ACDat in edilizia: cos’è, come funziona e quali sono gli obblighi normativi

Nel settore delle costruzioni, l’efficienza nella gestione delle informazioni e la trasparenza nelle comunicazioni tra gli attori coinvolti sono chiavi di volta per il successo. In questo panorama, l’ACDat si impone come uno strumento digitale essenziale per la collaborazione, l’accesso rapido e sicuro alle informazioni e il rispetto delle normative vigenti, facilitando l’accesso e la condivisione delle informazioni tra i diversi attori coinvolti, riducendo errori e inefficienze.
Le imprese del settore edile si trovano infatti a dover affrontare nuove sfide legate alla digitalizzazione e all’adozione di tecnologie avanzate come il BIM, che richiedono un controllo sempre più accurato e una condivisione fluida tra tutte le parti in causa.
In questo articolo esamineremo cos’è l’ACDat, come funziona e quali sono i vantaggi e gli obblighi normativi legati al suo utilizzo, ponendo l’accento su come l’adozione di un sistema ben strutturato non si limiti a rispondere agli obblighi imposti dalle normative, ma offra anche numerosi vantaggi per migliorare la gestione dei progetti edilizi pubblici e privati.
ACDat: cos’è?
Acronimo di Ambiente di Condivisione Dati, l’ACDat è una piattaforma digitale che permette la centralizzazione e l’organizzazione di tutte le informazioni di un progetto in modo sicuro e accessibile. Si tratta di un sistema che consente – in un unico ambiente condiviso – di gestire, archiviare e condividere documenti, disegni, modelli, report e dati rilevanti per la costruzione.
Lo scopo principale dell’ACDat è dunque quello di ottimizzare la comunicazione e il coordinamento tra i vari stakeholder di un progetto edile, che siano essi committenti, project manager, ingegneri, appaltatori o subappaltatori.
Questo ambiente virtuale in cloud, strutturato secondo un’architettura informatica definita, deve essere inoltre in grado di consentire l’attuazione dei processi BIM. Nel cosiddetto Decreto BIM (D.M. 570/2017), l’ACDat viene infatti così definito: “Un ambiente digitale di raccolta organizzata e condivisione di dati relativi ad un’opera e strutturati in informazioni relative a modelli ed elaborati digitali prevalentemente riconducibili ad essi, basato su un’infrastruttura informatica la cui condivisione è regolata da precisi sistemi di sicurezza per l’accesso, di tracciabilità e successione storica delle variazioni apportate ai contenuti informativi, di conservazione nel tempo e relativa accessibilità del patrimonio informativo contenuto, di definizione delle responsabilità nell’elaborazione e di tutela della proprietà intellettuale”.
L’ACDat nel BIM
Tutti gli attori coinvolti in una commessa sono tenuti ad affidare i propri contenuti all’ambiente virtuale, che è strutturato con lo scopo di tracciare il progress delle attività, mettere a disposizione le informazioni della commessa e individuare ruoli e responsabilità. In chiave BIM, l’ACDat trova la sua massima espressione, diventando l’ambiente in cui il modello viene condiviso e aggiornato, facendo sì che tutte le modifiche apportate siano tracciate e visibili.
L’integrazione tra ACDat e BIM semplifica la visione globale e completa del progetto, consentendo di lavorare in modo collaborativo e con un controllo preciso in ogni fase della commessa. Adottare l’ACDat all’interno del BIM rappresenta una scelta strategica per migliorare la gestione dei dati, rispondendo al contempo a precise normative sul tema della digitalizzazione del settore delle costruzioni.
In tal senso, il nuovo codice degli appalti ha introdotto l’obbligatorietà del BIM a partire dal 1° gennaio 2025 per tutte le Opere Pubbliche di importo superiore a un milione di euro. L’allegato I.9 del codice (D.Lgs 36/2023) riprende inoltre il concetto di ambiente di condivisione dei dati, già in precedenza disciplinato dalle norme UNI 11337, evidenziando l’importanza dell’ACDat nell’attuazione del processo BIM.
La norma sancisce che le stazioni appaltanti si dovranno dotare di uno specifico ACDat e provvedere a una serie di adempimenti, che comprendono l’atto organizzativo, il piano di acquisizione e manutenzione hardware e il piano di formazione del personale.
Come funziona l’ACDat in edilizia
Come osservato finora, l’ACDat in edilizia si presenta come un archivio digitale in cui vengono raccolti, gestiti e condivisi tutti i documenti di un progetto edile. I principali componenti di un ACDat sono i seguenti.
- Archiviazione dei documenti: l’ACDat permette di organizzare i documenti in modo logico e accessibile da parte di tutti i soggetti interessati. Ciascun file caricato all’interno della piattaforma di condivisione può essere classificato per tipologia, categoria, data o altri parametri, agevolando ricerca, consultazione e recupero delle informazioni.
- Controllo degli accessi: l’ACDat offre la possibilità di definire i livelli di accesso per ogni partecipante al progetto edile. Ogni utente dispone di permessi specifici per visualizzare o modificare i documenti, assicurando la massima sicurezza delle informazioni e prevenendo modifiche non autorizzate.
- Tracciabilità delle modifiche: ogni versione di un documento è monitorata, permettendo di tracciare le modifiche apportate e di identificarne l’autore. Questo livello di tracciabilità assicura la coerenza del progetto e aiuta a risolvere eventuali controversie legate ai cambiamenti in corso d’opera.
- Collaborazione in tempo reale: tutti gli attori coinvolti nel progetto edile lavorano in tempo reale sugli stessi documenti. Questo aiuta a gestire i progetti in mobilità, garantendo che tutti i partecipanti abbiano acceso alle informazioni pur trovandosi in luoghi diversi.
