Project management e BIM 4D e 5D fase di esecuzione
Nel precedente articolo ci siamo occupati, oltre alle figure del BIM, della gestione di tempi e costi nella fase di progettazione. In questo articolo invece, facciamo una riflessione per quanto riguarda la parte dell’esecuzione dei lavori, senza tralasciare il delicato momento dell’offerta economica di una gara pubblica e/o privata.
La formulazione dell’offerta
Avere un database congruente di tipo aziendale con tutte le lavorazioni analizzate, tipiche del soggetto economico che le pone in opera, risulta per un ufficio gare evoluto un passo fondamentale. È ora infatti di abbandonare la logica dei file sparsi nei varie cartelle dei pc aziendali. Produrre un’offerta economica sostenibile significa rendere i dati disponibili, una volta lavorati (offerte economiche dai fornitori di materiali, subappaltatori, o prestatori d’opera), a tutta una serie di figure aziendali (ufficio acquisti, ufficio mezzi, capo cantieri ecc.) che, rispettando una buona pratica di project management rappresentano, da un lato la lesson learned (lezione appresa) della fase di studio della gara che può essere utile per altre offerte, dall’altro è di fatto il lavoro di base, sulla scorta del quale si dovrà operare in caso l’offerta risulti la migliore sul mercato. Partire da questi dati per redigere un budgetrappresenta un passo avanti notevole, con un risparmio di tempi e costi per l’azienda.
La fase di esecuzione
La gestione dei tempi (4D) e dei costi (5D) di una commessa edile, in Italia, è uno dei punti chiave di tutto il processo produttivo del comparto, infatti, così come non siamo abituati a redigere il budget per effettuare un corretto monitoraggio e controllo, non teniamo in considerazione i rischi derivanti da una errata gestione della commessa. Il BIM ed il Project Management risultano essere strumenti e metodologie fondamentali, in quanto se da un lato il BIM produce informazioniil project management, con la sua metodologia e le sue declinazioni, ci aiuta a gestire questo enorme flusso di dati.
In fase di esecuzione, il monitoraggio e controllo dei tempi e dei costi, oltre ad essere integrato, risulta assolutamente agevole con pochissima dispersione di informazioni. Le buone pratiche, mutuate dal Project Management ci aiutano dopo aver fatto una buona programmazione ad affiancare alle sole logiche contabili attuali (libretto delle misure, registro di contabilità, stato avanzamento lavori, certificato di pagamento) tutto quella parte essenziale nel monitoraggio di una commessa che, in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi purtroppo ancora manca, soprattutto per quanto riguarda la P.A.
Stimare i tempi in automatico
Un altro passo importante grazie alla percentuale della manodopera presente nei prezzari, o di altre informazioni evolute, è quella di stimare i tempi in maniera “quasi” automatica, dopo aver importato il file .ifc ed averlo legato alle varie voci, stimarne i tempi di realizzazione rimane un esercizio di sequenzializzazione ed ottimizzazione, magari attraverso lo studio del Critical Path Mode.
Con il BIM avendo collegato gli articoli di elenco prezzi e le relative misurazioni potremmo avere anche degli stati di avanzamento visuali, attraverso i quali, in maniera automatica ricostruire il modello digitale ed avere così degli as build assolutamente congruenti alla realtà. I vantaggi che ne derivano sono, anche in questo caso molteplici, proviamo ad immaginare ad esempio cosa succede quando la non tempestività delle informazioni crea lo slittamento dei tempi e dei relativi costi. Tali modelli digitali, ci consentono, tramite l’earned value management, di apprezzare gli indici ad esempio CPI (costi) e SPI (tempi) anche in maniera visuale, riuscendo così a farci capire il perché e dove si sta spendendo troppo o dove si è in ritardo. In realtà si possono usare, per quanto riguarda i tempi, anche altri metodi di tipo earned, ovvero l’earned scheduled che ci sonsente in manierà piu precisa di tenere sotto controllo gli eventuali ritardi.
Le tecniche evolute di pianificazione
Una riflessione va fatta, una volta programmate con il budget, nei confronti delle risorse elementari (manodopera, materiali e noli) che, per le imprese di costruzioni, sono il vero e proprio motore della produzione in cantiere pertanto l’interesse di gestirle al meglio senza sfridi (se non quelli programmati) o ancor peggio senza sprechi, risulta fondamentale.
Anche in questo caso, così come la progettazione, l’esecuzione può benificiare di tecniche evolute di PM come ad esempio quelle del Lean Construction che ci aiuta, con il suo LPS® (last planner system) nell’ottimizzazione della ri programmazione fatta “just in time”(settimana per settimana) oppure con LBS® (located Based System) per agevolare ad esempio la posa in opera dei semilavorati in più punti della stessa struttura nella stessa giornata.
Verso una responsabilità digitale dei manager
In questo periodo di transizione ricoprire incarichi da Direttore Tecnico dell’impresa edile o magari da Direttore Generale nel mondo delle costruzioni non è cosa semplice. Attanagliati da un mercato sempre più competitivo e da modelli di digitalizzazione che, anche a livello legislativo, iniziano a traguardare verso scenari futuri, spesso guardandosi attorno si ritrovano a dover ripensare le loro organizzazioni ed i relativi approcci in maniera completamente diversa. Trovare la giusta alchimia tra innovazione hardware/software e la formazione nel digitale, ha alla base un cambiamento di cultura e di approccio che non si risolve in poco tempo. Iniziare un percorso quindi, potrebbe significare ripensare le proprie organizzazioni in maniera tale da farle diventare resilienti. Perché se da un lato c’è la necessità di mantenere un know how che rappresenta il core business dei soggetti economici dall’altro c’è l’esigenza di metterlo a fattor comune ed esaltarlo verso un approccio digital & smart, senza perdere qualità, tempo e soldi.
In un momento di cambiamento come questo dovremmo impegnarci al massimo (Legislatori, Ordini Professionali, software house, ecc) per dare il via a questa “rivoluzione digitale” che presta il fianco ad una gestione più trasparente nella parte della comunicazione e maggiormente evolutiva/collaborativa per la parte professionale.