Nuovo codice dei contratti e BIM: Un nuovo approccio gestionale
Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici introduce il concetto di “gestione informativa”, tale approccio rappresenta un passo avanti significativo rispetto alla mera modellazione e pone l’accento sull’attività di gestione dei dati e delle informazioni per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Guardando al futuro, il punto di vista si sposta sull’adozione di strumenti BIM evoluti in chiave gestionale che consentono di sfruttare appieno i vantaggi della gestione informativa e di migliorare la qualità e l’efficacia nell’intero processo costruttivo.
PREMESSA
In un mondo in costante evoluzione, il ricorso al digitale sembra essere la soluzione per affrontare le situazioni complesse: ma è davvero così?
Oggi più che mai, la complessità delle sfide che affrontiamo e le dinamiche del mercato ci spingono verso la digitalizzazione come necessità imprescindibile, tale tendenza sta permeando tutti i settori lavorativi, compreso quello delle costruzioni. Anche il settore pubblico, attraverso disposizioni legislative, ci sta costringendo ad andare verso questa direzione e, in questo contesto, il BIM (Building Information Modelling) sta diventando sempre più protagonista indiscusso della nostra realtà.
Il BIM è un approccio che offre numerosi vantaggi nel processo di progettazione, costruzione e gestione di edifici e infrastrutture, grazie all’utilizzo di modelli digitali tridimensionali permette una visione apprezzabile e immediata dell’opera, cosa impensabile fino a qualche tempo fa! Prima, l’opera era solo nella mente del progettista e rappresentata in elaborati grafici o modelli fisici limitati: ora, il BIM consente una visione del progetto a 360° da condividere e discutere con tutti i collaboratori.
Tuttavia, nonostante i vantaggi e le potenzialità incredibili offerte dal BIM, il suo utilizzo non è ancora ampiamente diffuso in tutte le fasi del processo edilizio. Spesso, questo nuovo modo di lavorare si ferma alla fase di progettazione e più difficilmente viene utilizzato durante la fase di costruzione e gestione dell’appalto, salvo che per la documentazione finale “as-built”.
Una delle ragioni può essere la complessità e la resistenza al cambiamento all’interno del settore delle costruzioni: l’adozione del BIM richiede investimenti in formazione e infrastrutture tecnologiche, ma anche un cambiamento culturale che promuova la collaborazione e la condivisione delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti.
Il Nuovo Codice degli Appalti può rappresentare un passo avanti significativo in questa direzione.
Nuovo codice degli appalti: digitalizzazione e BIM
Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs 31 marzo 2023 n. 36) – in vigore dal 1° Aprile 2023 assumerà efficacia dal 1° luglio 2023 con un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023 – introduce disposizioni che consolidano e potenziano l’orientamento del settore delle costruzioni verso la digitalizzazione e l’adozione del BIM, dedicando a questi argomenti ampio spazio ed ulteriori step per la loro attivazione: 1° gennaio 2024 e 1° gennaio 2025.
Le tempistiche per l’attuazione sono molto brevi e, dunque, per evitare di arrivare impreparati alla scadenza è necessario comprendere immediatamente cosa occorre fare!
E allora, cominciamo a vedere quali obblighi ci impongono le disposizioni di legge e cosa dobbiamo fare per poter adempiere, per poi andare oltre il mero adempimento normativo e cercare di comprendere, appieno, cosa comporta l’approccio digitale nel settore delle costruzioni e quali innovazioni richiede.
Adozione di software per la gestione del processo edilizio
A partire dal 1° gennaio 2024 dovranno essere attivi gli aspetti legati alla digitalizzazione, che coinvolgeranno l’utilizzo di strumenti e tecnologie digitali nel ciclo di vita degli appalti pubblici. Ciò significa che le amministrazioni pubbliche dovranno adottare soluzioni digitali per semplificare e migliorare la gestione delle diverse fasi del processo edilizio, il tutto in base alle specifiche disposizioni operative sancite nell’allegato I.9 che vedremo più avanti.
Obbligatorietà e volontarietà del BIM per gli Appalti Pubblici
Successivamente, dal 1° gennaio 2025 l’uso del BIM diventerà obbligatorio per gli appalti pubblici, in particolare, l’articolo 43 “Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni” – interamente dedicato all’adozione del BIM – ne stabilisce l’obbligatorietà per la progettazione e la realizzazione di nuove costruzioni e per gli interventi su edifici esistenti con un importo a base di gara superiore a 1 milione di euro, escludendo interventi di ordinaria manutenzione, salvo quelli in cui siano già in uso metodi e strumenti di gestione informativa digitale.
Tuttavia, l’uso del BIM non è solo obbligatorio, ma anche volontario! Il comma 2 dell’articolo 43 mira ad incentivare l’uso del BIM al di fuori dei limiti di obbligatorietà, consentendo alle stazioni appaltanti di premiare l’utilizzo del BIM nella documentazione di gara, rafforzando così l’obiettivo del legislatore di tutelare l’interesse pubblico.