- Sicurezza e backup: backup automatici e soluzioni di disaster recovery garantiscono livelli elevati di sicurezza nell’accesso e nella conservazione dei dati, offrendo protezione continua e recupero rapido in caso di emergenze.
Quali sono gli obblighi normativi dell’ACDat?
Come abbiamo visto, la normativa italiana richiede l’adozione di ambienti digitali condivisi come l’ACDat per la realizzazione di progetti di una certa entità e complessità.
Per quanto riguarda i progetti pubblici, il BIM è diventato obbligatorio da gennaio 2019: secondo il Decreto Ministeriale 560/2017 le stazioni appaltanti, i progettisti e gli esecutori devono utilizzare strumenti di modellazione digitale (come il BIM) nei progetti di opere pubbliche sopra determinate soglie economiche. L’ACDat, in questo contesto, rappresenta lo strumento che permette di rispettare l’obbligo di utilizzo di tecnologie digitali, facilitando la collaborazione e la condivisione dei dati in modo conforme alla normativa.
Secondo la suddetta normativa l’ACDat deve garantire:
- tracciabilità delle modifiche;
- accesso controllato e sicuro;
- conservazione a lungo termine dei dati.
Di ACDat si parla inoltre nelle norme della serie UNI 11337 – parte 5 e parte 6 -, ovvero le norme dedicate alla precisazione delle modalità di redazione del Capitolato Informativo. Nel Capitolato Informativo, infatti, la stazione appaltante deve definire i propri requisiti per la gestione informativa dell’intera commessa, compreso l’ACDat.
In questa direzione è stato stabilito che debbano essere soddisfatti gli aspetti di accessibilità, tracciabilità e successione storica delle revisioni apportate ai dati contenuti, conservazione e aggiornamento nel tempo, garanzia di riservatezza e sicurezza e supporto di una vasta gamma di tipologie e di formati e di loro elaborazioni.
Sebbene non sia esplicitato nelle norme come debba funzionare l’ACDat, viene indicato che può essere organizzato sul modello dello standard britannico PAS1192 (Common Data Environment), ovvero in 4 aree:
- area in lavorazione;
- area in condivisione;
- area in pubblicazione;
- area in archiviazione.
ACDat: i vantaggi associati al rispetto degli obblighi normativi
L’adozione di un ACDat conforme agli obblighi normativi offre numerosi vantaggi operativi alle imprese del settore construction e alle PA.
Ecco un elenco dei principali.
- Maggiore trasparenza: centralizzando l’accesso a dati e informazioni, si riduce il rischio di errori e discrepanze tra le varie versioni dei documenti. Ciascuna azione compiuta sui dati deve essere tracciata, rendendo facile individuare chi l’ha effettuata e fornendo una responsabilità chiara per ogni decisione assunta durante il progetto. Questa trasparenza ha ricadute positive non soltanto sulla gestione interna del progetto, ma anche sui rapporti con i clienti. Inoltre, in caso di audit, le informazioni risultano facilmente reperibili, riducendo così i tempi necessari per le verifiche.
- Tracciabilità: l’ACDat permette di risalire a tutte le modifiche apportate a documenti e dati in ogni fase del progetto. Questa possibilità si traduce in un doppio vantaggio: migliora la qualità del lavoro e semplifica la risoluzione di eventuali controversie.
- Maggiore qualità nella gestione dei progetti: potendo accedere a informazioni aggiornate e accurate in tempo reale si riduce il rischio di errori e di consegne tardive dei progetti. Il coordinamento tra chi lavora in cantiere è facilitato e la riduzione dei tempi comunicativi accresce l’efficienza operativa. Grazie alla centralizzazione dei dati e alla loro archiviazione in modo sicuro, inoltre, l’ACDat assicura una gestione più strutturata e organizzata di tutte le informazioni, permettendo di consegnare un progetto qualitativamente migliore.
L’importanza dei software di collaborazione aziendale
Per le imprese edili, scegliere il giusto strumento di ACDat è essenziale per garantire una gestione efficiente e collaborativa dei progetti.
TeamSystem Construction CDE rappresenta una soluzione ottimale in questo ambito, poiché facilita la comunicazione e la collaborazione tra il team e gli stakeholders, riducendo rischi di errori, omissioni e duplicazioni. Questo software fornisce un ambiente di condivisione dati conforme alle normative ACDat UNI 11337 e CDE PAS1192, dove è possibile centralizzare informazioni, documenti, flussi approvativi e progetti in un unico archivio.
Le principali funzionalità di TeamSystem Construction CDE includono.
- Controllo e approvazione semplificati: consente di monitorare e approvare documenti in ogni fase del progetto, organizzando il fascicolo dell’opera per sito, edificio, disciplina e altro, con la possibilità di archiviare documenti come As Built, check list di certificazione e documenti contabili.
- Condivisione dei dati per ridurre errori: permette di condividere in formati standard tutte le informazioni del progetto con committenti, ingegneri strutturali, professionisti MEP e altre parti coinvolte, minimizzando rischi di incomprensioni.
- Gestione dei flussi di lavoro via web: gestisce facilmente richieste di informazioni e variazioni tracciandone l’iter e supporta l’interazione tra i soggetti decisionali, oltre a consentire la navigazione interattiva dei modelli CAD o BIM.
Con TeamSystem Construction CDE, le imprese possono migliorare significativamente la qualità e la trasparenza dei progetti, aumentando l’efficienza e la sicurezza nella gestione dei dati.
