Approvato il Nuovo Codice Appalti

30.03.2023 - Tempo di lettura: 1'

In vigore dal 1° aprile ma che avrà la sua efficacia solo a partire dal luglio 2023 il Nuovo Codice Appalti prevede alcune importanti novità che riguardano soprattutto l’obbligatorietà del BIM per tutti gli appalti sopra il milione di euro.

Parole d’ordine del nuovo codice sono semplificazione, qualità, risparmio e ottimizzazione. In primo luogo emerge quanto sia necessario snellire le procedure e la burocrazia e operare per rendere i cantieri più rapidi e realizzare le opere in tempi molto più contenuti. Questo però puntando sempre sulla qualità delle lavorazioni e dei processi rendendoli più fluidi e snelli.

I primi due capitoli del Nuovo Codice Appalti stabiliscono i due principi su cui si basa il provvedimento. Il primo è il “principio del risultato” che sottolinea l’importanza di difendere l’interesse pubblico per quanto riguarda gli affidamenti dei contratti e la loro esecuzione puntando sempre all’efficienza e basandosi sui principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Il secondo è il “principio della fiducia” che riguarda la pubblica amministrazione e le sue azioni che devono essere trasparenti e corrette. A questi fanno seguito altri principi che dettano le regole da seguire negli affidamenti degli appalti.

Punto importante che viene più volte sottolineata nel nuovo codice è il processo di digitalizzazione delle procedure che se attuato permetterebbe di risparmiare molto tempo. Si parla quindi della possibilità di avere una banca dati degli appalti con tutte le informazioni necessarie relative alle imprese che vi hanno partecipato permettendo quindi di non dover presentare nuovamente in occasione di ogni bando di gara tutte le documentazioni questo con un notevole risparmio di tempo e di costi oltre che una particolare attenzione all’ambiente. Tutti i dati saranno online e disponibili non solo per gli addetti ai lavori ma anche per tutti i cittadini all’insegna della trasparenza e della legalità.

In quest’ottica di maggiore digitalizzazione dei processi il Nuovo Codice punta molto sulla metodologia BIM e sottolinea che dal 1° gennaio 2025 i progetti sopra al milione di euro dovranno tutti essere progettati in BIM. Grande importanza quindi viene data alla gestione di dati e documenti in maniera digitale e si richiede espressamente nel codice che ogni stazione appaltante implementi un proprio ACDat (Ambiente di Condivisione Dati). Viene anche richiesto che le stazioni appaltanti attuino un piano di formazione del personale prima di avviare ogni procedimento di gara e abbiano all’interno della loro organizzazione un CDE Manager e almeno un BIM Manager.

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Le stazioni appaltanti dovranno quindi implementare un sistema di processi volti all’introduzione del metodologia BIM nella loro organizzazione operativa in tutte le fasi di un contratto pubblico, dall’affidamento alla sua esecuzione e che riguarderà anche l’intero ciclo di vita di un’opera.

Nella gestione di una gara in BIM (Building Information Modeling) la stazione appaltante dovrà essere in grado di seguire in maniera accurata e collaborativa un processo di lavoro condiviso tra tutti i professionisti coinvolti. Per fare questo sarà anche necessario acquisire strumenti hardware e software adatti alla gestione di processi BIM Oriented.

L’importanza di gestire in maniera digitale gli appalti è sottolineata anche dal fatto che il nuovo codice stabilisce che il 20% delle risorse derivanti da finanziamenti europei dovrà essere utilizzato per implementare nuove tecnologie digitali, strumenti per la modellazione di opere, banche dati e in generale per l’efficientamento informatico dell’organizzazione.

Tra le altre novità presenti nel Nuovo Codice Appalti si reintroduce la possibilità dell’appalto integrato e il contratto potrà quindi riguardare la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori basandosi sull’approvazione di un documento di fattibilità tecnico-economica.

L’articolo 41 conferma che ci saranno solo due livelli di progettazione quello di fattibilità economica e il progetto esecutivo.

Una modifica sostanziale prevista dal Nuovo codice è quella della figura del RUP che adesso sarà responsabile unico del progetto e non più responsabile unico del procedimento e a lui spetta il compito di gestire le diverse fasi di un appalto dalla programmazione alla progettazione all’affidamento fino all’esecuzione.

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