C’è da considerare che, come sempre, la legge è scritta per la pubblica amministrazione, a cui rivolge una serie di regole e adempimenti da osservare ma, di rimbalzo, coinvolge tutti gli operatori del settore delle costruzioni che partecipano ai processi delle PA, per i quali diventa importante comprendere come queste disposizioni influenzeranno le loro attività e come potranno adeguarsi alla trasformazione digitale.
Disposizioni operative del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici
Il Nuovo Codice, non si limita solo ad impartire obblighi di legge ma, fornisce anche disposizioni operative attraverso i suoi allegati. In particolare, l’allegato I.9 “Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni” definisce le modalità e i termini per l’adozione del BIM nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici di lavori. Queste disposizioni coinvolgono le stazioni appaltanti, le figure preposte alla direzione e al controllo e, indirettamente, l’impresa di costruzioni (appaltatore) che deve adeguarsi agli stessi addetti metodi e strumenti.
Solo per citarne alcuni, gli adempimenti cui le stazioni appaltanti (SA) devono sottostare prima di adottare processi per la gestione informativa digitale nei procedimenti tecnico-amministrativo includono:
- la formazione specifica del personale;
- l’acquisizione di hardware e software adeguati;
- l’adozione di un atto organizzativo con procedure di gestione e controllo;
- la nomina di figure professionali qualificate;
- l’uso di ambienti di condivisione dei dati e piattaforme interoperabili;
- la predisposizione di capitolati informativi per l’affidamento dei servizi di progettazione e per l’appalto dei lavori, ecc.
L’attenzione prestata a questi aspetti rappresenta una novità significativa, l’obiettivo è garantire che le stazioni appaltanti siano in grado di gestire efficacemente e adeguatamente la transizione verso l’utilizzo del BIM nei contratti pubblici di lavori.
Nuovo Codice dei Contratti Pubblici ed esecuzione dei lavori
Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, non si limita solo all’ambito della progettazione ma, pone anche un forte accento sull’esecuzione dei lavori, aspetto sinora poco enfatizzato!
Con l’obiettivo di arrivare al “risultato” – in linea con i principi enunciati dal Codice – disciplina le attività di direzione lavori e controllo tecnico-contabile prevedendo, anche a carico del Direttore dei Lavori, l’uso di metodi e strumenti di gestione informativa digitale, individuando le modalità con cui svolge le sue attività utilizzando piattaforme digitali, al fine di garantire trasparenza e semplificazione.
L’allegato I.9 disciplina, anche, il coordinamento, la direzione e il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione dei contratti pubblici, prevedendo la possibilità di utilizzare metodi e strumenti di gestione informativa digitale. Nel caso in cui il Direttore dei Lavori non possieda le competenze necessarie, è prevista la nomina di un coordinatore dei flussi informativi all’interno del suo ufficio.
Tale disposizione implica l’introduzione di figure adeguatamente qualificate non solo a carico della stazione appaltante ma, anche, a carico della Direzione Lavori.
Inoltre, sono previste precise disposizioni anche per il collaudo finale o le verifiche di conformità, che incontrano l’obbligo dell’affidatario (cioè l’impresa) di consegnare il modello informativo dell’opera realizzata (cosiddetto “as-built”) per consentire la successiva gestione del ciclo di vita dell’immobile o dell’infrastruttura. La verifica di questo modello rientra tra le attività di collaudo e verifica di conformità e coinvolge anche il Collaudatore.
È evidente che, le modalità di espletazione di tali attività coinvolgono non soltanto le figure preposte dalla stazione appaltante ma, anche, l’impresa appaltatrice che, per quanto non direttamente investita dall’obbligo di legge, dovrà, necessariamente, parlare la stessa lingua e dotarsi di uno stesso “mindset” di gestione informativa digitale.
Ciò significa che per implementare tali disposizioni, sarà necessario affrontare la gestione dell’appalto attraverso la pianificazione e la programmazione delle attività, identificando le risorse necessarie in base alle produzioni attese e ai relativi costi. Saranno adottati strumenti BIM evoluti in chiave gestionale come il 4D per la pianificazione, la gestione e il controllo dei tempi di costruzione integrati al modello BIM, il 5D per il monitoraggio dei costi relazionati al modello BIM e le ulteriori dimensioni, fino al 7D per l’analisi della sostenibilità dell’opera in termini ambientali, sociali ed economici, particolarmente rilevante per gli interventi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Questa organizzazione dei dati consentirà di ottenere indicatori utili non solo nella fase preventiva ma, anche, nel monitoraggio e controllo dell’avanzamento dell’appalto. L’uso di protocolli comuni renderà questi strumenti utili sia per la stazione appaltante che per l’appaltatore, permettendo il monitoraggio e il controllo dei tempi e delle produzioni per la contabilizzazione delle opere realizzate.
