Project management e BIM 4D e 5D un passaggio obbligato

19.11.2019 - Tempo di lettura: 2'
Project management e BIM 4D e 5D un passaggio obbligato

Nell’applicazione del BIM la pianificazione dei costi e dei tempi attinge a piene mani dalla metodologia del Project/Program management ed in particolar modo dalla parte delle aree di conoscenza di gestione dei tempi, costi, rischi, comunicazioni, integrazione e riserve.


Quali sono i punti di contatto ed i sistemi di collaborazione tra le figure che operano secondo queste nuove metodologie?

Questa volta analizzeremo come e dove il Project Management e il BIM Building Information Modelling si incontrano, si aiutano e creano un punto focale di innovazione nella filiera delle costruzioni.

Le figure professionali dedicate al BIM

Iniziamo analizzando le figure dedicate al BIM secondo la norma 11337 e quelle dedicate al project management. Le figure dedicate alla gestione digitale dei processi informativi nelle costruzioni sono tre e sono di due tipi, le prime due operano a livello gestionale e l’altra è di livello operativo. Nella parte gestionale individuiamo il gestore delle informazioni (BIM manager), ed il coordinatore delle informazioni, (BIM coordinator). Nella parte operativa invece domina il modellatore delle informazioni per i modelli grafici, ovvero il BIM Specialist. Il Gestore delle informazioni cura la redazione del capitolato Informativo e/o dell’offerta ed è la figura di riferimento per il coordinatore, viene interpellato dal gestore di commessa ovvero project manager per la rendicontazione degli stadi di progettazione. Il coordinatore delle informazioni, la seconda figura gestionale, cura la corretta applicazione delle regole generali stabilite dal gestore e definisce eventuali specifiche informative della commessa. Effettua tutte le operazioni di coordinamento e ne riceve i risultati, partecipa in tutte le riunioni di coordinamento che interessano gli stessi modelli, dirige lavoro dei modellatori, opera quindi in stretta collaborazione con il gestore di commessa ovvero il PM. Infine, c’è il modellatore dell’informazione per i modelli grafici (BIM Specialist o BIM Modeller), figura operativa che cura la redazione l’aggiornamento degli oggetti e dei modelli e l’estrazione degli elaborati dagli stessi. Lavora in stretta collaborazione col coordinatore al quale riporta ogni accadimento rilevante ai fini del processo informativo.

La fase di Progettazione

La norma rapporta quindi le prime due figure di tipo gestionale dominanti del BIM in fase di progettazione a colui che deve avere tutti i requisiti del ciclo intero di un progetto che va dalla programmazione all’affidamento dei servizi di progettazione alla gara d’appalto fino all’esecuzione ed alla chiusura ovvero il project manager che per un’opera pubblica ad esempio deve essere il Responsabile Unico del Procedimento.

Il Building information modelling, con il suo sistema di gestione delle informazioni è essenzialmente votato alla collaborazione di tutti i progettisti interessati al design ed alla sicurezza, impatta in maniera decisiva e positiva su due aree tematiche del project management ovvero sull’integrazione e sulla comunicazione. Ricordiamo che il project manager passa il 70% c.ca del suo tempo dedicato al progetto a comunicare. Riuscendo nella progettazione BIM ad avere un modello, pieno di informazioni sarà quindi più semplice individuare quali possano essere i rischi in fase di esecuzione dell’opera, riuscendo così a valutarne l’impatto e la probabilità di accadimento. Il modello BIM quindi, inizia ad avvicinare sempre più il mondo delle costruzioni all’industria 4.0 in quanto, seppur virtuale, il prodotto (la progettazione) rappresenta un vero e proprio prototipo digitale di tipo industriale.

La parte 4D e 5D del BIM

Il BIM 4D e 5D riesce ad agevolare e completare la fase di progettazione che impatta sulla programmazione avendo come processi di input il file .IFC e come output il computo metrico estimativo derivante dalla progettazione parametrica, i tempi di esecuzione raggruppati per Work Package (Pacchetti di lavoro) ed i costi, che spalmati nel tempo generano una curva ad S e la baseline dei costi o budget di cantiere. Purtroppo gli abachi, con le informazioni non grafiche che vengono esportati dai vari software di progettazione da soli non bastano. Riuscire quindi ad importare uno o più file IFC dello stesso modello federato, in un software che consenta poi di gestire, in fase di esecuzione, la pianificazione dei tempi e dei costi diventa di fondamentale importanza. L’oggetto parametrico (architettonico, strutturale, impiantistico etc.) dovrà essere legato ad una lavorazione (da prezzario -> elenco prezzi -> Analisi dei costi) e a una stima dei tempi (Gantt) in maniera anch’essa parametrica.

LOD e QTO

Le variazioni e le fasi, di progettazione che si sviluppano attorno ad un modello BIM tramite il LOD (Livello di Dettaglio) devono essere legate per la parte documentale QTO (Quantity Take Off) ad una misurazione che a sua volta è legata ad un WP in una WBS che ne definirà i tempi. Ad esempio, in un progetto preliminare (LOD 200) per un elemento in cemento armato possiamo “accontentarci”, di una incidenza a metro cubo di calcestruzzo dei kg di acciaio occorrenti per l’armatura indicatici dal progettista. Nella fase computazionale quindi, fin dalle prime stime, legheremo l’oggetto parametrico ad una lavorazione, questo legame rimarrà fisso a tutto vantaggio delle future variazioni dimensionali e di approfondimento progettuale, come ad esempio quando ci verrà fornito lo spartito dei ferri del progetto esecutivo (LOD 400) avendo infine la possibilità di proiettarne i benefici futuri tramite gli As Build al Facility Management (LOD 500).

In realtà, in riferimento alla progettazione, la programmazione della stessa beneficia di tecniche evolute di project management per questioni di ambiente virtuale e del fatto che i continui cambiamenti e studi dei modelli necessitano di tecniche “agili” di project management, per evitare rilavorazioni inutili. Si auspica che presto si inizino ad usare veri e propri modelli computazionali (sono cosa diversa dal QTO) che agevoleranno tutte le fasi di input e output della progettazione. Partendo dal BEP (Building Execution Plan) infatti la parte progettuale diventa esponenzialmente cruciale per tutte le successive fasi. Nel prossimo articolo ci occuperemo della fase di esecuzione.

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