La carta dei valori
Gli avvocati e i commercialisti che hanno intrapreso la professione pensando che attraverso il loro lavoro sarebbero riusciti a cambiare il mondo ci hanno visto giusto.
I professionisti, infatti, sono in una posizione unica per generare un impatto positivo, forti sia della conoscenza e della possibilità di applicare le normative, sia dell’opportunità di influenzare le decisioni di altri soggetti come loro consiglieri di fiducia.
Il contesto in cui viviamo è senz’altro particolarmente favorevole e non stupisce che sia in aumento il numero di studi interessati a comprendere che ruolo avere per poter dare il proprio contributo su temi riguardanti la giustizia sociale e quella ambientale. Ma sono altrettanto interessate anche le imprese: non è un caso che sempre più clienti si stiano rivolgendo ai loro professionisti di fiducia per avere indicazioni in tal senso.
Certo, può risultare complesso cambiare il modo di operare di una azienda e anche sapere da dove iniziare quando si affronta un cambiamento sistemico.
Ma ci sono piccoli e tangibili passi che qualsiasi organizzazione può intraprendere per non disperdere energie ed effettuare i cambiamenti necessari – ovviamente laddove ci sia la volontà che questi avvengano.
Vi è già una chiara e crescente preoccupazione che occorra fare di più per affrontare i problemi sociali e ambientali cui ci troviamo davanti. In una società come la nostra, il coinvolgimento attivo delle imprese e dei loro professionisti risulta determinante anche per esercitare pressioni sulla politica e accelerare un percorso di cambiamento che, purtroppo, risulta già abbastanza tardivo.
Ma da dove cominciare? Gli studi accademici indicano che i business del futuro saranno quelli in grado di sviluppare soluzioni che risolvano i problemi sociali e ambientali, mossi non più solo da obiettivi puramente finanziari quanto piuttosto da un “purpose”, uno scopo di ordine superiore orientato al lungo periodo a cui tutti quelli che operano in quella realtà aderiscono e se ne sentono parte attiva.
Mettere a fuoco il purpose è un esercizio coraggioso che dà però grandi risultati e consente alla realtà che si muove in questa direzione di avere una sorta di stella polare che orienta le scelte e semplifica le decisioni sgombrando il campo con una semplice domanda: “la questione in esame è coerente con il purpose? Sì o no?”
L’esercizio di mettere a fuoco la ragione per cui quella realtà esiste si completa con la redazione di una carta dei valori. È evidente infatti quanto sia importante comprendere le motivazioni autentiche -ovvero i valori consci o inconsci –che motivano ogni decisione o azione intrapresa e forgiano i comportamenti dei singoli facendo sì che la loro somma generi la cultura dell’intera organizzazione.
La carta dei valori è un documento in cui si dichiarano le principali priorità e le convinzioni fondamentali di un’organizzazione: serve a chiarire chi è oggi, come agisce, chi vuole servire e quale sia la sua cultura.
Guida le azioni di quanti vi lavorano e regola le relazioni con tutti gli altri portatori di interesse.
È anche un potente strumento di comunicazione interna. In virtù del fatto che viene redatta coinvolgendo tutte le persone dell’organizzazione, è tanto più efficace quanto più è in grado di trasmetterne l’essenza profonda, la sua anima.
I vantaggi correlati al fatto di esserne dotati sono diversi, in primis sul team che avrà a disposizione qualcosa di tangibile a cui riferirsi nelle interazioni interne ed esterne.
Inoltre, modella la cultura aziendale e definisce le aspettative comportamentali all’interno dell’azienda.
Ancora. Incoraggia la trasparenza. La carta dei valori è uno strumento che dichiara apertamente ciò in cui l’organizzazione crede, che cosa rappresenta e perché. In questo senso è la testimonianza di una cultura orientata al dialogo aperto e alla condivisione.
Peraltro, alla luce di quanto sia rilevante per la maggior parte delle persone in cerca di occupazione la prospettiva di lavorare per un’azienda che abbraccia la trasparenza, questo discorso assume un’importanza capitale.
Secondo alcuni studi, la cultura aziendale è il terzo elemento più importante -dopo stipendio e ferie- che le persone prendono in considerazione quando accettano un lavoro.
Una carta dei valori chiara e unica diventa quindi uno strumento per distinguersi da altre organizzazioni: mostra ai clienti (acquisiti e potenziali) ciò che rappresenta quella realtà ed è un forte elemento di attrazione per i migliori talenti, con entrambi avendo l’opportunità di creare relazioni solide e durature basate su principi e valori condivisi.