Obbligo di BIM: ACDat e implicazioni sulla direzione tecnica

Dal 1° gennaio 2025, negli appalti pubblici di importo superiore a 2 milioni di euro è obbligatorio il ricorso al BIM, vale dire la gestione digitale condivisa delle informazioni riguardanti il ciclo di vita delle costruzioni dalla fase di progetto a quella di demolizione.
L’ACDat, costituisce la parte integrante e fondamentale di tutto il processo BIM (Building Information Modeling), rappresentando l’ambiente digitale condiviso e collaborativo in cui tutti gli attori del progetto condividono i dati, le informazioni ed i documenti in tempo reale.
La gestione delle informazioni avviene per mezzo di tali innovative piattaforme collaborative che costituiscono uno spazio digitale all’interno del quale tutte le informazioni devono essere condivise.
Le Stazioni Appaltanti, pertanto, in attuazione dell’obbligo normativamente imposto, dovranno procurarsi e dotarsi di uno specifico ambiente di condivisione dati atto a garantire l’inserimento delle informazioni ed una gestione efficace ed efficiente delle stesse.
Tale Ambiente di Condivisione, in base alle previsioni legislative, deve essere dotato, e non potrebbe essere altrimenti in considerazione dei sempre più insistenti rischi di fuoriuscita e/o sottrazione, di adeguati e specifici requisiti di sicurezza e protezione dei dati inseriti.
Lo scopo principale di tale piattaforma è quello di evitare, o quanto meno limitare, la possibilità di dispersione dei flussi informativi fra i diversi attori coinvolti nell’appalto pubblico.
Obbligo di BIM: Cos’è l’ACDat e il ruolo del Direttore Tecnico
L’Ambiente di Condivisione Dati (ACDat o CDE) è, in altre parole, una piattaforma collaborativa a cui tutti i soggetti dell’Appalto pubblico possono accedere e in cui vengono inseriti e condivisi in assoluta sicurezza i dati e tutte le informazioni relative al progetto.
Il Direttore Tecnico, figura chiave nella supervisione e gestione del cantiere specialmente per quel che attiene la sicurezza, è al pari delle altre figure protagoniste dell’appalto pubblico direttamente interessato dal nuovo obbligo.
Per questa figura professionale l’ACDat offre strumenti avanzati per:
- permettere il monitoraggio delle attività di cantiere: grazie all’aggiornamento costante e all’accesso immediato alle informazioni, il Direttore Tecnico può verificare la conformità dei lavori ai requisiti tecnici e normativi;
- la Gestione dei dati di sicurezza: l’integrazione di informazioni relative alla sicurezza nel modello BIM consente di monitorare e gestire in maniera dinamica tutti i rischi associati alle attività di cantiere.
L’ACDat, a ben vedere, rivoluziona il modo in cui il Direttore Tecnico si approccia alla sicurezza in cantiere, aumentando il livello di controllo e migliorando la prevenzione dei rischi.
Tra i principali benefici si registrano:
- la possibilità di Simulazione dei rischi: attraverso la modellazione 3D è possibile analizzare, prevedere e prevenire tutti potenziali rischi a partire finanche dalle fasi progettuali, riducendo al minimo il rischio di verificazione di incidenti nella successiva fase di esecuzione;
- i Piani di Sicurezza Dinamici: La possibilità di aggiornare e condividere i piani operativi di sicurezza (POS) e i piani di sicurezza e coordinamento (PSC) in tempo reale facilita il coordinamento tra le imprese coinvolte con la benefica conseguenza, anche in tal caso, di poter ridurre i rischi connessi alle lavorazioni;
- le Tecnologie di supporto: l’utilizzo di strumenti come sensori IoT e droni, integrati nel sistema ACDat, consente un monitoraggio costante e dettagliato delle condizioni del cantiere, nonché di condividere tutte le informazioni contestualmente tra i vari soggetti interessati, migliorando la reattività di fronte a situazioni di emergenza.
Nel contesto dell’ACDat, il ruolo del Direttore Tecnico è in continua evoluzione, sempre più complesso e interconnesso.
Oltre alle tradizionali responsabilità di verifica e coordinamento, il Direttore Tecnico è tenuto a:
- garantire la corretta implementazione delle misure di sicurezza attraverso il sistema ACDat;
- promuovere, nell’ambito delle proprie competenze, la cooperazione tra i vari attori del cantiere per l’ottimizzazione dei processi e il rispetto delle normative;
- monitorare le attività in tempo reale, avvalendosi delle tecnologie digitali messe a disposizione dal sistema.
