nominativi del responsabile dei lavori, del CSP, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi;
- una valutazione dei rischi concreti, ovvero, un’analisi dettagliata dei fattori di rischio e pericolo con conseguenti soluzioni organizzative e progettuali per ridurre il rischio;
- elenco delle azioni e prescrizioni per prevenire infortuni e incidenti;
- modalità di comunicazione interna in caso di incidenti/infortuni, quindi intervento di pronto soccorso;
- stima dei costi necessari per garantire il massimo livello di sicurezza in cantiere.
La presentazione del PSC deve sempre essere accompagnata dai disegni e dalle tavole tecniche del progetto, oltre a una planimetria completa del cantiere e una descrizione delle sue caratteristiche, ovvero, disposizione dei servizi igienici, presenza di eventuali pericoli esterni, struttura impiantistica (idrica e gas), ubicazione degli impianti di messa a terra, aree di circolazione mezzi, zone di carico/scarico materiali.
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