Nel caso in cui si verifichino scostamenti rispetto alle previsioni attese, come ad esempio ritardi nei tempi e nelle produzioni, facilmente, sarà possibile effettuare simulazioni dinamiche per valutare differenti scenari e adottare eventuali azioni correttive.
Tutto ciò implica una condivisione trasparente di dati e informazioni costantemente aggiornati a disposizione su piattaforme interoperabili, organizzati secondo protocolli gestionali condivisi.
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Nuovo Codice dei Contratti Pubblici e affidamento degli appalti
Ulteriori disposizioni dell’allegato I.9 regolano le procedure per l’affidamento della progettazione e dell’appalto dei lavori, nonché le regole contrattuali.
Tra queste, in capo alla SA ed all’impresa affidataria, rilevano: la disponibilità della documentazione di gara nell’ambiente di condivisione dei dati in formati digitali coerenti con il contenuto dei documenti ed il capitolato informativo, la presentazione di un’offerta di gestione informativa in risposta al capitolato informativo da parte delle imprese in gara, la predisposizione di un piano di gestione informativa da parte dell’impresa affidataria da sottoporre all’approvazione della SA, la consegna di tutti i contenuti informativi nell’ambiente di condivisione dati della SA, la gestione e il coordinamento dei dati a cura dell’impresa affidataria nel rispetto del capitolato e del piano di gestione informativa, l’attività di verifica della progettazione, ecc.
Per quanto riguarda le regole di prevalenza dei documenti contrattuali, fino all’introduzione obbligatoria del BIM, la prevalenza contrattuale dei contenuti informativi è definita dalla loro esplicitazione negli elaborati grafici e documentali: se non vi è coerenza tra il modello informativo e la documentazione grafica tradizionale, viene considerata valida quella tradizionale. A decorrere dall’introduzione obbligatoria del BIM, la prevalenza contrattuale dei contenuti informativi sarà definita dai modelli informativi che assumeranno piena validità a tutti gli effetti.
È interessante notare che il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici – in linea con i principi enunciati – valorizza il concetto di “trasparenza”, peraltro già insito nel BIM. Fino ad oggi, nonostante i lavori appaltati in BIM, la trasparenza è stata in parte vanificata poiché i contenuti informativi del modello sono stati resi attraverso elaborati grafici e documenti che hanno prevalso. Oggi, invece, con l’introduzione obbligatoria del BIM secondo il nuovo codice, la prevalenza contrattuale sarà data dai contenuti informativi definiti dai modelli informativi, a vantaggio di una base contrattuale condivisa tra le parti, coerente e trasparente.
L’approccio gestionale delle informazioni
L’adozione del BIM – seppur dettata da un’imposizione legislativa – ha come fine quello di razionalizzare le attività di progettazione, verifica e controllo, migliorandone l’efficienza e la funzionalità. L’obiettivo è quello di ottenere progetti più accurati, coerenti e completi, che rappresentino adeguatamente l’opera da realizzare nel suo contesto costruttivo ed operativo.
È infatti noto che, durante l’esecuzione di un contratto d’appalto, troppo spesso si verificano difficoltà operative che possono portare a maggiori costi, ritardi o, in alcuni casi, anche a opere incomplete. In molti casi, queste implicazioni sono indotte da “errori” o “imperfezioni” progettuali che, sebbene formalmente non dovrebbero esistere (in quanto il progetto esecutivo per legge è perfetto!), nella pratica vengono puntualmente riscontrati sul campo dagli operatori del settore.
Ecco che, allora, viene introdotto il BIM come strumento digitale obbligatorio per affrontare e risolvere tali problematiche al fine di tutelare gli investimenti pubblici. È, infatti, ampiamente riconosciuto che il BIM non sia solo uno strumento di modellazione 3D ma una metodologia che ottimizza i processi di pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione dell’opera nell’intero ciclo di vita.
L’imposizione legislativa ha spinto il settore delle costruzioni in questa direzione, apportando miglioramenti significativi soprattutto nell’ambito progettuale. Tuttavia, nel campo dell’esecuzione dei lavori l’adozione del BIM non ha avuto lo stesso impulso, nonostante l’introduzione di appalti in BIM, la redazione di capitolati informativi, la creazione di piattaforme digitali per la condivisione dei progetti e la richiesta di “as-built” in BIM, a livello operativo c’è ancora molto da fare.