Obbligo di BIM: Cos’è l’ACDat e il ruolo di Coordinatore della Sicurezza
Nell’ipotesi in cui il Direttore Tecnico assuma anche il ruolo di Coordinatore della Sicurezza, figura incaricata del coordinamento delle imprese impegnate nei lavori, come previsto dall’articolo 90 del D.Lgs. n. 81/2008, egli sarà chiamato a svolgere i compiti previsti per il coordinatore in fase di progettazione, elencati nell’articolo 91 dello stesso decreto.
A ben vedere, con l’introduzione dell’ACDat e il suo utilizzo obbligatorio, tali attività assumono una nuova dimensione digitale, che ne amplifica l’efficienza e la precisione. Nello specifico, il Coordinatore dovrà:
- redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) per garantire la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, integrandolo nell’ACDat per permettere aggiornamenti in tempo reale e una condivisione immediata con tutti gli attori del progetto;
- elaborare il fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, contenente informazioni utili per prevenire e proteggere dai rischi i lavoratori, che, attraverso l’ACDat, diventa accessibile e costantemente aggiornabile durante le fasi operative;
- coordinare l’applicazione delle disposizioni previste dall’articolo 90, comma 1, D.Lgs. n. 81/2008, utilizzando strumenti digitali per garantire l’integrazione delle misure di sicurezza con le scelte architettoniche, tecniche e organizzative, ottimizzando la pianificazione delle diverse fasi di lavoro attraverso l’ACDat.
Nella fase di esecuzione, poi, il Direttore Tecnico con funzioni di Coordinatore della Sicurezza dovrà verificare l’attuazione e l’idoneità del PSC, sfruttando le potenzialità offerte dall’ACDat per monitorare in tempo reale le attività in cantiere.
I compiti previsti dall’articolo 92 del D.Lgs. n. 81/2008, resi più efficaci dall’uso dell’ACDat, includono:
- la verifica delle disposizioni del PSC e della corretta applicazione delle procedure di lavoro, con un aggiornamento continuo delle informazioni condivise tramite l’ACDat;
- il controllo dell’idoneità dei Piani Operativi di Sicurezza (POS) delle imprese esecutrici, semplificato dalla possibilità di accedere e analizzare i documenti digitalizzati e centralizzati nell’ACDat;
- l’organizzazione della cooperazione e del coordinamento delle diverse imprese interessate, utilizzando l’ACDat per facilitare la comunicazione e la trasparenza delle informazioni;
- il monitoraggio dell’attuazione degli accordi tra le parti sociali, con reportistica automatizzata e archiviazione digitale, finalizzata al miglioramento del coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza;
- la segnalazione di inosservanze al committente o al responsabile dei lavori, attraverso notifiche immediate e contestazioni documentate digitalmente nell’ACDat, con proposte di sospensione dei lavori, allontanamento delle imprese o risoluzione del contratto;
- la sospensione delle lavorazioni in caso di pericolo grave e imminente, facilitata dal monitoraggio in tempo reale di sensori IoT e strumenti collegati all’ACDat, che forniscono dati aggiornati per una rapida valutazione del rischio.
L’utilizzo dell’ACDat rappresenta, per tutti i motivi innanzi illustrati, un cambiamento significativo, consentendo al Direttore Tecnico e al Coordinatore della Sicurezza di operare con maggiore precisione e tempestività. La centralizzazione e la condivisione delle informazioni non solo migliorano la gestione della sicurezza, ma permettono anche di intervenire in modo efficace e proattivo, garantendo il rispetto delle normative e la tutela dei lavoratori.
L’introduzione dell’ACDat nel settore degli appalti pubblici rappresenta un passo decisivo verso una maggiore efficienza e sicurezza nei processi di progettazione e realizzazione.
Il Direttore Tecnico, in questa nuova realtà, diventa un attore strategico, capace di garantire l’integrazione tra tecnologia e normativa, contribuendo significativamente all’innalzamento degli standard qualitativi e di sicurezza delle opere pubbliche.
Il cambiamento imposto dal legislatore, però, impone un ripensamento concettuale e non solo tecnico della figura del Direttore Tecnico nell’ottica dell’innovazione e formazione.
Per essere in grado di poter sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’ACDat, il Direttore Tecnico deve, infatti, procedere all’acquisizione delle nuove competenze digitali e di specifica formazione sull’uso dei moderni sistemi BIM e ACDat e dei relativi software.