In questo senso, l’approccio al BIM suggerito dal Nuovo Codice dei Contratti Pubblici compie un significativo passo avanti! Introducendo il concetto di “gestione informativa” che va oltre gli strumenti elettronici e la mera modellazione – declinazione utilizzata nel vecchio codice – e si concentra sull’attività di gestione dei dati e delle informazioni per raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’uso del termine “gestione informativa” – sicuramente più in linea con le norme internazionali BIM (UNI EN ISO 19650) che regolano la gestione delle informazioni e i processi di collaborazione e condivisione delle stesse durante l’intero ciclo di vita – implica la gestione dei dati e delle informazioni come parte di un processo gestionale. Si tratta di organizzare e gestire i dati e le informazioni in modo strutturato, in modo che siano leggibili da software specifici e siano utilizzabili per prendere decisioni informate: questo richiede una sinergia tra competenze tecniche, gestionali e informative.
Integrare Dati & Management prevede, infatti, il coinvolgimento di figure tradizionali del settore delle costruzioni insieme a nuovi profili professionali specifici per la gestione informativa.
Direttori Tecnici di Cantiere
Le figure tradizionali, come i Direttori Tecnici di Cantiere, portano con sé competenze tecniche e costruttive consolidate nel settore: queste figure hanno una profonda conoscenza delle pratiche e dei processi di costruzione e svolgono un ruolo chiave nella conduzione delle attività sul cantiere.
Project Manager
I Project Manager apportano competenze gestionali essenziali per la pianificazione, il coordinamento e il controllo dei progetti di costruzione: queste figure – spesso coincidenti con quelle tecniche e meglio identificate come Construction Project Manager – si occupano della gestione delle risorse, dei tempi, dei costi e della qualità del progetto, assicurando che venga raggiunto il risultato desiderato.
BIM Manager
Infine, il BIM Manager è fondamentale per la gestione informativa: questi professionisti coordinano l’utilizzo degli strumenti e delle tecnologie BIM, e facilitano la comunicazione tra le diverse figure coinvolte nel progetto.
Nel contesto generale del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici e dei principi enunciati – tra cui spicca il principio di risultato – è importante, quindi, sottolineare l’intento di incentivare l’uso del BIM e sfruttarne appieno i vantaggi non solo nella fase di progettazione, ma anche durante l’esecuzione dei lavori, al fine garantire il risultato e realizzare la costruzione nel pieno rispetto dell’interesse pubblico.
IN CONCLUSIONE
In un mondo dove il digitale è pubblicizzato come la soluzione che ti permette di svolgere il tuo lavoro facilmente e con minor fatica, il BIM non fa eccezione!
Abbiamo intrapreso la strada della digitalizzazione nella convinzione che questa ci consente di fare le cose meglio e più velocemente, di lavorare meno e con più calma ma, è evidente che questa non è la visione giusta!
Dobbiamo invece comprendere il fatto che, la digitalizzazione porta con sé trasformazioni che incidono sul nostro modo di vivere e lavorare e che, dovremmo considerarla come un fattore di potenziamento dei sistemi e delle persone, piuttosto che limitarla a un semplice strumento per ottimizzare i processi o sostituire ruoli.
Abbiamo vantaggi e potenzialità incredibili a disposizione: dobbiamo solo saperli sfruttare!
Ci piace pensare che un nuovo modo di progettare e gestire il processo costruttivo non debba venire imposto per legge ma – forte dei suoi numerosi vantaggi – deve poter affermarsi a tutti i livelli perché ritenuto, oggettivamente, non solo più efficiente e performante ma di utilità e di supporto per le realtà professionali ed imprenditoriali del settore.
La trasformazione digitale e l’adozione del BIM comportano, per il settore delle costruzioni, sfide e cambiamenti significativi che incidono profondamente sul modo di lavorare e che devono essere affrontati con urgenza.
Le amministrazioni pubbliche, conformemente al codice, saranno tenute ad adottare soluzioni digitali per semplificare e migliorare la gestione delle diverse fasi del processo edilizio, con utilizzo di strumenti e tecnologie digitali per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli appalti pubblici.
Gli operatori del settore delle costruzioni, quindi, dovranno adeguarsi a questa trasformazione digitale. Sarà necessario acquisire competenze nell’utilizzo di strumenti digitali, come software BIM, per collaborare efficacemente con le amministrazioni pubbliche e altri attori del settore.
Per sfruttarne appieno i benefici, è fondamentale investire nelle risorse necessarie e promuovere una mentalità aperta al cambiamento. La digitalizzazione nel settore delle costruzioni rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza, la collaborazione e la gestione degli edifici, ma richiede un impegno da parte di tutti gli attori coinvolti.
È consigliabile che gli operatori del settore si mantengano aggiornati sulle direttive e le linee guida fornite dalle amministrazioni pubbliche riguardo all’implementazione della digitalizzazione e del BIM. È possibile partecipare a workshop, corsi di formazione o cercare consulenza specializzata per comprendere meglio come prepararsi e adattarsi a questa trasformazione digitale nel settore delle costruzioni.